Non voleva preoccuparlo

Il coraggio e la forza di Sara Non disse al padre delle martellate

Il coraggio e la forza di Sara Non disse al padre delle martellate
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Ancora una settimana di ospedale per Sara Arnoldi, la 22enne di Ciserano che sabato sera è stata aggredita su un treno che da Treviglio l’avrebbe portata a Milano. Come racconta il Corriere Bergamo la giovane ieri ha ricevuto la visita di Carlo Di Napoli, il capotreno che lo scorso giugno subì un’aggressione presso la stazione di Villapizzone, colpito da alcuni giovani salvadoregni con un machete che avrebbe potuto fargli perdere braccio. Già ieri le condizioni della ragazza erano in miglioramento, ora ancora di più per quanto sia ancora difficile stabilire quando la ragazza potrà tornare a studiare, per concludere i suoi studi in Economia presso l’Università Cattolica di Milano.

 

aggressione treno sara

 

Il rumeno a San Vittore. Lunedì è stata operata una prima volta per ridurre le fratture alla testa, ora dovrà tornare sotto i ferri una seconda volta per un intervento alla mano destra, quella che ha usato per difendersi dai colpi di martello con cui il rumeno di 32 anni l’ha aggredita, per poi rubarle la borsetta. L’uomo oggi è stato interrogato, e in seguito gli è stato convalidato il fermo a San Vittore, dove si trova dopo essere stato portato subito dai carabinieri. A ricostruire l’accaduto è stata proprio Sara, che fin dai primi soccorsi ha spiegato la dinamica dell’aggressione agli agenti, fornendo dettagli decisivi (le toppe sui pantaloni, il cappellino giallo…) sul rumeno che poi hanno reso facile risalire a lui, sebbene nella fuga avesse gettato il copricapo dentro a un cespuglio. Per lui, sceso dal treno alla stazione di Cassano per nascondersi in un casolare dell’area, il pm Bruna Albertini ha ipotizzato i reati di tentato omicidio e rapina.

Una ragazza forte. In attesa della seconda operazione, Sara prosegue sulla strada del recupero. Ieri, racconta L’Eco di Bergamo, ha potuto anche muovere alcuni passi nel corridoio del San Raffaele, ricevendo con gioia le visite di alcuni amici andati a trovarla. È una ragazza dal carattere forte e fermo, come ha dimostrato nel richiamare subito l’attenzione del capotreno per spiegare l’accaduto e, ancor di più, per aver telefonato al padre subito dopo l’aggressione senza dirgli di essere stata colpita con un martello, ma parlandogli solo dello scippo e chiedendogli di andare da lei in Pronto soccorso, dove, sosteneva, veniva portata unicamente perché spaventata. Il padre Franco chiede intanto alla stampa di sfumare l’attenzione sulla vicenda: «Chiediamo il rispetto della nostra privacy». Nel frattempo anche il sindaco di Ciserano, insieme a tutto il consiglio, ieri ha espresso la sua solidarietà: «La conosco fin da bambina è una ragazza in gamba di una famiglia perbene» dice Enea Bagini. «Quello che le è accaduto è inammissibile e ci deve far riflettere sulle misure, non sempre efficaci, che devono tutelare i cittadini onesti».

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