I documenti ritrovati di Regeni Dubbi sulla versione della polizia

Parla di criminalità comune l’Egitto circa le responsabilità dietro la morte di Giulio Regeni, il ricercatore italiano trovato morto nei pressi del Cairo mesi fa. Come spiega Repubblica, il quotidiano El Watan ha offerto alcuni dettagli del blitz condotto ieri dalle forze dell’ordine contro una banda di sequestratori: sarebbero morte cinque persone che, secondo fonti della sicurezza erano proprio legate all’omicidio di Regeni.
I documenti di Regeni. Il giornale egiziano parla in particolare di persone provenienti dal governatorato di Sharqiyya e da Shubra El-Khema. La prova regina sarebbe il ritrovamento del portafoglio del ricercatore italiano, proprio nella casa di una sorella delle persone uccise. In seguito, il profilo Facebook del Ministero degli interni egiziano ha pubblicato una foto con, appunto, i documenti di Regeni rinvenuti: passaporto, tessera dell’Università di Cambridge e dell’American University del Cairo, carte di credito… Si scrive che la casa di Rasha Saad Abdel Fatah (appunto la sorella dell’uomo ucciso) «è stata presa di mira perché le indagini hanno dimostrato che lui andava da lei di tanto in tanto. (…) La donna ha confermato di conoscere le attività criminali di suo fratello che nascondeva presso di lei parte della refurtiva. Lei era assieme a Mabrouka Ahmed Afifi, 48 anni, sposa dell’accusato numero uno».
صرح مسئول المركز الإعلامى الأمنى بوزارة الداخلية أنه فى ضوء تمكن الأجهزة الأمنية بمديرية أمن القاهرة صباح اليوم 24 الجار...
Pubblicato da الصفحة الرسمية لوزارة الداخلية su Giovedì 24 marzo 2016
I dubbi italiani. Quanto alle persone morte nel blitz di ieri, si sospetta facessero parte di una banda specializzata in rapimenti di stranieri: vestiti con divise dalla polizia, fermavano europei e li derubavano. Secondo il giornale, c’è stato uno scontro a fuoco al momento dell’arresto, durante il quale sono appunto morte 5 persone. Ma la versione fornita dalle autorità egiziane desta non poche perplessità tra gli inquirenti italiani, scettici per la veridicità di quanto sostenuto. Che, di per sé, suscita non poche domande, a partire dal fatto che il ragazzo ha subito sevizie per giorni. Come mai questo se fosse stato solo vittima di uno scippo? E ancor di più, perché i documenti della vittima sono stati tenuti in casa tanto a lungo? Si attendono intanto comunicazioni ufficiali tra l’intelligence italiana e la magistratura del Cairo, sulla base ella collaborazione che è stata sancita tra le due sponde.
Versioni discordanti. In tutto ciò, come spiega Repubblica, anche il sito filo-governativo Al-Ahram, frena sull’ipotesi che i criminali uccisi ieri siano legati al caso regeni. «Una fonte della sicurezza ha smentito informazioni pubblicate da siti web che legano l'omicidio dell'accademico italiano Giulio Regeni alla banda specializzata nel sequestro e rapina di stranieri a New Cairo. La fonte ha dichiarato che gli apparati di sicurezza continuano il loro lavoro per svelare l'omicidio dell'italiano e anche i crimini commessi da questa banda, e se c'è un rapporto tra loro». Un’altra versione ancora, tra mezze verità e contraddizioni.