Oggi è il giorno del Gran Perdono (Passione e Annunciazione insieme)

Se ci fate caso, in tante rappresentazioni dell’Annunciazione, cioè del momento in cui la Madonna riceve la visita dell’Arcangelo Gabriele che le chiede la disponibilità a diventare madre del figlio di Dio, Maria non ha mai l’aria molto serena. Chiaro che la notizia non è di quelle di routine, ma è pur sempre l’annuncio di un bambino che nascerà. Una bella notizia, insomma. Perché allora quasi tutti gli artisti hanno rappresentato una Maria inquieta, a volte con un velo di tristezza? Perché gli artisti hanno la caratteristica di saper penetrare nell’anima e di non limitarsi ad illustrare le situazioni. Così deve essere apparso evidente che se il Padre Eterno aveva scelto Maria lo aveva fatto in virtù di una sua acutezza di sensibilità, di una sua capacità di capire il senso delle cose. E Maria in quel momento ha già la percezione di quale sarà il destino di quel suo figlio.
Oggi 25 marzo la chiesa festeggia l’Annunciazione, secondo un calendario molto chiaro: tra nove mesi infatti è Natale e si festeggerà la nascita di Gesù. Ma oggi cade anche il Venerdì Santo, cioè il giorno in cui si ricorda il culmine della Passione e la morte dello stesso Gesù. Per cui quella tristezza velata della Madonna annunciata (ma pensate anche a tante famose Madonne, da Raffaello a Giovanni Bellini: meravigliose, dolci ma attraversate sempre da un presentimento).
La coincidenza tra Annunciazione e Venerdì Santo capita ogni 141 anni: la prossima volta sarà nel 2157. Ed è per questo che la chiesa chiama questo giorno il Giorno del gran perdono. Nel senso che in questa giornata così rara, la Chiesa, o meglio il Padre Eterno che la governa, è di particolare magnanimità. E così concede l’indulgenza per tutti i peccati passati, a condizione di un gesto molto semplice: fare una visita ad una chiesa dedicata alla Madonna, confessarsi, prendere la comunione e pregare per le intenzioni del Papa e promettere di essere parte attiva nella vita della Chiesa. Oggi si può fare tutto meno che prendere la comunione, visto che il Venerdì santo non si celebra nessuna messa e il Santissimo resta riposto nel tabernacolo in attesa della Resurrezione del sabato notte.
Certo che il Giorno del Gran Perdono cada proprio nell’anno del Giubileo della Misericordia voluto da Papa Francesco, è un’ulteriore coincidenza che lo rende ancora più speciale. C’è davvero da convincersi che nonostante tutti i pasticci che gli uomini combinano Dia sia comunque generoso e ben predisposto verso di noi...