5 app per bambini da non perdere
Bastano ventiquattro mesi di vita, a volte anche meno, per muovere i primi tocchi sul display di smartphone e tablet. La componente ludica spesso s’interfaccia con le finalità educative, rendendo immediato, colorato e divertente l’apprendimento di nomi di cose e animali, aneddoti di letteratura, storia e inglese. E se in Italia quasi la metà dei bambini tra i 7 e gli 11 anni usa il cellulare (dati Eurispes), il 50,9 percento percento di questi adora comunque i giochi digitali. Facendo esplodere il mercato delle app (applicazioni dedicate a telefoni di ultima generazione e tablet) dedicate ai più piccoli.
Esiste un’app per geolocalizzare i bambini scomparsi (implementata da Telefono Azzurro), una per gestire le emergenze in tema di salute dei più piccoli, pensata dalla Federazione Italiana Medici Pediatri per risponde concretamente ai 3,3 milioni di incidenti domestici (dati Istat), di cui oltre 6000 in età pediatrica. Esiste l’app per imparare la matematica secondo il metodo montessoriano e una per capire come e quanto sta imparando un bambino. Esiste un’applicazione che può aiutare i bambini non vedenti e ipovedenti - sono più di 4mila (dati Istat) - ad imparare la matematica.
Si può discutere quanto si vuole sull’importanza del libro, di colori a cera, pongo, campana, pallottoliere e un-due-tre stella: probabilmente molti dei bambini nati dopo il 2000 non sanno nemmeno cosa siano. Il passaggio dal mondo di carta e penna a quello digitale è evidente. Un po' di nostalgia, inevitabile. L’utilità, indiscutibile. I tablet, ad esempio, stanno facendo capolino nelle scuole, accanto alle Lim (lavagne interattive multimediali) già piuttosto diffuse.
Ecco cinque fra le più interessanti, divertenti ed educative app per bambini.
MagiKites – semplicemente poetica
Gli Aquiloni Magici di Nonna Lina inaugura la collana Made in Italy. La storia (scritta da Manuela Raganati) di Nonna Lina, Sofia, del Gatto Maiu e dei loro amici scorre scandita dalle poetiche illustrazioni di Alessandra Liberato. Il ritmo è pacato, molto adatto anche ai più piccoli, che possono sfogliare le pagine accompagnati da una musica di sottofondo e da una voce narrante in italiano o in inglese. I disegni sono affiancati da piccole animazioni e suoni, che si attivano quando il bambino tocca con le dita gli elementi della pagina.
Sogni d’oro HD – Shhhhhh
Il rituale della buonanotte diventa smart. Passando le dita sullo schermo del tablet, è possibile ascoltare i versi degli animali e spegnere le luci delle stanze della fattoria, facendo addormentare tutti gli abitanti. Le illustrazioni sembrano sagome ritagliate da un libro per l’infanzia, che danzano su sfondi dalla qualità quasi fotografica. La mano che ha firmato le splendide illustrazioni di Sogni d’oro! HD è quella di Heidi Wittlinger, una giovane artista tedesca che nel 2002 è stata candidata all’Oscar per il miglior corto d’animazione con il suo Das Rad.
Trip to the moon – Una delle dieci app più belle secondo Style
Ispirata ai romanzi di Jules Verne e al film Viaggio nella Luna di Méliès. L’ultima avventurosa applicazione sviluppata da Jekolab. Una favola piena di effetti speciali e citazioni, un viaggio da fare insieme a un gruppo di buffi personaggi capitanati da uno scienziato visionario e intraprendente, il Dottor Barbenfouillis, il più grande astronomo del mondo, che ha deciso di raggiungere il lato più nascosto della luna.
IdentiKat – Sospesa tra magia e tecnologia
Bottoni, spille, stoffe preziose multicolori, nastri, passamaneria, merletti, cerniere: nella merceria virtuale di IdentiKat c’è tutto l’occorrente per scatenare la fantasia e costruire gatti dalle mille fogge. L’idea è firmata Cristina Làstrego e Francesco Testa, nomi di spicco dell’animazione e dell’illustrazione per ragazzi, creativi di lungo corso che hanno trasformato il tablet nel cassetto della nonna, dove cercare materiale recupero con cui realizzare i propri gatti-collage dal sapore magico. Nel KatLab sono i bambini a scegliere occhi e nasi, baffi e orecchie, in un’infinità di combinazioni, ingrandendo, rimpicciolendo e ruotando i vari elementi coloratissimi. In sottofondo giocosi «miao» e versi felini. L’app ha conquistato la top ten delle più vendute, ha vinto premi internazionali ed era tra i finalisti del prestigioso Digital Award.
Schiaccianoci di Timbuktu – Tchaikovsky non è mai stato così moderno
Come tutte le app di Timbuktu - vincitore del Digital Magazine Awards 2013 come ‘Best children’s Magazine of the Year’ (miglior magazine per bambini dell’anno) - è basata sul metodo educativo di Reggio Emilia (molto in voga negli Stati Uniti) e aiuta i bambini a scoprire il mondo attraverso esperienze di lettura plurisensoriali: il testo è un tutt’uno che scorre in verticale ed è frammentato da caratteri di diverse grandezze, font e colori. La giovane società, nata da creativi italiani ma con sede negli USA, si è decisa a pubblicare le sue bellissime app anche nella propria lingua madre. A cominciare dallo Schiaccianoci. La storia si sviluppa nelle bellissime tavole illustrate dall'italiano Philip Giordano grazie alle quali è possibile interagire, ricostruendo la sagoma dello Schiaccianoci o combattendo contro l'esercito dei topi.
Quante sono le app nel mondo (e a quanti daranno lavoro). Ogni giorni nascono più di due app. Il 60 percento delle imprese afferma di averne già lanciata una sul mercato. Il 30 percento starebbe prendendo seriamente in considerazione l'idea di farlo. E gli utenti sembrano apprezzare, considerato che il 75 percento afferma di avere sul proprio dispositivo mobile almeno un’app coniata da aziende italiane (dati dell'Osservatorio Mobile Internet Content & Apps del Politecnico).
E in prospettiva? Secondo i risultati dello studio Gigagom per la Commissione europea, il mercato delle app dà lavoro a 1,8 milioni di persone, nel 2013 ha generato un giro d'affari da 17,5 miliardi di euro ed è proiettato a raggiungere ricavi per 63 miliardi entro il 2018, quando il settore darà lavoro a 4,8 milioni di persone. Si calcola che, solo nel 2013, ne sono state scaricate sui dispositivi mobili oltre 94 miliardi. In base ai dati del Rapporto, nel 2013, utenti e inserzionisti hanno speso 6,1 miliardi di euro. Cifra che crescerà a 18,7 miliardi nel 2018.
Quando nacque la prima app. Tutto nasce l'11 luglio 2008, ai tempi dell'iPhone 3G, quando Apple lanciò il suo App Store. Forse nemmeno Steve Jobs poteva prevedere un successo così terrificante per la sua creatura: bastarono cinque anni per raggiungere i 50 miliardi di app scaricate dagli utenti. Apple la vede così: se fossero mattoni basterebbero a costruire dodici Grandi Muraglie cinesi; se fossero passi, ci faresti il giro del mondo più di 800 volte; se dovessi contare fino a quella cifra, ci metteresti 1600 anni.