Ma Reja resta? Improbabile La Dea prepara un progetto

Ma Reja resta? Improbabile La Dea prepara un progetto
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Non è stato esonerato dopo 14 partite senza la gioia dei 3 punti, non ha guadagnato la riconferma con le due preziosissime vittorie ottenute a cavallo di Pasqua contro il Bologna e il Milan. Il tecnico dell’Atalanta Edy Reja ha riportato la nave nerazzurra in acque decisamente più tranquille, l’arrivo nel porto della salvezza è ormai imminente e dal ponte di comando si scorge già la terra ferma. I mesi di burrasca sembrano alle spalle, con 36 punti a 7 giornate dal termine la missione è compiuta ma se la certezza di giocare anche in serie A l’anno prossimo è granitica, lo stesso non può dirsi per il futuro della guida tecnica.

Il cammino di Reja: mai stati in zona retrocessione. Dopo la vittoria sul Milan, Reja ha trascorso il giorno di riposo nella sua villa di Gorizia. Si è dedicato al giardinaggio, ha seguito la potatura degli ulivi e prima di sera si è rilassato provando l’impianto di irrigazione dopo una giornata di sole pieno. Insomma, a 70 anni suonati l’allenatore dell’Atalanta ha ormai ritrovato la serenità e i risultati sono tornati dalla sua parte. Arrivato al posto di Colantuono il 5 marzo 2015, subito dopo la sconfitta contro la Sampdoria, nelle 13 partite della scorsa stagione conquistò 14 punti (2 vittorie contro Sassuolo e Palermo, 8 pareggi e 3 sconfitte con 16 gol fatti e 20 subiti).

In questo campionato il tecnico goriziano è arrivato a quota 36 punti in 31 partite frutto di 9 vittorie, 9 pareggi e 13 sconfitte condite da 30 gol fatti e 36 subiti. La media punti dell’anno scorso era di 1,08 a partita, quest’anno è salita a 1,16 mentre i gol segnati (1,14 la media dell’anno scorso, 0,97 quella quest’anno) e quelli subiti (1,53  la media dell’anno scorso, 1,16 quella attuale) sono andati in contro tendenza. Il campionato deve ancora finire, le statistiche cambieranno ma una cosa è certa: Reja al timone dell’Atalanta vale una salvezza tranquilla e l’ottimo inizio di questo campionato ha permesso anche di migliorare i numeri offrendo un bel calcio.

 

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Con Pinilla, Gomez e Diamanti ritrovata la retta via. Le fortune di un allenatore, si dice, sono sempre legate ai giocatori che ha a disposizione. In questo campionato il tecnico ha potuto gioire quando Gomez e Moralez furoreggiavano nella prima parte di stagione, ha dovuto soffrire quando il mal di gol sembrava ormai cronico e ha ritrovato il bandolo della matassa promuovendo il cambio di modulo dal 4-3-3 al 4-2-3-1 rimettendo Diamandi nel cuore della manovra d’attacco. Secondo qualcuno la mossa era da anticipare, per altri Reja ha dovuto aspettare una buona condizione del numero 23 ma è innegabile che quando gente del calibro di Pinilla, Gomez e Diamanti torna a fare gioco le difficoltà svaniscono.

Reja non era un brocco quando l’Atalanta non vinceva e non è un fenomeno adesso. Dall’alto della sua esperienza ha saputo lavorare tenendo la barra dritta, ha strappato pareggini che sembravano insipidi e che invece nell’economia del campionato pesano come macigni (Frosinone, Sampdoria e Carpi su tutti) e quando ha visto i tre moschettieri d’attacco nuovamente in palla ha fatto scacco matto alla salvezza. Certo, meriti e demeriti principali vanno ai giocatori ma la sua gestione è stata comunque positiva. Magari qualche scelta si poteva fare diversamente ma nel complesso l’Atalanta vale oggi Bologna, Empoli e Torino: tre squadre che sembravano rivelazioni assolute e che invece sono a braccetto con la Dea.

 

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Futuro incerto, questione di progetto. Veniamo alla domanda delle domande: ma Reja resta? O le 14 gare senza vittorie peseranno sulle decisioni e l’Atalanta guarderà altrove? Non c’è ancora una risposta ufficiale e definitiva ma tanti segnali fanno pensare che il futuro non sarà più con il mister goriziano. Nel lungo periodo del digiuno qualcosa si dev’essere rotto, il mercato di gennaio ha inciso e se da una parte la proprietà ha ritenuto di non cambiare tanto per farlo nel momento più difficile mettendo i giocatori davanti alle proprie responsabilità, dall’altra paiono già iniziate le manovre per il futuro.

Reja, dal canto suo, ha ancora voglia di allenare ma può darsi che punti ad un’ultima esperienza che possa fargli provare pure la gioia europea. Va ricordato che nonostante la lunga carriera, il tecnico ex Lazio e Napoli non ha mai giocato la Champions e chissà che non possa accadere nel prossimo futuro magari con una formazione straniera anche di medio livello. A 70 anni suonati, il tecnico sembra destinato a continuare in panchina e un posto dietro la scrivania non lo alletta più di tanto. Insomma, tanti piccoli indizi lasciano pensare che a fine stagione, con la salvezza in tasca, tecnico e società si lasceranno con una bella stretta di mano senza prolungare il contratto.

 

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Chi al suo posto? Per la sostituzione di Reja, l’Atalanta ha oggi almeno 2 grandi vantaggi. La classifica è a posto quindi si può iniziare subito a guardare avanti, magari contattando il tecnico del futuro e cercando di provare nelle ultime partite quei giocatori che potrebbero tornare utili. In secondo luogo, Sartori e Luca Percassi possono sfruttare il via vai di direttori sportivi che si dice possa scatenersi molto presto: se una squadra non ha ancora scelto il direttore sportivo, difficilmente prenderà un nuovo allenatore.

Tornando ai nomi, due che si possono escludere con buona certezza sono Prandelli e Bollini. L’ex Fiorentina avrà diverse squadre anche di prima fascia tra cui scegliere (Lazio e Milan su tutte), per Bollini il salto da secondo (pur dopo una stagione in cui spesso ha lavorato da primo sul campo di Zingonia) a titolare di una panchina potrebbe essere troppo grande quindi è più facile che inizi da una panchina di serie B magari con tanti giovani.

All’Atalanta arriverà un tecnico d’esperienza che sta già allenando in serie A e con cui si potrà iniziare un nuovo progetto legato alla salvezza in attesa dello stadio rinnovato. Sarà uno abituato al lavoro e molto concreto, difficile si tratti di Ventura (stessa età di Reja) mentre sugli altri nomi ci sono diverse correnti di pensiero: Maran del Chievo e Gasperini del Genoa sono chiacchierati al pari di altri colleghi. Ad oggi non ci sono contatti avviati ma nelle prossime 2-3 settimane è possibile che arrivino novità interessanti.

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