Una rassegna di bufale

Cinque notizie che non lo erano Vietate le minigonne in Olanda?

Cinque notizie che non lo erano Vietate le minigonne in Olanda?
Pubblicato:
Aggiornato:

 

1) Triton, le branchie artificiali

maxresdefault

Le novità tecnologiche presentate al mondo sono sempre più sorprendenti e spettacolari, spesso riescono addirittura a trasformare i sogni più ancestrali dell'uomo in realtà. Gli amanti del mare e delle immersioni, ad esempio, da sempre sognano un dispositivo che permetta di respirare sott'acqua senza l'ingombro delle bombole d'ossigeno usate dai sub.

Secondo alcuni articoli, che hanno ripreso a circolare sul web ma che risalgono almeno a un paio d'anni fa, un oggetto del genere esisterebbe, proprio come tanti l'hanno immaginato per anni. Il nome di questo apparecchio sarebbe Triton e funzionerebbe proprio come le branchie dei pesci, grazie a un meccanismo di filtraggio dell'acqua e di estrazione dell'ossigeno.

Triton però è in realtà soltanto un concept progettato da un designer, che non potrà mai vedere la luce perché basato su intuizioni fantascientifiche piuttosto che su vere e proprie ricerche tecnologiche. La batteria necessaria a far funzionare questo dispositivo dovrebbe essere mille volte più potente di qualsiasi altra simile in commercio e il meccanismo stesso, necessario a produrre ossigeno, non potrebbe mai funzionare con i presupposti indicati.

 

2) Il Ministro Guidi intercettato: «Italiani come vacche da mungere»

federica guidi ansa

L'inchiesta su petrolio e rifiuti in Basilicata ha scatenato un vero e proprio terremoto politico, con le opposizioni unite contro Maria Elena Boschi e il dimissionario Ministro Federica Guidi, entrambe coinvolte come persone informate dei fatti.

L'intercettazione della Guidi mentre parla al telefono con il fidanzato - imprenditore petrolifero - è stata trasmessa da tutti i telegiornali, causando scalpore nell'opinione pubblica: secondo qualcuno, infatti, il compagno avrebbe, per interesse personale, esercitato pressioni per l'approvazione di un emendamento a favore degli stabilimenti Total di Tempa Rossa, al centro del ciclone giudiziario.

Alcuni blog hanno però riportato ulteriori dichiarazioni dell'ex ministro, che, durante un'altra conversazione privata al telefono con il fidanzato, si sarebbe lasciata andare ad affermazioni molto gravi. Nei giorni antecedenti alle sue dimissioni, quando l'inchiesta stava già emergendo, Federica Guidi si sarebbe sfogata: «E adesso dove lo troviamo un popolo di vacche da mungere più fesso degli italiani?». Si tratta di una bufala che, come spesso accade, è stata fatta circolare da blog esperti di questo genere di falsi, che sfruttano nomi simili a testate realmente esistenti per ingannare i lettori meno attenti.

 

3) Facebook mostrerà chi visita il tuo profilo

facebook_notifiche

Il più grande social network del mondo, nonostante possa vantare oltre un miliardo e mezzo di utenti attivi ogni giorno, è in continua evoluzione per cercare nuovi modi di attrarre i propri clienti e aumentare i propri ricavi. La recente introduzione delle reazioni era stata annunciata già da tempo ma è forse uno dei pochi casi in cui una piccola rivoluzione su Facebook si rivela realmente fondata e non si tratta invece di una delle tante bufale.

Tra falsi concorsi che promettono di vincere consolle, telefonini o automobili o di accedere a fantastici sconti per occhiali da sole, c'è anche chi pubblicizza nuovi servizi, che però non sono affatto nei progetti futuri di Zuckerberg. Questa settimana è toccato ad una presunta nuova funzione che permetterebbe a chiunque di scoprire chi ha visitato il proprio profilo con il numero esatto di utenti: insomma, un modo silenzioso di scoprire chi si interessa a noi.

La data di inizio del servizio dovrebbe essere il 12 aprile, ma si tratta - come prevedibile - di un falso, simile ai finti software che già anni fa circolavano sul social network e che cercavano tra l'altro di danneggiare il PC o di rubare informazioni sensibili. Attenzione quindi a non scaricare nessun add-on che prometta di attivare questa nuova applicazione, perché, oltre che inutile, potrebbe rivelarsi anche estremamente pericoloso.

 

4) L'insetto velenoso che sembra un parrucchino

pmc

La diffusione di falsi allarmi o la denuncia di nuove minacce è uno dei metodi più rodati dai vari blog che si auto definiscono "di satira" per attirare visitatori preoccupati e guadagnare dai loro clic pubblicitari. L'allarme di questa settimana riguarderebbe un nuovo insetto arrivato in Europa dall'Africa, che esteticamente ricorda un parrucchino ma che, nonostante l'aspetto innocuo, sarebbe addirittura mortale.

«Sotto la folta peluria che lo fanno somigliare ad un parrucchino - si legge su alcuni blog - l’Eubetia Bigulae nasconde una corporatura molto simile a quella del millepiedi. L’unica differenza tra il millepiedi e il cosiddetto animaletto giallo è la sua capacità di spruzzare un potentissimo veleno corrosivo che miete numerose vittime ogni anno in Paesi come il Congo e il Chad. L’allarme in Europa esiste già da tempo, ma in Italia questo insetto sembra essere arrivato relativamente da poco e pertanto nessuno ne ha mai parlato approfonditamente».

Non esiste naturalmente un insetto con questo nome, anche se quello mostrato nelle fotografie è reale e si tratta di una larva di Megalopyge opercularis, un lepidottero che si trova tra USA e Messico e la cui puntura può provocare irritazioni e malesseri.

 

5) L'Olanda vieta le minigonne per non offendere i musulmani

Lo scontro tra due diverse culture, quali quella cristiana e musulmana, non si palesa soltanto nei terribili attacchi terroristici sul suolo europeo, ma anche nelle quotidiane battaglie tra schieramenti politici per la concessione o privazione di determinati diritti. La polemica attualmente in corso a Bergamo sulla costruzione della moschea è solo uno dei tanti casi nei quali le amministrazioni e i governi si trovano a bilanciare faticosamente interessi molto lontani.

Secondo alcuni giornali, in Olanda si sarebbe addirittura deciso di vietare le minigonne, per evitare che gli immigrati di fede islamica si sentano offesi nel vedere le donne troppo scoperte. La decisione, arrivata dal consiglio comunale di Amsterdam, tramite una mail ai dipendenti pubblici avrebbe dato indicazione alle donne che lavorano allo sportello di non indossare gonne o vestiti che arrivino sopra il ginocchio e precisato che gli stivali sopra il ginocchio «sono inappropriati per il lavoro al banco».

In realtà, però, lo stesso consiglio ha spento la polemica su Twitter, spiegando che il dress code non ha nulla a che vedere con la religione, ma con semplici direttive: «I dipendenti pubblici allo sportello - si legge - dovrebbero vestire in modo curato. Spetta a loro decidere come farlo».

 

Il comandante De Falco ci scrive. Ecco la nostra risposta.

news_img1_65594_capitano_de_falco

Concludiamo l'articolo con un'e-mail ricevuta dal Comandante De Falco, che ha chiarito la propria posizione in merito al suo cambio di incarico, a cui si faceva riferimento in questa rubrica la scorsa settimana. Questo il testo della mail:

Che bel Paese sarebbe l'Italia se almeno quelle fossero state davvero delle bufale! Per la parte che mi riguarda si tratta, invece, tristemente di fatti veri. Vero infatti è che il mio cambio di incarico è stato - oggettivamente - un demansionamento. Infatti:

  • Era alle mie dipendenze tutto il personale del Servizio operazioni  (oltre 50 imbarcati, oltre 20 turnisti in Sala Operativa solo a Livorno) che comprende, funzionalmente il personale Guardia Costiera (settore operativo della Capitaneria) degli altri Uffici della Direzione Marittima della Toscana. Oggi ho un solo collaboratore.
  • Come è noto,  mi era attribuita una responsabilità funzionale diretta e considerevole. Oggi nemmeno una istruttoria o un singolo procedimento è assegnato (stabilmente o meno) all'Ufficio Studi, il quale avrebbe il compito analizzare specifiche questioni e riferire al Comandante/Direttore marittimo, ma solo se ed in quanto richiesto. Il prodotto del mio lavoro oggi non ha nemmeno dignità sufficiente ad essere oggetto di critica e in molti casi viene semplicemente ignorata l'intera tematica da me trattata, sebbene siano questioni di notevole rilievo, oltre che adeguatamente approfondite.

Il TAR Toscana, adducendo una presunta mancanza formale del Ricorso da me proposto non l'ha ritenuto ammissibile e quindi ha così potuto evitare sia di "leggere" ufficialmente i documenti da me prodotti (sono oggettivamente interessanti, per le tematiche trattate) sia di giudicare la questione nel merito. Non voglio dilungarmi oltre, ma se fosse stata solo una bufala, o semplicemente una questione di  personale gradimento, non ne avrei fatto una questione pubblica quale essa purtroppo essa è.

Saluti e buon lavoro,
Gregorio de Falco

Ed ecco la nostra risposta. La parte dell'articolo che tratta l'argomento è composta da due "bufale" o più propriamente "non-notizie", ovvero due fatti esasperati dalla stampa che hanno un fondo di verità ma che non sono così clamorosi o palesi come sono stati proposti da alcune testate e blog. Premettiamo che la rubrica è composta da cinque "pillole", perciò è impossibile, per motivi pratici, approfondire ogni notizia con dettagli tecnici, citazioni di documenti e quant'altro.

In questo caso la "non-notizia" era composta da due parti: una riguardava l'ormai consolidata bufala di «Schettino insegna in università», che di fatto è utilizzata come traino per esasperare un'altra notizia e che da molti giornali è stata presentata come palese e limpida quando evidentemente non lo è. Molte persone sono tuttora convinte che Schettino sia stato assolto e che gli sia stata assegnata una cattedra in un'università ed affiancarlo ad una così palese ingiustizia nei confronti di quello che per molti è considerato un eroe - ovvero il Comandante De Falco - è un'ottima ricetta per attirare tanti clic e commenti dal "popolo del web".

Il nuovo incarico ha causato polemiche e lo stesso Comandante non ne è soddisfatto, così come scritto nell'articolo, e sebbene sicuramente abbia ottime motivazioni e non si possano considerare i tribunali infallibili, ciò che rimane agli atti della cronaca è che il suo ricorso è stato respinto. I concetti di giustizia e ingiustizia sono molto personali, non potendo fare i dovuti approfondimenti e leggere le (sicuramente) numerose pagine degli atti per una vera e propria inchiesta, l'unico discrimine che crediamo si possa considerare valido in un caso come questo, di denuncia - appunto - di un'ingiustizia, è l'andamento della giustizia italiana, che ha respinto il ricorso, senza comunque scordare di citare il malcontento del diretto interessato.

Comprendiamo naturalmente bene il punto di vista del Comandante De Falco e gli auguriamo di trovare al più presto una soluzione, che risolva questa situazione, sicuramente poco gradita.

Seguici sui nostri canali