Pronti per il Salone del Mobile?
«O ci sei o ci devi essere». Non lascia molte opzioni lo slogan del Salone del Mobile, che apre alla Fiera di Milano Rho domani, martedì 12. Lo slogan è poi accompagnato da un’immagine molto ammiccante disegnata da Lorenzo Marini: un occhio coloratissimo a forma di oggetto di arredo. Se il vero e proprio Salone apre il 12, in realtà la grande, vivacissima macchina del design si mette in movimento già a partire da questa sera, per il cosiddetto Fuorisalone, che invade la città con centinaia di presentazioni e di eventi diffusi. L’appuntamento annuale milanese infatti si è sempre più caratterizzato come un unicum, che tiene insieme le grandi realtà produttive con il mondo variegato e ultradinamico dei creativi che si muovono spesso in modo alternativo e libero.
Quest’anno poi il Salone si è decisamente allargato negli spazi e nei tempi. Infatti la Triennale ha aperto il primo aprile una lunga serie di mostre dedicate al design, con numerosi paesi ospiti, diffuse negli spazi museali di tutta Milano. E gli stessi produttori protagonisti della Fiera hanno offerto un’anteprima molto originale, con una mostra intitolata Stanze, in cui alcune grande firme del design sono state chiamate ad immaginare delle camere da abitare, in tutta libertà e quindi senza tener conto dei vincoli che il mercato necessariamente chiede.
I numeri del mercato. Quest’anno il Salone arriva anche con il sorriso dei numeri. Infatti dopo cinque anni l’export italiano ha ritrovato i livelli pre-crisi, mentre il mercato interno ha reagito molto positivamente al meccanismo delle agevolazioni fiscali. Oltretutto è previsto un ulteriore aiuto per le coppie sotto i 35 anni di età: aumento del plafond da 10 a 16mila euro, senza l’obbligo di legare l’acquisto dei mobili alla ristrutturazione della casa.
Negli ultimi due anni il made in Italy ha sofferto un calo in Russia del 20 percento, ma è cresciuto il business con gli Usa, grazie al dollaro più forte. Lo scorso novembre a Miami, dove il Salone del Mobile ha organizzato il suo evento, c’erano molti architetti. Malgrado i consigli a limitare i viaggi in Europa, avremo un incremento di operatori d’oltreoceano. E ora si è aperta anche la grande chance iraniana. La fine dell’embargo ha fatto trovare i produttori italiani già pronti, grazie a due missioni all’anno e ad un accordo già siglato con i commercianti. Teheran ha una grande necessità di ammodernare uffici e sedi di rappresentanza e di costruire alberghi. Come ha spiegato Roberto Snaidero, titolare della grande azienda di Mobili oltre che presidente del Salone, «è il settore del contract, quello in cui siamo forti in tutto il mondo con i nostri prodotti di qualità».
400 eventi. Intanto la città è tutto un cantiere per l’allestimento dei 400 eventi della settimana. Il clou sarà all’università Statale, dove nei grandi cortili quattrocenteschi di quello che era il primo grande ospedale di Milano verrano presentate tutte le installazioni più spettacolari. Al centro ci sarà Towers di Tchoban, Kuznetsov e Sterligova, un enorme monolite fatto di 336 pannelli led, che istiga alla creatività condivisa: chi passa potrà usarla per proiettare in diretta un gigantesco disegno o scritta tramite un touch screen. Da dietro il chiostro principale vedremo sbucare la Torre Velasca, quest’anno rossissima per gli effetti studiati dal designer tedesco Ingo Maurer. Il Fuorisalone è anche l’occasione per scoprire angoli nascosti e segreti della città, come l’Orto Botanico dell’Accademia di Brera che ospita per la terza volta una parte dell’esposizione: quest’anno tocca a MyEquilibria, progetto ad alta tecnologia nato per favorire il fitness urbano.