è morto stamattina

Chi era Gianroberto Casaleggio Guru del web e ideologo del M5S

Chi era Gianroberto Casaleggio Guru del web e ideologo del M5S
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Questa mattina, martedì 12 aprile, è morto a 61 anni Gianroberto Casaleggio, cofondatore e ideologo del Movimento 5 Stelle. Casaleggio era malato da tempo, eppure la notizia del suo decesso ha colto tutti di sorpresa, specie dopo alcuni messaggi di pochi giorni fa in cui lo stesso Gianroberto si dichiarava pronto come mai a proseguire nelle battaglie del M5S. È è stato un personaggio difficilmente inquadrabile, di cui in pochissimi sapevano qualcosa, a livello personale. Ben più conosciuta è invece la mole di teorie e progetti che Casaleggio lascia in dote ai suoi (numerosissimi) seguaci.

 

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Una vita consacrata al web. Nemmeno ventenne, quando venne assunto come progettista di software alla Olivetti, Casaleggio già aveva intuito come internet avrebbe rivestito un ruolo di assoluto protagonista nel futuro del mondo, e questo è senza dubbio un merito che gli va riconosciuto. Dopo Olivetti un ulteriore salto di qualità, in termini di formazioni informatica, alla Webegg, in orbita Telecom, dove ha scalato posizioni fino a divenirne amministratore delegato. Non fosse che, a causa di una momentanea frenata dell'ascesa di internet e di qualche rosso in bilancio un po' troppo profondo, nel 2003 Gianroberto viene lasciato a casa. Ma i tempi e le competenze sono ormai maturi per dar vita a qualcosa di proprio: nasce la Casaleggio Associati, società di marketing online che si ritaglia un discreto spazio nel caotico mondo della rete senza tuttavia fare un vero e proprio botto. Fino all'avvento del Movimento 5 Stelle. Casaleggio, d'altra parte, già ci aveva provato a fare un po' di politica, quando nel 2004 si candidò a consigliere comunale del paesino piemontese dove viveva, Settimo Vittone: ma i 6 voti che prese non bastarono a farlo eleggere. E qui occorre fare un paradossale inciso: irriducibile profeta del web e dello sviluppo tecnologico legato ad esso, Casaleggio ha sempre voluto vivere in mezzo alla natura, isolato da tutto e da tutti: nessuno vicino di casa ha mai avuto modo di parlare con lui, quando si presentava al bar a fare colazione mai una parola con nessuno, solo qualche arringa contro questo e quello, di tanto in tanto. Muto, inavvicinabile, indecifrabile: probabilmente gli unici che possono parlare con cognizione di causa del Casaleggio uomo sono i suoi famigliari.

 

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Le profezie e il M5S. L'aggettivo che più si confà alla personalità di Casaleggio è senza dubbio “visionario”. Secondo il suo imprescindibile dogma per cui il web non sarà più uno strumento con cui l'umanità potrà raggiungere determinati obiettivi, ma il fine a cui tutti saremo costretti a tendere, pena l'ineludibile scomparsa, Gianroberto ha negli anni teorizzato di un progressivo deterioramento dell'Io reale in favore di quello virtuale, di guerre mondiali ventennali (con tanto di datazioni precise), di altri pianeti su cui occorrerà trasferirsi fino a che la compiuta e definitiva rivoluzione della rete ci consegnerà un mondo finalmente giusto in cui si eleggerà il presidente del globo con un semplice click. Un futuro di cui il M5S dovrebbe cominciare ad esserne l'ombra, in attesa che il tempo ne riveli la piena materialità: un movimento di persone in cui “uno vale uno”, in cui la democrazia è direttissima e in cui la vita si snoda e si offre sulle pagine telematiche del blog di Beppe Grillo. Già, Beppe, colui che ha visto in Casaleggio l'uomo giusto per dare un impianto teorico, strutturale e ideologicamente (quantomeno) presentabile alla primordiale cultura del vaffa, dello sfacelo dovuto a e della casta e via dicendo. Un sodalizio, quello fra Beppe e Gianroberto, spesso accusato di essere puro ventriloquio del secondo nei confronti del primo, ma che più probabilmente ha perfettamente coniugato le capacità di frontman di Grillo e quelle di mente glaciale e calcolatrice di Casaleggio. Con il passo indietro da parte di Beppe, che ha deciso di tornare a fare il comico, e la morte di Casaleggio, il M5S resta dunque orfano della coppia di fatto che lo diede alla luce: compiere la rivoluzione, adesso, tocca ai pargoli pentastellati.

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