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Il film da vedere nel weekend Hardcore, come in un videogame

Il film da vedere nel weekend Hardcore, come in un videogame
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Regia:  Ilya Naishuller.
Cast: Sharlto Copley, Haley Bennett, Danila Kozlovsky, Cyrus Arnold, Ilya Naishuller, Will Stewart, Darya Charusha.
Dove trovarlo a Bergamo e provincia: qui.

 

Che i videogame siano uno dei media più importanti della nostra contemporaneità è ormai un elemento assodato. Lungi dall’essere semplicemente strumenti di intrattenimento, spesso ingiustamente accusati dal dibattito generalista per colpe commesse dai loro utenti, si sono rivelati vere e proprie opere interattive, dotate di dignità artistica e di una scrittura autoriale forte. Non è ovviamente un discorso che può essere generalizzato: come in tutti gli ambiti delle creazioni umane, pochi capolavori spiccano sulla produzione media. Il rapporto fra il cinema e l’industria videoludica è sempre stato ricco e interessante, ma per certi versi banale. Abbiamo avuto adattamenti di film da videogiochi (con risultati solitamente fallimentari: Far Cry, House of the dead, Dungeon Siege etc.), oppure videogiochi che hanno accompagnato l’uscita di film di successo. Mai però la settima arte pareva essersi preoccupata di portare sullo schermo non il contenuto dei videogiochi, ma piuttosto la modalità di visione che questi ultimi privilegiano.

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A colmare questa grave lacuna ci ha pensato Ilya Nashuller, cineasta di origini russe, che arriva in sala con Hardcore in questi giorni. Si tratta della sua opera prima ed è uno straordinario biglietto da visita. Non tanto per i contenuti, ma per la forma rivoluzionaria con cui è girato. Completamente realizzato in soggettiva, il film traduce perfettamente l’esperienza visiva del giocatore contemporaneo, tanto che – come è stato giustamente notato dagli addetti ai lavori, mai nessun film prima d’ora aveva portato lo sguardo videoludico in sala. Protagonista di questa inusuale avventura è Henry che, risvegliatosi da mutilato, si accorge di essere stato trasformato in un cyborg dalla moglie. Da qui il protagonista comincerà la sua personale fuga/battaglia contro l’antagonista della situazione.

Si capisce da sé che l’interesse primario per un film come Hardcore sta nel suo essere girato in soggettiva e non certo nella trama. I personaggi sono piatti, non c’è evoluzione della loro personalità e neppure un finale a sorpresa. Ma, per una volta, non se ne sente per nulla la mancanza: siamo di fronte a un film action violentissimo, che pesca a piene mani dal cinema del genere e ci trasporta su un ottovolante di sensazioni forti. Henry, cyborg suo malgrado, usa le sue nuove facoltà per distruggere uno dopo l’altro tutti gli avversari che gli si parano davanti e si rivela una specie di Robocop senza moralità. Tutto è esagerato e si impreziosisce solo per qualche citazione a film cult come Arancia Meccanica, che non a caso faceva della violenza esasperata la sua ragion d’essere.

 

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Il film ci urla di essere coinvolti, di farci avvincere, di sentire sulla pelle le sensazioni corporee del protagonista. E ci riesce benissimo: sembra quasi di poter toccare gli oggetti allungando le dita. Questa idea dell’occhio/mano è ovviamente centrale anche nei videogiochi, di cui Hardcore riprende la struttura di base mostrandoci uno dei grandi segreti del cinema contemporaneo: il suo essere essenzialmente uno spettacolo pirotecnico di immagini ed effetti speciali che non lascia via di scampo allo spettatore. Tanto vale non farsi troppe domande una volta tanto e godersi lo spettacolo per quello che è.

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