Oltre 120mila pellegrini nel 2013

Il Cammino per Santiago spingendo l'amico disabile

Il Cammino per Santiago spingendo l'amico disabile
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Justin Skeesuck è paralizzato a causa di una malattia autoimmune che lo ha costretto su di una sedia a rotelle; Patrick Gray è il suo migliore amico, il compagno di confidenze, risate e, dal 6 agosto, di impresa. Dopo 35 giorni, infatti, i due amici hanno concluso gli 800 chilometri del Cammino di Santiago de Compostela. L’idea è stata di Justin, che nonostante sia costretto sulla carrozzina da oltre vent’anni, ha deciso di non abbandonare il suo sogno di ragazzino, cioè viaggiare per il mondo. Così, armato di tanta buona volontà e coraggio, ha iniziato a giare il globo: Italia, Francia, Germania, Messico, Caraibi, Hawaii e anche l’impervia Alaska. I suoi viaggi gli hanno aperto le porte di mondi nuovi e, soprattutto, gli hanno permesso di dimostrare a tanti che disabilità fisica non è sinonimo di morte delle proprie ambizioni e dei propri sogni. Ha fondato un sito, the-disabled-traveler.com, in cui racconta tutte le sue avventure, ed è diventato un motivatore per persone con i suoi stessi problemi. Il più grande desiderio di Justin era però riuscire in un’impresa incredibile, per un uomo disabile: completare tutto il Cammino di Santiago. Per farlo aveva bisogno di una persona che lo aiutasse e l’uomo giusto era Patrick Gray, amico di lungo corso e manager all’Ospedale di St. Louis, oltre che infermiere. Patrick ha così spinto Justin per tutti gli 800 chilometri, prendendosi cura di lui e aiutandolo a realizzare quel sogno che è diventato anche, chilometro dopo chilometro, il suo.

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Patrick Gray e Justin Skeesuck

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Justin Skeesuck

Il Cammino di Santiago, un percorso di vita. La storia di Justin e Patrick ha commosso il mondo. Il messaggio che ha dato loro forza durante il viaggio, “niente è impossibile”, è anche il messaggio che hanno voluto trasmettere alle tante persone che si sono appassionate alla loro storia, continuamente aggiornate grazie al sito I’ll Push You (appositamente creato per l’iniziativa) e ad un account Twitter (@illpushyou). L’obiettivo, adesso che il viaggio è concluso, è quello di realizzare un documentario sulla loro avventura e, chi volesse, può aiutarli attraverso una donazione nelle modalità descritte nel loro sito. Se la pellicola venisse realmente realizzata, sarebbe l’ennesima testimonianza di una storia bellissima ed emozionante che ha avuto come palcoscenico il Cammino di Santiago de Compostela. Nato come pellegrinaggio religioso, con il passare degli anni questo percorso è diventato meta anche di non credenti alla ricerca di sé, persone volenterose di mettersi alla prova, sfida affascinante e unica. Testimonianza di tutto questo è il film “Il cammino per Santiago”, del 2010, diretto da Emilio Estevez e ispirato ad una storia vera, cioè quella di un oftalmologo a cui viene data notizia della morte del figlio a causa di una caduta sui Pirenei lungo il Cammino. L’uomo si reca sul luogo della tragedia con l’intento di riportare a casa le ceneri, ma decide poi di portare a termine l’impresa iniziata dal figlio, scoprendo così la differenza tra «la vita che viviamo e quella che scegliamo di vivere».

Anche Bergamo può vantare dei coraggiosi pellegrini: sono Paolo Beretta, Enzo Carrara e Marco Minali, tre bergamaschi con gravi problemi ai reni e sotto dialisi all’Ospedale Papa Giovanni XXIII. Il 9 ottobre 2013 hanno deciso di intraprendere 300 chilometri del Cammino grazie all’aiuto dell’Associazione Nazionale Dializzati e di un’azienda farmaceutica, che ha permesso loro di non fermare i trattamenti di cura durante l’avventura. Il loro viaggio è stato portato a termine con successo il 23 ottobre, con tappe di circa 25 chilometri al giorno.

 

 

I numeri del Cammino. I primi pellegrinaggi a Santiago de Compostela iniziarono nell’893 d.c., quando Alfonso II “il casto”, re delle Asturie e della Galizia, ordinò la costruzione di un tempio in onore di Giacomo il Maggiore, uno dei dodici apostoli di Gesù la cui tomba si ritiene si trovi proprio a Santiago de Compostela. Da allora ebbero luogo i primi pellegrinaggi e sempre più persone iniziarono a raccontare di miracolose guarigioni a seguito del cammino. I numeri delle persone che hanno intrapreso il viaggio sono cresciute anno dopo anno, secolo dopo secolo, fino ai giorni nostri. Nel 2014, i dati parziali raccolti dal sito ufficiale del Cammino, raccontano di 122 mila e 313 pellegrini da gennaio a luglio, più della metà dei 215 mila e 810 riscontrati in tutto il 2013. Rispetto agli anni precedenti, il 2013 ha evidenziato un riavvicinamento delle persone al Cammino, con un aumento consistente di pellegrini. L’Italia risulta essere, almeno da 4 anni a questa parte, il terzo Paese al mondo per persone che intraprendono il Cammino di Santiago: l’anno scorso sono stati 15 mila e 621 i pellegrini nostri connazionali e già nei primi sette mesi del 2014 si sono contati 8 mila e 596 italiani registrati. La maggior parte dei pellegrini preferisce intraprendere il viaggio a piedi (nel 2013 188 mila e 121), 26 mila e 646 in bicicletta e meno di mille a cavallo (977).

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