«Torno a dormire sonni tranquilli»

Reja applaude squadra e tifosi «Dissi a Percassi: cambi il mister»

Reja applaude squadra e tifosi «Dissi a Percassi: cambi il mister»
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Vince l’Atalanta, 1-0 sul ChievoVerona firmato Marco Borriello che vale la salvezza aritmetica con tre giornate d’anticipo. Nonostante l’espulsione nel finale, non può che essere soddisfatto Edy Reja in conferenza stampa: «Abbiamo affrontato una squadra di grande qualità e fisicità, allenata molto bene, non è stata una partita facile. Bravi noi ad avere pazienza, a sfruttare una delle poche occasioni e a rischiare poco».

La salvezza. «Ho dormito pochissimo da gennaio in avanti, adesso dovrò recuperare. Raggiungere questo traguardo a tre giornate dalla fine è gratificante per me, per i ragazzi e per la società, il presidente ha sofferto più di me. Era molto preoccupato, gli ho detto di cambiare allenatore, lui ha detto di no, mi ha dato fiducia e ce l’abbiamo fatta».

L’arbitraggio. «Lo abbiamo avuto più volte, è autoritario e convinto di quello che fa. È troppo agitato e non posso dire che abbia diretto bene la gara. Anche i cartellini sono stati gestiti male. Come ho visto la designazione ho pensato "non c’è due senza tre"».

Gli infortuni. «Ho fatto due cambi nel primo tempo e credevo fosse una giornata storta, perché con il caldo, la partita tirata... Non sai mai cosa più succedere. Per Paletta un problema muscolare, all’inguine, per Stendardo una leggera lussazione alla spalla. Peccato».

Le ultime tre. «Ci sarà spazio sicuramente per i giovani, come Djimsiti che non ha mai giocato e Freuler, che quando ha avuto le sue chance le ha sfruttate bene. Poi ci sono Gagliardini, Monachello, Radunovic. Li terrò in considerazione. Magari non a Napoli, nelle ultime due».

Il decimo posto. «Mi piacerebbe molto. Contro Udinese e Genoa potremo fare qualcosa di importante, regalando al pubblico una bella partita per l’ultima in casa. Arrivare nella parte sinistra della classifica sarebbe qualcosa di straordinario visti i tre mesi d’inferno che abbiamo affrontato».

Il futuro. «Il presidente conosce il lavoro che ho fatto, daranno un loro giudizio. Poi ci vedremo e ne parleremo, per capire se è il caso di andare avanti o chiudere qui il nostro rapporto. Non sono felicissimo, perché mi sarebbe piaciuto fare un campionato tranquillo, fare cinquanta punti era alla nostra portata».

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