Weekend di sangue sulle strade Sette vittime, quasi tutti giovani
È stato un weekend di sangue quello appena trascorso sulle strade bergamasche. In appena 5 giorni, da giovedì 21 a lunedì 25 aprile, sono ben 7 le persone morte, per la maggior parte giovani ragazzi.
Giovedì il primo incidente. La prima vittima è stata Michele Brevi, 43enne originario di Telgate ma residente a Bagnatica. L'uomo stava viaggiando a bordo della sua moto, una potente Honda, quando, in via Trieste a Credaro, ha urtato l'auto di un 21enne del posto che stava svoltando a sinistra provenendo dalla direzione opposta. L'impatto è stato violentissimo, Brevi è stato sbalzato dalla sua moto e ha urtato con durezza l'asfalto. I volontari della Croce Blu di Sarnico sono accorsi sul luogo dell'incidente in pochi minuti, ma tutti i tentativi di tenere in vita il 43enne sono risultati purtroppo vani. Troppo gravi le ferite causate dallo scontro. I funerali di brevi si sono tenuti il 25 aprile nella chiesa parrocchiale di Telgate. Tantissime le persone presenti, nonostante da anni non vivesse più nel suo paese d'origine avendo vissuto per diversi anni a Sarnico e, da qualche tempo, a Bagnatica. Toccanti le parole della sorella minore Moira, della fidanzata e della nipotina Valentina, che ha voluto salutare lo zio con un semplice ma commovente «ci mancherai».
[Raffaele Biava]
Il secondo scontro, lungo la A4. Il secondo tragico incidente è invece andato in scena nella notte tra venerdì 22 e sabato 23 aprile, lungo l'autostrada A4. A perdere la vita è stato Raffaele Biava, impiegato 29enne residente a Bergamo ma originario di Cenate Sotto. Il giovane stava rientrando a casa da Milano, poco dopo la mezzanotte, quando, nel tratto di autostrada compreso tra Marcallo Mesero e Arluno, si è scontrato con un camion. Biava era alla guida della sua Audi Q3. Il violento impatto lo ha sbalzato fuori dal finestrino e per lui non c'è stato purtroppo nulla da fare. Nel suo recente passato c'era tanto calcio: dopo una promettente carriera iniziata nella Primavera dell'Atalanta, Biava aveva poi continuato a giocare a livelli semiprofessionistici con le maglie della Vibonese, del Savona e dell'Alessandria. Poi un brutto infortunio lo costrinse ad appendere le scarpette al chiodo.
La tragedia di Caravaggio. Meno di 24 ore dopo, nella notte tra sabato 23 e domenica 24 aprile, l'incidente più tragico. Lungo la ex strada statale Padana Superiore, quella che collega Treviglio a Caravaggio (Comune in cui è avvenuto l'incidente), tre giovanissimi sono morti. Si tratta di Daniele Colombelli, Alessandro Surace e Alessio Manara, tutti e tre di Mozzanica e rispettivamente di 19, 18 e 18 anni. In auto con loro c'era anche un quarto ragazzo, Dimitry Krasnov, 18enne di origini uzbeke, ora ricoverato all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo ma miracolosamente salvo. È stato l'unico dei quattro che viaggiavano a bordo della Fiat Panda non solo a non rimanere schiacciato nelle lamiere, ma a riuscire a uscirne sulle proprie gambe e a venire soccorso. Nessuna ferita grave per lui, quasi un miracolo vista la tragica fine fatta invece dai suoi amici. ora però ha bisogno di tanto riposo, soprattutto per superare lo choc.
[I tre ragazzi morti a Caravaggio]
I primi testimoni accorsi sul luogo dell'incidente hanno trovato Dimitry in piedi, al fianco dell'auto distrutta, col telefono in mano. Forse stava tentando di avvisare i suoi genitori di quanto successo. Lui viaggiava seduto al posto del passeggero. Alla guida, invece, s'era Alessandro, neopatentato. Alessio e Daniele, invece, sedevano dietro. Ancora è poco chiara la dinamica dell'incidente, sul quale le forze dell'ordine stanno cercando di fare chiarezza. Si sa solo che la Panda stava viaggiando in direzione Treviglio, quando s'è scontrata con una Passat proveniente dalla direzione opposta, sulla quale viaggiava una coppia di fidanzati di Romano di Lombardia, 32 anni lui e 30 lei. Forse a causa dell'asfalto scivoloso dovuto alla pioggia caduta poco prima, una delle due vetture (si pensa la Panda) ha invaso la carreggiata opposta affrontando una curva e andando a scontrarsi frontalmente con l'altra vettura. La coppia di fidanzati a bordo della Passat sono rimasti feriti, seppur in maniera non grave, e sono stati trasportati all'ospedale di Treviglio per accertamenti. Intanto, martedì 26 aprile alle 15, nella chiesa parrocchiale di Mozzanica, si terranno i funerali di Daniele e Alessio. Quelli di Alessandro, invece, si terranno nei prossimi giorni: la salma è infatti ancora a disposizione dell'autorità giudiziaria, nella camera mortuaria dell'ospedale Papa Giovanni di Bergamo, dove sarà sottoposto ad autopsia. Soltanto dopo questo passaggio sarà possibile dargli l'ultimo saluto.
Il 19enne morto sulla provinciale 128. La mattina di domenica 24 aprile, intorno alle 10, è stato un altro 19enne a perdere la vita. Si tratta di Simone Scotti, di Treviglio, morto lungo la provinciale 128 in direzione di Brignano mentre si trovava alla guida della sua moto. A raccontare quello che è successo è stato un amico di Simone, che seguiva il 19enne in sella al suo quad: secondo il racconto, Scotti stava guidando la sua Ducati Hypermotard quando ha preso una buca sull'asfalto che gli ha fatto perdere il controllo del mezzo. La moto è strisciata per una trentina di metri sull'asfalto, trascinandosi dietro Simone, ha attraversato la corsia opposta e ha concluso la sua tragica corso urtando violentemente uno dei montanti del guardarail che costeggia la strada. Uno schianto violento, che purtroppo non ha lasciato scampo al ragazzo. Gianfranco Scotti, padre di Simone, ha raccontato il suo dolore a L'Eco di Bergamo: «Ho fatto l'errore di comprargli quella Ducati sulla quale ha trovato la morte. Non mi darò mai pace».
[Simone Scotti]
Gianfranco, titolare della carrozzeria 2S di Treviglio, non si nasconde: «Simone quella moto non poteva ancora guidarla, era troppo potente, necessitava di un patentino. Ma domenica mattina, senza dirmi nulla, è andato in officina e l'ha presa. L'ho visto uscire e non è più tornato». Il 3 maggio Simone avrebbe compiuto 20 anni, età a cui avrebbe potuto fare l'esame per ottenere il patentino che tanto desiderava. Le moto, infatti, erano la sua grande passione, tanto da aver frequentato con successo il Centro di formazione professionale per carrozzieri di Curno, dopo il quale aveva iniziato a lavorare con il padre in officina. Ma le moto, oltre che ripararle e verniciarle, amava guidarle. Nel giugno 2015 aveva debuttato in pista, in Croazia, guidando prima una Kawasaki e poi una Ducati Panigale. I funerali del giovane non sono ancora stati fissati: attualmente la salma di Simone si trova ancora nella sala autoptica del cimitero di Treviglio.
Un sorpasso azzardato e l'incidente a Palazzago. L'ultimo incidente andato in scena sulle strade bergamasche in questo lungo weekend è avvenuto lunedì 25 aprile a Palazzago. A perdere la vita è stato Alessandro Segreto, 27enne lecchese. Il giovane stava percorrendo la strada Briantea a bordo della sua Peugeot 206 e a costargli la vita è stata una manovra azzardata. Segreto stava riaccompagnando a casa la fidanzata, quando, all'altezza del prato di Pontida in cui la Lega compie il suo annuale raduno, ha superato a tutta velocità, in un tratto di strada a doppia linea continua e dove il limite è di 50 chilometri orari, una vettura. Soltanto dopo il sorpasso azzardato si è accorto di aver lasciato alle sua spalle una pattuglia dei Carabinieri della stazione di Cisano. Colto probabilmente dal panico (proprio per la stessa infrazione gli era già stata ritirata la patente), il 27enne ha deciso di spegnere i fari e accelerare nella speranza di seminare i militari. I Carabinieri, però, non hanno neppure fatto in tempo a inseguirlo: dopo meno di un chilometro, infatti, hanno trovato l'auto di Segreto accartocciata contro un muro in via Volturno a Palazzago. Per Alessandro, purtroppo, non c'era più nulla da fare essendo morto sul colpo. Era invece ancora in vita la fidanzata del ragazzo, di 28 anni: i soccorsi gli hanno prestato le prime medicazioni e l'hanno poi ricoverata d'urgenza all'ospedale Papa Giovanni di Bergamo. Anche la salma del 27enne si trova attualmente nella struttura del capoluogo orobico, in attesa che ne venga disposta l'autopsia.