L'arte per tutti, coi soldi dei ricchi

Più che Christo, Robin Hood (con lui il Sebino passerà alla storia)

Più che Christo, Robin Hood (con lui il Sebino passerà alla storia)
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Il lago di Garda ha avuto, fin dall’antichità un ospite importante e famoso: Caio Valerio Catullo, il poeta. A lui, cantore di Sirmione (Salve, o venusta Sirmio...), sono intitolati (Grotte di Catullo) gli imponenti resti di una villa costruita in età augustea. Un altro vate ne ha successivamente abitato le sponde: Gabriele D’Annunzio che ha donato la sua casa-museo, il Vittoriale degli italiani, ai noi suoi posteri.

Il lago di Como, a parte alcune star del passato (Alessandro Volta, i Promessi Sposi e le Moto Guzzi) è stato rilanciato come meta d’interesse, e pettegolezzo, dai soggiorni del divo George Clooney, soprattutto quand’era fidanzato con l’italiana Elisabetta Canalis. Da Villa Zuccoli, Mike Bongiorno ha sempre ammirato il lago Maggiore, ed ora riposa nella stessa frazione di Arona, Dagnente. A Omegna sul lago d’Orta è nato l’Andersen italiano, Gianni Rodari, e all’isola di San Giulio che sbuca da queste acque ha dedicato uno dei suoi capolavori: C’era due volte il barone Lamberto.

 

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Finalmente è venuta l’ora del lago d’Iseo: già conosciuto nel mondo per le lettere della nobildonna inglese Lady Mary Wortley Montagu che a metà del Settecento soggiornò per diversi anni a Lovere e se ne innamorò (alla scrittrice e viaggiatrice è intitolato il nuovo e bellissimo lungolago loverese), quest’estate sarà visitato da migliaia di visitatori attratti dall’ultima opera di Christo, l’ormai famosissima Floating Piers.Tutti i paesi del lago (sponda bergamasca e sponda bresciana unite come mai sono state) sono al lavoro da mesi per organizzare al meglio l’accoglienza dei tanti appassionati di land art cui si sommeranno i turisti che vorranno provare l’emozione di camminare sulle acque.

Il nostro lago passerà alla storia grazie ad una nobildonna della corte inglese e ad un artista fuggito dalla Bulgaria comunista. C’è chi fa notate come Christo sfrutti questa sua opera: per realizzarla non ha chiesto soldi a nessuno, e regala gratuitamente una notorietà planetaria al Sebino, però (ci sono sempre i Mister Però) vende a caro prezzo i suoi schizzi. Per esempio: in una galleria d’arte di Sankt Moritz, la Galerie Gmurzynska, per acquistare un suo disegno preparatorio ci vogliono un milione e duecentomila euro. Si accusa l’artista di saper vendere non tanto le sue creazioni (il che sarebbe già una grave nota di demerito) ma quanto serve a realizzarle (e qui l’indignazione arriva al massimo).

Eppure a voler guardare i fatti questo accade: Christo vende le sue “opere” ai ricchi per far sì che i poveri, tutti i poveri, ne possano godere, passeggiandoci sopra gratuitamente. Più che Christo, Robin Hood.

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