La lotta al clickbait

Quei fastidiosi titoli acchiappa clic Facebook ha deciso di combatterli

Quei fastidiosi titoli acchiappa clic Facebook ha deciso di combatterli
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Negli ultimi anni abbiamo visto migliaia di articoli comparire sulla nostra pagina Facebook. Alcuni sono interessanti e ben strutturati ma altri hanno titoli accattivanti che non corrispondono poi al loro contenuto e che si rivelano essere decisamente vuoti

Cos'è il clickbait. Le pagine web di ogni genere si sostengono quasi esclusivamente grazie agli sponsor che corrispondono un pagamento a fronte di un certo numero di visite o ad un certo numero di click sui propri banner. Le testate online non fanno eccezione e perciò è importante attirare sulle proprie pagine un buon numero di visitatori, che, navigando all'interno del sito, visualizzano, oltre ai contenuti, anche le pubblicità.

 

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Il clickbait avviene quando sui social viene pubblicato un articolo con un titolo molto forte che poi viene però in gran parte smentito dal contenuto o totalmente ridimensionato rispetto a quanto fatto intendere. Un caso molto frequente è quando la pagina di una testata online o di un blog condividono un articolo dando una descrizione che allude ad un evento molto grave o comunque clamoroso, che si rivela poi del tutto ordinario. Spesso gli articoli sponsorizzati con questo metodo sono molto brevi e poveri di contenuti e sono finalizzati soltanto ad attirare l'accesso di quanti più visitatori possibili, che poi, delusi, chiudono la pagina dopo pochi secondi. Anche alcuni tra i giornali nazionali più seguiti sono a volte caduti nella tentazione del clickbait e gli utenti sono stati i primi a criticare duramente questo metodo.

 

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Facebook cambia le regole. La visibilità di questi articoli è stata maggiore in questi anni perché, attirando molti accessi, erano più facilmente mostrati nella sezione notizie degli utenti, ma i criteri saranno presto cambiati. Gli ingegneri di Facebook con un comunicato hanno spiegato di voler cambiare il funzionamento della sezione notizie (News Feed) e di aver imparato dagli utenti che spesso i click o i commenti non sono un parametro sufficiente per comprendere cos'è veramente di loro interesse. «Abbiamo capito che ci sono storie a cui le persone non mettono "Mi piace" o non commentano ma che vogliono continuare a vedere, come articoli che trattano di argomenti molto seri di attualità. Lavorando a questo progetto - si legge ancora - abbiamo imparato che il tempo che le persone spendono per leggere o guardare un contenuto su cui hanno cliccato dalla sezione notizie è fondamentale per capire quanto sia importante per loro. Abbiamo quindi introdotto un altro fattore che ordina le notizie sulla pagina principale ed ora possiamo sapere quanto tempo si è passati a leggere un articolo sul mobile browser di Facebook o a leggere un articolo istantaneo direttamente sulla app».

Per questo motivo la nuova organizzazione delle notizie non sarà più basata sui click ma sul tempo che ogni utente spende per leggere uno status o un link aperto sul browser. Il cambiamento riguarderà soprattutto la versione mobile di Facebook che ormai è utilizzata come punto di riferimento per questo genere di analisi e non è ancora chiaro se le modifiche saranno estese anche alla versione desktop.

 

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Addio alle cattive abitudini. Lo staff di Facebook ha ancora una volta ascoltato i propri utenti e li ha assecondati per fornire sempre più spesso argomenti di loro interesse e nascondere invece quei link fastidiosi che si rivelano essere soltanto una perdita di tempo. Interpretando la volontà degli sviluppatori è probabile che questo intervento sia solo il primo di una serie di modifiche atte a migliorare l'esperienza d'uso di chi utilizza il social network anche per accedere alle notizie.

I gestori delle pagine Facebook e dei siti ad esse collegati sono quindi avvisati, non sarà più così vantaggioso farsi beffa dei lettori ingannandoli con titoli che fungono soltanto da esca, mentre saranno premiati i creatori di contenuti più articolati ed interessanti, in grado di intrattenere per un periodo di tempo più ampio.

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