Il primo raduno mondiale dei Busi Arrivano persino dall'Argentina

Un evento storico: sabato 7 maggio a Brembilla si svolgerà il primo raduno mondiale aperto a tutte le persone che portano il cognome Busi, insieme alle loro famiglie. La parola «mondiale» non è usata a caso; uno degli obiettivi della manifestazione è infatti quello di far conoscere ai tanti Busi sparsi in giro per il mondo il luogo delle loro origini, le valli bergamasche. Le adesioni sembrano confermare la diffusione del cognome nei quattro angoli del globo: delle quasi 500 persone iscritte finora, diverse vengono dalla Francia, dall’Inghilterra o addirittura dall’Argentina.
Il blasone dei Busi.
Trovare le proprie radici. L’idea di un raduno è balenata tempo fa al Dottor Cavalier Dario Busi, che da tempo cerca di ricostruire le vicende storiche della sua famiglia. «Le mie origini sono brembillesi, il primo documento di Giovanni Busi di Brembilla data 15 agosto 1352 – ha raccontato a Il Giorno – quindi su questo territorio la mia ascendenza familiare ha una storia di quasi 700 anni. Tutti i miei avi sino a mia sorella e i miei fratelli sono nati a Cavaglia, contrada storica di Brembilla, io a Milano dove vissi per 40 anni e la cosa in verità mi ha sempre dato un poco di fastidio, anche se a Cavaglia ci andavo sopratutto da bambino per le vacanze estive, da mia zia Maria».
Le ricerche di Dario sulle origini dei Busi sono iniziate parecchi anni fa; ha iniziato nel 1996 a recuperare documenti e informazioni sulla storia della Casata: «In questi vent'anni ho raccolto una mole ragguardevole di documenti girando archivi storici, biblioteche storiche, parrocchie, comuni e consultando libri. Nel 2012 ho iniziato a scrivere degli appunti per dare un ordine cronologico alle scoperte e al lavoro che avevo fatto. Ne è uscito un libretto che ho terminato a marzo di quest'anno, dal titolo Antica Casata de' Busi: inizialmente doveva riguardare solo la mia famiglia, ma poco a poco ho incluso anche i Busi di Brembilla, della Val Brembana e altri ancora».
La Casata de’ Busi. Ma cosa si sa più precisamente su questa casata così antica? Dario promette di rivelare molte informazioni interessanti al raduno, ma nel frattempo, consultando il sito dedicato e altre pagine web, si possono scoprire tante cose affascinanti. Quella dei Busi è una famiglia dalle origini nobili e molto antiche, risalenti alla Val Bretta o Beretta (oggi Torre de’ Busi), dove furono fiduciari del Ducato di Milano per il controllo della valle San Martino. Si insediarono poi nelle valli Imagna, Brembilla e Brembana, dando origine a vari rami nobiliari per il controllo politico ed amministrativo di queste valli. Il Casato doveva essere alquanto potente; risulta che avesse la possibilità di nominare i parroci del loro territorio, situato in una zona altamente strategica, tra Cantoni Elvetici, Ducato di Milano e Repubblica di Venezia. Il feudo controllato era molto vasto e il dominio fu quindi suddiviso tra i vari rami del Casato; la Serenissima considerava queste terre come zone semi-autonome. Erano infatti i Busi a riscuotere i tributi e ad amministrare per conto del governo veneto. Il Casato fu inscritto nel Libro Aureo della Repubblica di Venezia.
Alcune famiglie si insediarono a Valtorta, altre a Brembilla, dove fondarono nel Quattrocento le contrade di Forcella de’ Busi e Molino de’ Busi. A Fuipiano di San Pellegrino la presenza del Casato è attestata dal 1585; qui l'esponente di spicco fu il nobile Giovanni Busi detto Cariani, celebre pittore e caposcuola del Cinquecento. Ben presto si insediarono anche a Venezia, dove occuparono posizioni di rilievo nel governo; poi nel Cremonese e nei secoli un po’ in tutta Italia. Nel Casato vi furono principi, duchi, conti, Cavalieri del Sacro Romano Impero e di altri ordini cavallereschi. Dopo l’invasione napoleonica e la seguente restaurazione, la situazione nelle valli cambiò e spinse molti a spostarsi: in Francia, in Svizzera e più tardi anche in America.
La diffusione nel mondo. Le ricerche del Dottor Dario Busi hanno visto anche un’analisi quantitativa delle famiglie Busi sparse nel mondo. Attraverso un conteggio sugli elenchi telefonici ufficiali, si è fatta una stima che probabilmente si avvicina molto al dato reale. In Italia ci sono 1209 famiglie Busi, in Francia 178, in USA 174, in Inghilterra 64, in Sud Africa 61, in Argentina 57, in Svizzera 26, in Brasile 25, in India 15, in Belgio e Canada 10. Ma se ne trovano alcune anche in Zimbabwe, Germania, Romania, Australia, Spagna, Ungheria, Austria, Irlanda del Nord. Insomma, una vera e propria diffusione su scala mondiale.
Sono stati inoltre ricostruiti alcuni alberi genealogici: fa un certo effetto vedere quello di una famiglia Busi negli Stati Uniti. Da Vincenzo Busi a scendere, ben presto compaiono nomi come Mary Busi, Joseph Busi, Andrew, Peter, Frank Busi. Chissà quante storie, quante vicende e avventure oltreoceano. E poi i Busi emigrati in Brasile sul finire dell’Ottocento: da Giovanni Attilio Busi, in un paio di generazioni si leggono nomi come Jandira, José Amadeu, Maria Lourdes Busi da Silva; fino a Gabriel Busi Gamalho, ragazzo di 19 anni di Porto Alegre.
La giornata di festa. L’evento a Brembilla prende avvio alle 11, con un aperitivo. Seguono i saluti di benvenuto e il pranzo. Nel pomeriggio Dario Busi racconta le vicende delle origini del Casato; poi, per chi vuole, la visita al borgo storico di Cavaglia e alla chiesa di Brembilla, per terminare con la santa messa alle 18. Per il pranzo è bene prenotarsi, contattando l’organizzatore (sul sito).