Pelé, nascita di una leggenda Il nuovo (super-esaltante) film
Che strano sentirlo dire da uno pieno di tatuaggi e ciocche biondo platino come Paul Pogba: «Voglio diventare come Pelé o Maradona, anzi di più». Sarà dura assumere le sembianze di uno degli dei del pallone, quelli che hanno creato il calcio a loro immagine e somiglianza e poi ce l'hanno fatto sognare e vivere per tanti anni. Le nuove generazioni conoscono i nomi, magari qualche gol adocchiato su YouTube, ma molto meno le storie di queste due leggende del gioco più bello del mondo. Per fortuna che ci sono i film a raccontarceli. Se con Maradona ci aveva provato Kusturica con il suo docufilm sul campione argentino, per Pelé si sono mossi i registi Jeff e Michael Zimbalist. Il film è stato finanziato da una delle figure più influenti di Hollywood, Brian Grazer, produttore di A Beautiful Mind, Apollo 13 e della famosissima serie tv 24. Pelé: Birth of a Legend, già uscito negli Usa lo scorso weekend, sarà nelle sale italiane dal 26 maggio.
Quella di Edson Arantes do Nascimento è una storia di miseria, di povertà, raccontata tra le favelas in Brasile. Cresciuto nelle difficoltà, il giovane Pelé trova nel calcio una forma di riscatto. Ed è così che comincia questo lungometraggio (107 minuti), con la narrazione dell'infanzia del ragazzo che sapeva giocare meglio di chiunque altro. Nel 1950 il Brasile perde la Coppa del Mondo contro l'Uruguay, per tutto il Paese è uno choc. Il piccolo Pelé ascolta la partita alla radio rannicchiato sul tetto di un bar e promette al padre abbattuto che un giorno sarà lui a vincere la coppa. È Leonardo Lima Carvalho a interpretare Pelé bambino, mentre Kevin de Paula è il Pelé sedicenne. Curioso il casting proprio per questo ultimo ruolo. Lo staff cercava un ragazzo che somigliasse all'ex giocatore brasiliano, con una buona tecnica calcistica e che parlasse inglese. All'inizio nessuno rispondeva all'identikit e allora è cominciata una ricerca strada per strada. Mentre stavano guardando alcuni filmati, ecco che spunta un ragazzo bravissimo e che naturalmente assomiglia al vero Pelé. Preso.
Il film sarebbe dovuto uscire nel 2014, per i Mondiali, ma una lunga post-produzione e alcune scene girate in ritardo hanno prolungato l'attesa. La pellicola è stata presentata con due anni di ritardo al Tribeca Film Festival. Dentro c'è tutta l'epopea del ragazzo che diventerà il calciatore più grande di tutti i tempi. Da piccolo fa il lustrascarpe per le vie di Bauru e gioca con una palla di stracci perché una vera non se la può permettere. A 15 anni si sottopone a un provino con il Santos, viene preso ed esplode a soli 16 anni, diventandone un punto fisso. A 17 arriva entra nel giro della Nazionale e il tecnico Vicente Feola lo convoca per i Mondiali in Svezia del 1958. Sarà proprio Pelé a guidare la squadra al successo. Pelé vincerà altri due titoli mondiali, nel 1962 e nel 1970, militerà nel Santos fino al 1974 realizzando oltre mille gol. Terminerà la sua carriera nel 1977 negli Stati Uniti, con i Cosmos di New York. Il film però si ferma all'inizio di questa lunga, incredibile storia. A quell'estate del '58, quando la leggenda di Pelé sta per iniziare.