Chi fra Maran o Gasperini? Un po' più il primo, forse

Chi fra Maran o Gasperini? Un po' più il primo, forse
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A meno di clamorosi stravolgimenti o di una conferma di Reja, dovrebbe essere uno tra Rolando Maran e Gian Piero Gasperini il nuovo allenatore dell’Atalanta. La pista Cesare Prandelli, come abbiamo ampiamente spiegato, non rappresenta qualcosa di concreto e dunque la cerchia si restringe all’attuale tecnico del Chievo (il cui nome aleggia da settimane ma che dopo le indiscrezioni rilanciate dall’esperto Alfredo Pedullà è tornato prepotentemente in corsa) e al quasi separato in casa allenatore del Genoa. Ma chi sono Maran e Gasperini? Quale dei due può essere la scelta giusta per l’Atalanta? Detto che per entrambi bisogna capire l’evolversi della situazione contrattuale (hanno un accordo con le rispettive società fino al 2018), è giusto sottolineare come ci sono delle differenze sia a livello di ingaggio che di percorso di crescita come allenatore. Un trentino e un piemontese, la prossima panchina dei bergamaschi che dialetto parlerà?

 

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Rolando Maran, il mancato operaio con la passione per il golf. Nato a Trento nel 1963, Maran è stato un buon giocatore di provincia e ha indossato ben 330 volte la maglia del Chievo Verona. La sua è una famiglia di operai, i due fratelli oggi gestiscono un'impresa edile ereditata dal padre mentre lui ha iniziato nel 1997 la carriera da mister come secondo proprio nel sodalizio gialloblù. Dopo tanto peregrinare tra Cittadella (esordio da primo allenatore), Brescia, Bari, Triestina, Vicenza e Varese, la prima chiamata dalla Serie A coincide con una stagione da urlo. Nel 2012 il Catania lo ingaggia al posto di Vincenzo Montella (appena passato alla Fiorentina) e lui compie un mezzo miracolo. Gli etnei volano e conquistano il record di punti in A (ben 56) trascinati dal tridente composto dal Papu Gomez (8 gol da attaccante esterno), Bergessio e Barrientos. Il 4-3-3 spumeggiante mandato in campo da Maran riesce ad ottenere grandi risultati divertendo la gente, ma la stagione successiva ci sono parecchi problemi (legati anche alle vicissitudini societarie) e dopo l’esonero nell’ottobre 2014 il tecnico trentino viene chiamato a sostituire Corini al Chievo. La salvezza ottenuta a fine stagione è stata bissata da quella arrivata quest’anno con la squadra che ha raggiunto il grande traguardo dei 50 punti. Fuori dal campo, Maran coltiva le passioni per lo sci e per il golf.

 

New Inter Milan's coach Gian Piero Gaspe

 

Gian Piero Gasperini, il sergente di ferro partito dalla Juve. Più vecchio di 5 anni rispetto a Maran (è del 1958), Gasperini cresce calcisticamente e come allenatore nella Juventus. A soli 9 anni viene selezionato per giocare con la maglia bianconera ma riesce solo ad arrivare in Primavera e a disputare una partita in Coppa Italia prima di iniziare il suo giro d’Italia con Reggiana, Palermo, Cavese, Pistoiese, Pescara, Salernitana e Vis Pesarò. Piemontese di Grugliaso, la storia con la Juventus ricomincia nel 1994 e dopo aver allenato Giovanissimi e Allievi conquista la vittoria nel Torneo di Viareggio del 2003. Con i "grandi", la storia in panchina di Gasperini inizia a Crotone, dove lavora per 2 stagioni. Il Genoa lo ingaggia per la prima volta nel 2006 e dopo 4 anni arriva la grande chiamata dell’Inter, con cui però le cose non vanno affatto bene. Esonerato dopo poco più di tre mesi ed un pesante 3-1 subito a Novara, il mister piemontese fa tappa a Palermo prima di far ritorno nuovamente al Genoa nel 2013. Sergente di ferro e abituato a spremere i suoi giocatori al massimo, Gasperini gioca prevalentemente e quasi esclusivamente con il 3-4-3, che è il suo marchio di fabbrica. In passato, il rapporto con gli ultras del Genoa si è logorato per via di alcuni attriti e alcune contestazioni.

La situazione contrattuale di Maran e Gasperini. Come detto, sia Maran che Gasperini hanno un contratto con Chievo e Genoa che scadrà nel 2018. L’allenatore del Chievo avrebbe anche un’opzione di rinnovo fino al 2020 e da quello che filtra sui media veronesi il presidente Campedelli non avrebbe nessuna intenzione di cambiare. A Verona i quotidiani più vicini all’ambiente clivense raccontano di una situazione tutt’altro che definita; l’esperto di mercato Alfredo Pedullà nelle ultime ore ha parlato di uno strappo in corso tra la società e il tecnico e addirittura di un pranzo tra lo stesso Maran e Sartori (smentito però dalle parti) andato in scena venerdì 20 maggio. A tutto questo va aggiunto che il direttore sportivo del Chievo Nember è partito per il Sudamerica dove chiuderà alcune operazioni e quindi ogni discorso potrebbe essere rimandato ad inizio settimana. Molto ingarbugliata anche la situazione di Gasperini ma, in questo caso, le parti sono invertite. Il presidente Preziosi ha già fatto capire che nei suoi progetti futuri c’è l’attuale allenatore del Crotone Juric. Peccato che lo stesso Gasperini non sia ancora stato liberato e che, si vocifera, non ci siano grandi rapporti tra il tecnico e i figli del presidente. La partita è delicata, sul tavolo ci sono 2 milioni di euro netti (che diventano 4 al lordo) e se non si arrivasse ad un accordo l’allenatore potrebbe anche impuntarsi e restare fermo percependo un lauto stipendio fino alla fine.

 

Maran Gomez Papu Catania

 

Chi è meglio per la Dea? Tanti dettagli dicono Maran. In attesa di scoprire come evolverà la situazione, cerchiamo di ragionare sui due allenatori. Maran ha un ingaggio decisamente inferiore rispetto a Gasperini (circa 400mila euro contro circa 1 milione di euro) e ha un approccio con i giocatori e con l’ambiente molto più morbido rispetto al collega. Sotto il profilo tattico, il confronto è tra pragmatismo e assolutismo: Maran a Catania aveva gli uomini giusti per il 4-3-3 e non ha stravolto nulla, a Verona sponda Chievo si è ritrovato senza qualità in mezzo (Radovanovic ed Hetemaj non sono proprio Pirlo) e con Birsa da schierare dietro a due punte come Paloschi (fino a gennaio) e Meggiorini. Risultato? 56 punti ai piedi dell’Etna e 50 con il Chievo. Gasperini gioca da sempre con il 3-4-3, ha bisogno di grande corsa sulle fasce e di adeguata copertura alla difesa. In questa stagione, nonostante avesse tra i pali il gioiello Perin, il Grifone ha spesso subito tanti gol e fino alle ultime giornate, in cui sono arrivate vittorie importanti e meritate, ci sono stati parecchi problemi per via delle amnesie difensive. D’altro canto, il gioco di Gasperini ha esaltato le qualità di uno come Pavoletti e nonostante ogni 5-6 mesi il presidente gli abbia stravolto la squadra, con il lavoro sul campo il Gasp ha sempre portato a casa la salvezza.

L’impatto sul gruppo, i collaboratori e gli uomini chiave. Sempre a proposito di Maran, ci sono altri elementi che meritano di essere evidenziati. Il preparatore atletico che lavora con il tecnico del Chievo si chiama Roberto De Bellis: ve lo ricordate? Ha già lavorato a Bergamo con Gigi Del Neri e dietro all’ottima organizzazione di quella Atalanta c’era tutto il suo grande lavoro fisico. De Bellis ha lavorato con Maran anche a Catania nella stagione del 56 punti e quest’anno ha preparato lui la squadra che ne ha conquistati 50. Sartori lo conosce molto bene (era al Chievo con Del Neri). Inoltre si dice che anche il rapporto di Maran con Gomez sia veramente ottimo: che l’eventuale arrivo del tecnico triestino sia un’ulteriore motivo di permanenza per il Papu? Ragionando sulla rosa attuale, sia con Gasperini che con Maran si potrebbe fare molto bene. Nel 3-4-3 del mister genoano potrebbero giocare in difesa Masiello, Toloi e magari Paletta (con Djimsiti, Caldara e Suagher pronti a subentrare), a centrocampo Cigarini e de Roon con Kessie e Kurtic prime alternative con Dramè a sinistra, mentre il tridente D’Alessandro-Borriello (da confermare)-Gomez (in attesa di altri innesti) sarebbe già competitivo. Maran potrebbe schierare l’Atalanta con Conti a destra, Masiello e Toloi in mezzo (se non tornasse Paletta) e Dramè a sinistra, Freuler, de Roon e Kurtic in mezzo (e Cigarini con Kessie alternative) e lo stesso tridente formato da D’Alessandro, Borriello e Gomez. Il mercato è tutto da vivere e con queste formazioni abbiamo provato a giocare un po’, come vedete il sacrificato potrebbe essere Sportiello mentre per Diamanti e Pinilla (che ha richieste dal Messico) la storia è tutta da scrivere. Maran e Gasperini sono due tecnici diversi ma con loro l’Atalanta non avrebbe nemmeno bisogno di chissà quali movimenti sul mercato per una tranquilla salvezza. Ancora pochi giorni e tutto sarà più chiaro.

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