Silvio, il tempo di passare la mano

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La battuta dell’anno è di Silvio Berlusconi e, grazie a Dio, non è una delle sue barzellette che non fanno ridere più nessuno. «I cinesi mi vogliono cacciare».  Se è per quello, anche qualche milione di tifosi milanisti che non ne possono più dei fiaschi dell’ultimo quinquennio, delle balle spaziali, delle promesse non mantenute, delle invasioni di campo a danno dei cinque allenatori succedutisi in panchina nell’arco di 27 mesi.

Già, perché è dal 2011, da quando scaricò Pirlo, che il Diavolo sta all’inferno, non vince più nulla, sbaglia sistematicamente il mercato e, adesso, per la terza stagione consecutiva, starà fuori dalla Champions League, non essendo manco uscito ad entrare in Europa League. Ma, forse, entro la metà di giugno, finalmente, l’ex premier uscirà di scena. Gli piaccia o no. I cinesi fanno terribilmente sul serio: i signori Li e Ma sono due fra gli uomini più ricchi della Repubblica Popolare e hanno messo sul tavolo 740 milioni di euro per rilevare subito il 70 percento del Milan, prendendosi il restante 30 percento nel 2017.

Berlusconi fa la vittima, ma non attacca. Tre settimane fa, pubblica su Facebook un video in cui ammette che da un anno prova a vendere il club, ma preferirebbe cederlo a mani italiane: dopodiché, 48 ore più tardi il consiglio d’amministrazione della Fininvest si riunisce in seduta straordinaria e in soli 40 minuti dà il via libera alla trattativa con i cinesi che va avanti da oltre dodici mesi. Poi, il 21 maggio, Re Silvio perde la finale di Coppa Italia con la Juve schiacciasassi e il 22 si straccia le vesti perché i nuovi padroni lo metteranno alla porta, mentre lui, alla soglia degli 80 anni, vorrebbe fare il dominus almeno per altre due stagioni.

Facci capire, Silvio: c’è Marina con la Fininvest che non vede l’ora di sganciare il MiIan ai cinesi perché, dopo avere pompato quasi 300 milioni in un triennio nelle casse rossonere, ti ha già detto che la ricreazione è finita; negli ultimi due esercizi di bilancio, il Milan ha accumulato oltre 180 milioni di euro di passivo; sul mercato 2015 il Milan ha speso circa 90 milioni di euro per arrivare settimo e adesso che ci sono 740 milioni pronti, fai pure lo schizzinoso? E, di grazia, perché Li e Ma dovrebbero spendere questa montagna di denaro per non comandare?

La verità è semplice: dopo 30 anni, venticinque di gloria e gli ultimi cinque di strazio, per Berlusconi è arrivato il tempo di passare la mano. Prima lo fa e meglio è per il Milan. I cinesi anno le idee chiare: vogliono Unay Emery allenatore e Benatia primo rinforzo. Decisamente non male, tanto per cominciare.

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