Risolto il rebus

Perché sarà Rolando Maran il nuovo mister dell'Atalanta

Perché sarà Rolando Maran il nuovo mister dell'Atalanta
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Ci siamo, il rebus è risolto: il prossimo allenatore della Dea sarà Rolando Maran. Il tecnico si è di fatto liberato dal Chievo (mancano solo i dettagli) e il cerchio si sta per chiudere. I tifosi sono ansiosi di sapere chi sarà il prossimo allenatore, Reja è in stand-by (ma nemmeno troppo) e la margherita dei candidati si è ormai ridotta ad avere solo un paio di petali. Anzi, ragionandoci un attimo e raccogliendo gli spifferi che circolano sembra soltanto uno l’obiettivo vero, reale e concreto a cui i dirigenti orobici stanno lavorando a fari spenti: l’attuale tecnico dei veronesi.

 

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Il tecnico di Trento è ai ferri corti con il Chievo, in gialloblù ha fatto benissimo ma evidentemente qualcosa si è rotto. La situazione è ormai chiara (più fonti parlano di incontri e riunioni per ottenere di essere liberato) e la conta delle panchine libere cui Maran può ambire si è ridotta quasi completamente all’unica alternativa davvero plausibile: l’Atalanta. Con buona pace di chi voleva Prandelli già a Zingonia, prima ancora Ventura e poi Pioli, Iachini, Drago, Oddo, Inzaghi, Carrera e chi più ne ha più ne metta, siamo ormai alla vigilia della stretta finale. Non è chiaro se ci vorranno minuti, ore o un paio di giorni: il prossimo allenatore della Dea sarà Rolando Maran e, solo in caso di situazioni imprevedibili e difficilmente spiegabili, ci potrebbe essere una virata finale su Gasperini.

 

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Reja e Gasperini ad Amalfi: non sono nomi caldi. Il trittico di allenatori che sembravano giocarsi la panchina della Dea era formato da Maran del Chievo, Gasperini del Genoa e dall’attuale allenatore Edy Reja. Proprio Reja, la scorsa settimana, aveva tagliato corto dopo l’incontro con la società avvenuto mercoledì dicendo che tutto sarebbe stato deciso più avanti. Per qualche giorno, la possibilità che rimanesse sulla panchina orobica sembrava addirittura una pista plausibile e invece più passa il tempo più ci si rende conto che la sua strada e quella dell’Atalanta si divideranno. L’incontro in programma per questo fine settimana dovrebbe sancire la separazione (contrattualmente già fissata per il 30 giugno 2016) e a 70 anni suonati il tecnico goriziano potrà puntare ad una Nazionale (la Slovenia?) oppure ad un club in grado di regalargli quell’esordio in Champions League che dopo 1000 panchine in Italia sarebbe la ciliegina sulla torta della carriera.

In questi giorni Reja è stato prima a Napoli da amici e poi ad Amalfi per ritirare un premio nella stessa manifestazione a cui è intervenuto l’attuale mister del Genoa Gasperini. Proprio ad Amalfi, ai microfoni di Sky il tecnico di Grugliasco ha detto: “Futuro? Posso dire che andrò solo in una società realmente interessata a me, nella quale io sarò lieto di allenare. Io all'Atalanta? Non lo so che faccio, adesso sono nel limbo, poi tra qualche giorno vedremo. Non ho appuntamenti e situazioni particolari. Sicuramente a Bergamo c'è una società seria che lavora in maniera ottimale, ma non c'è nulla di concreto. L'unica cosa certa è che il Genoa ha scelto una soluzione diversa. Io aspetto una chiamata, altrimenti attenderemo”. Considerando che è il Genoa ad aver fretta di liberarlo per ingaggiare Juric e risparmiare l’ingaggio da oltre 1 milione di euro fino al 2018 (fanno 4 milioni al lordo), se l’Atalanta avesse come primo obiettivo Gasperini sarebbe molto semplice e veloce chiudere la partita. Evidentemente, la priorità della Dea è un’altra.

 

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Maran, il Chievo e i 3 problemi di Campedelli. La situazione di Maran al Chievo è abbastanza chiara. Già nei giorni scorsi si vociferava di una conferma tutt’altro che certa e, dopo il rientro del Ds Luca Nember dal Brasile avvenuto martedì mattina, la partita a scacchi tra il presidente Campedelli, lo stesso Nember e Maran è iniziata. Ci sono conferme dirette, il tecnico si è visto con i vertici clivensi nella giornata di mercoledì e la volontà di lasciare Verona è stata ribadita. I diretti interessati, contattati, preferiscono non commentare, ma proprio alcuni media scaligeri hanno confermato che il Chievo ormai sta metabolizzando che Maran non vuole restare: trattenerlo, a questo punto, è impossibile. Anzi, si dice che manchi davvero molto poco alla chiusura.

Notoriamente, il presidente dei gialloblù non è molto malleabile in queste situazioni, è probabile dunque che ci sia ancora un po’ di braccio di ferro, ma una soluzione, alla fine, dovrà essere trovata. Anche perché, a ben guardare, il Chievo in questo momento ha 3 grossi problemi da risolvere e nonostante si dica che i rapporti con l’Atalanta non siano buoni, proprio i nerazzurri sono la soluzione più facile e diretta cui Nember e Campedelli possono arrivare. La società veronese si trova alle prese con un allenatore che non vuole rimanere, quindi con un nuovo tecnico da cercare (e le alternative scarseggiano), ma soprattutto con un nuovo acquisto come Sorrentino che sta mettendo in subbuglio la tifoseria (ebbene sì, i tranquillissimi tifosi del Chievo sono in subbuglio) con il titolare Bizzarri che non ha gradito. Aggiungiamo pure che la firma con Sorrentino è stata gestita direttamente dal presidente Campedelli senza che il direttore sportivo Nember ne sapesse nulla e il quadro è completo.

La soluzione dunque potrebbe dunque essere questa: il Chievo libera Maran, l’Atalanta ingaggia il tecnico che da molto tempo è la prima scelta per il futuro e la grana “Bizzarri” la risolvono i dirigenti orobici che avrebbero dunque già trovato un’alternativa alla futura e sempre più probabile partenza di Sportiello. Bizzarri è avanti con gli anni (classe 1977) ma offre ancora ampie garanzie (quest’anno è stato il più presente del Chievo in campionato) e potrebbe fare da chioccia al giovanissimo Radunovic. Questo scenario sembra quello ideale. Per tutti.

 

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Le (ingiustificate) perplessità su Maran. In attesa di ulteriori sviluppi, analizziamo il profilo dell’attuale tecnico del Chievo e proviamo a far ragionare chi ha delle perplessità su di lui. Maran guadagna al Chievo circa 400mila euro, è un tecnico giovane (classe 1963) che non ha dogmi insormontabili dal punto di vista tattico (a Catania giocava con il 4-3-3, a Verona con il 4-3-1-2) ed è abituato a sfruttare al massimo le caratteristiche degli elementi che ha a disposizione. In carriera ha fatto la  gavetta e nelle ultime tre esperienze ha inanellato una qualificazione ai play-off con il Varese nella stagione 2011/2012 (da subentrante), il record di punti in serie A (56) a Catania e dopo un doppio esonero nella stagione forse più incredibile della storia recente degli etnei si è ripresentato al Chievo ottenendo due salvezze consecutive con la bellezza di 93 punti conquistati in due stagioni (quasi) intere.

Recentemente, il lavoro di Maran è stato talmente apprezzato dagli addetti ai lavori che la Fiorentina (in caso di partenza di Paulo Sousa, quindi uno che ha regalato anche del bel calcio), l’Udinese, il Sassuolo (prima di confermare Di Francesco) e non ultima la Sampdoria hanno sondato la disponibilità del tecnico trentino a sedere in panchina. Da Zingonia non filtra nessuna voce, dall’entourage di Maran nemmeno, ma i conti sono presto fatti: se Maran si vuole liberare da un contratto sicuro con il Chievo fino al 2018 (con opzione di rinnovo fino al 2020) significa che ha le idee chiare su dove vuole e può andare. In serie A, c’è solo una società cui il tecnico può ambire vista la dimensione, la struttura solida, l’entusiasmo dell’ambiente e un gruppo già ben avviato con cui lavorare: è l’Atalanta.

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