Il ricchissimo programma

Quello che non potete perdervi de Lo Spirito del Pianeta a Chiuduno

Quello che non potete perdervi de Lo Spirito del Pianeta a Chiuduno
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[Foto in apertura © Luca Della Maddalena]

 

Un paese di 6mila abitanti che, per due settimane, diventa l'ombelico del mondo. Succede ormai da 16 anni, a Chiuduno, Comune che ospita il grande Festival dei popoli indigeni, le etnie e i gruppi etnici, l'unico d'Italia, meglio noto come Lo Spirito del Pianeta. La sedicesima edizione ha aperto i battenti la sera di venerdì 27 maggio al Polo Fieristico di via Martiri della Libertà. Anche quest'anno si percepirà il respiro del nostro pianeta, i colori delle culture che si mescoleranno in danze tribali, i volti richiameranno provenienze geografiche ed etniche differenti tra loro, e sempre bellissime. La volontà di costruire qualcosa che vada oltre, cercando il comune denominatore tra le differenze, ma allo stesso tempo valorizzando le stesse, riconosciute come ricchezza. Insomma, un appuntamento imperdibile.

 

 

Chiuduno cuore del mondo. Una fetta di mondo a portata di mano, tra cucina, spettacolo e artigianato, in grado di attirare ogni anno circa 250mila persone. L'inaugurazione è avvenuta venerdì 27 maggio con il completamento della statua Moai iniziata l'anno scorso attraverso la posa del cappello di circa 6 tonnellate. Chiuduno è diventato così l'unico luogo al mondo ad accogliere uno dei più importanti Moai al di fuori dell'Isola di Pasqua. I Rapan Nui hanno fatto una cerimonia di purificazione per celebrare l'evento. E' stato poi il cantautore Davide Van De Sfroos a dare inizio alla festa.

I numeri de Lo Spirito del Pianeta lasciano sempre a bocca aperta, e l'edizione 2016 non sarà da meno: 17 giorni di musica, cultura, cibo e tradizioni; 26 gruppi provenienti da tutto il mondo; oltre 150 espositori di artigianato da tutto il mondo (una fiera dentro il festival); 20mila e più persone stimate al giorno. Gestire tutto questo, seppur in una zona industriale alle porte di un piccolo paese di 6mila anime, non è facile. Ma da anni l'organizzazione del festival si preoccupa amorevolmente di questo aspetto, pensando a modi alternativi e più "dolci" di portare il pubblico sul luogo dell'evento: ci saranno bus navetta gratuiti dal piazzale della Malpensata e dalla stazione di Bergamo, mentre altre navette partiranno dalla zona industriale di Chiuduno, ovvero l'area adiacente all'uscita dell'autostrada A4 di Grumello del Monte/Telgate.

 

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[Davide Van De Sfroos]

 

Il programma dell'edizione 2016. Oltre allo spirito magico che si respira nei 17 giorni della manifestazione, ad attirare tanta gente ogni anno sono i numerosi eventi che riempiono il palco tutte le sere. Se ad aprire le danze, come detto, è Van De Sfroos, sabato 28 maggio (21.15) direttamente dall'Irlanda èarrivata la McGoldrick Band di Michael McGoldrick, uno dei componenti storici della band che accompagna Mark Knopfler dei Dire Straits. Al Palazzetto, invece, live del gruppo italiano Trouveur Valdoten (21.45). Domenica 29 si resta in Irlanda con i Goitse (20.30), quintetto di talentuosi musicisti che si stanno facendo velocemente un nome tra le band più seguite dagli intenditori di musica tradizionale irlandese, e poi si vola in Spagna grazie agli Ana Alcaide (21.30), band di cultura Sefardita. Lunedì 30 maggio (21.15) ci saranno i bellissimi canti e le affascinanti danze tradizionali dei Rapa Nui, tribù indigena dell'Isola di Pasqua. Ancora canti e belli tradizionali martedì 31 maggio (21.15), ma questa volta con le tribù della Mesomerica, ovvero Aztechi, Maya e Chichimeca.

Giugno si apre giovedì 2 con il concerto dei Bepi & The Prismas (alle 17), a cui seguiranno i canti e le danze tradizionali del gruppo salentino Antonio Castrignanò (21.15). Al Palazzetto, invece, concerto degli Inis Fail (21.45). Il 3 giugno si vola in Malesia con i Sarawak (21.15), mentre sabato 4 giugno (21.15) meraviglioso mix di canti e danze tradizionali con le tribù del Nord America: Apache, Zuni, Navajo, Sioux, Hopi e Havasupai. Domenica 5 giugno, alla stessa ora, canti e danze della Nazione Inca nota con il nome di Tawantinsuyo, ovvero gruppi provenienti da Perù, Argentina, Bolivia ed Ecuador. La sera di lunedì 6 giugno prenderà il via, alle 21.15, la Notte dei Tamburi e delle Danze, che martedì 7 giugno lascerà invece spazio al concerto della band scozzese Saor Patrol. Mercoledì 8 sarà il turno della tribù nativa americana dei Pow Wow (21), mentre giovedì 9 si potrà assistere ai canti e alle danze tradizionali dei Dessana Brasile e degli Emberà Panama, ovvero le tribù dell'Amazzonia. Venerdì 10 giugno, dalle 21.15, bellissimo mix tra sonorità curde e senegalesi con due ore di spettacolo. Le ultime due serate, ovvero quelle di sabato 11 e di domenica 12 giugno, saranno dedicate rispettivamente agli Aborigeni australiani e allo spettacolo di chiusura che riproporrà quanto di meglio ha offerto il festival nei 16 giorni precedenti. QUI potete trovare l'intero programma della manifestazione.

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Le attività parallele. Oltre a questa lunga e affascinante sfilza di appuntamenti, si terranno anche numerose attività parallele al festival, come la manifestazione fissata per giovedì 9 giugno, alle 11, presso la Merletta di Almè, quando avverrà la consegna del documento di dichiarazione di “Patrimonio indigeno dell'umanità”. Il documento sarà consegnato ai custodi del terreno (la famiglia Scolari) e all'Amministrazione comunale, che saranno a loro volta custodi di questa terra dichiarata sacra in quanto dono di Dio e ultima realtà contadina nella terra di Almè. La sera dello stesso giorno, alle 21, sempre presso la Merletta, concerto degli scozzesi Saor Patrol. Al Polo Fieristico, invece, verrà allestito e si potrà affrontare un Percorso Sensoriale in cui si potranno vivere esperienze decisamente particolari. Al Palazzetto, durante tutto l'arco della manifestazione, saranno invece presenti oltre 100 associazioni legate all’ambiente, le quali organizzeranno conferenze e seminari. Questa rassegna di appuntamenti, novità della stagione, si chiama “Naturalmente”.

Laboratori, incontri e cucina dal mondo. Come dimenticare poi le attività per divertire grandi e piccoli, dai laboratori per i bambini all'arte dello “Stone Balancing”, ovvero l'equilibrio delle pietre come forma d'arte immediata e temporanea. Nel parco sarà invece allestito un villaggio di artigiani medievali, in cui si sperimenteranno tecniche di lavorazioni di tessuti, cuoio, metalli, e si terranno incontri sull’uso delle erbe e dei rimedi del giardino dei semplici. Sempre al parco vi sarà la possibilità di ascoltare gli "uomini di medicina", capi di tradizione che ci raccontano aspetti delle proprie culture. Per non parlare della favolosa offerta gastronomica: una cucina regionale con 900 posti a sedere al chiuso e all’aperto, pizzeria, ma anche tantissimi ristoranti etnici, cucina vegana e molte altre alternative culinarie tra cui scegliere. L'eventuale maltempo non sarà un problema, dato che ogni attività sarà garantita al coperto, precisamente nel Palazzetto interno al centro fieristico.

 

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Insomma, un modo unico per conoscere meglio il mondo ed entrare in sintonia con esso. Ivano Carcano, direttore artistico della kermesse, descrive così la sua creatura: «Oltre al fatto di potersi trovare di fonte un indiano d’America, un azteco, un maya, un indigeno delle foreste del Borneo, ci saranno seminari, laboratori di danze, uomini di medicina che racconteranno le cure delle loro terre, i Rapa Nui che termineranno la più grande statua Moai al di fuori dell’Isola di Pasqua, gli aborigeni australiani che faranno le loro figure ancestrali». Perdersi l'appuntamento sarebbe un vero peccato, non trovate?

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