È iniziata il 2 giugno, ma fino alla sera di domenica 5 sarà possibile goderne le prelibatezze e viverne gli eventi in programma. Stiamo parlando della seconda Sagra della Bufala in corso a Cologno al Serio, precisamente nella cortile della cascina Rasega dei fratelli Gritti, che per l’occasione hanno aperto nuovamente le porte del loro allevamento di bufale, in via Crema, e dell’adiacente caseificio Quattro Portoni, regalando agli avventori un weekend all’insegna delle eccellenze casearie dell’azienda colognese.
Un appuntamento da non perdere. Lo scorso anno la Sagra della Bufala è stato un vero successo. Merito del mix tra piatti prelibati e visite guidate, degustazioni e musica dal vivo. Un evento che la scorsa primavera aveva fatto il pieno di pubblico e che adesso raddoppia, visto che i giorni di festa non sono più soltanto due, ma ben quattro. Le aree dedicate a ristorazione e intrattenimento sono sull’aia, all’aperto, con le tensostrutture pronte qualora il meteo facesse le bizze (e visto la situazione degli ultimi giorni la cosa è molto probabile). La cucina, in collaborazione con il Chiosco Café di Gianni Ventriglia e Angela Savio, sarà in funzione sia a pranzo che a cena nella giornata di domenica, mentre la sera di sabato solo a cena.
Menù da buongustai e musica. Il menù è di quelli ricchissimi e “costruito” attorno a pietanze a base di formaggi di bufala e carne di bufalo, appositamente macellata per la festa. Tra i piatti, come primi, troviamo penne di Gragnano al ragù di bufalo e tortelli ripieni di ricotta di bufala e quadrello, uno degli svariati formaggi prodotti dal caseificio. Tra i secondi, costata o fiorentina di bufalo oppure 250 grammi di tagliata di bufalo con rucola e granbu, altro prodotto degno di nota dell’azienda. Tra i piatti freddi, consigliatissimi il tagliere di sei formaggi e la caprese di bufala. Si possono anche assaggiare piatti speciali, come gli arancini al ragù di bufalo e mozzarella, ricotta di bufala fritta e, per come dessert, il gelato con latte di bufala, insieme a diverse altre golose proposte della pasticceria Delizie di Urgnano. Ma abbiamo detto anche tanta musica: sabato grandi hit degli Anni Settanta, domenica invece una raccolta di cover internazionali. I più curiosi, inoltre, si segnino quest’appuntamento: domenica, dalle 10, sarà possibile prendere parte alle visite guidate in azienda, così da ammirare per bene i 900 esemplari dell’allevamento, mentre sabato, dalle 19, si potrà assistere dal vivo alla filatura della mozzarella.
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Quattro Portoni, l’eccellenza. Buona musica e, soprattutto, buon cibo. Del resto il caseificio Quattro Portoni è una vera eccellenza internazionale ormai. Oggi i fratelli Gritti fatturano 2 milioni euro all’anno e possiedono 900 bestie, di cui 250, ciclicamente, sono in produzione. Ogni giorno vengono munti 2mila litri di latte bufalino che, una volta trasformati, danno 4 tonnellate di formaggio alla settimana: il 90 percento è costituito da prodotti destinati alla stagionatura, il restante 10 percento da formaggi freschi, tra cui le mozzarelle. L’azienda si sviluppa su una superficie di 80 ettari e conta 13 dipendenti, 4 dei quali sono impegnati nella lavorazione dei campi, che daranno il foraggio per l’alimentazione delle bufale. I loro formaggi sono presenti in quasi tutti i continenti. Esportano principalmente negli Stati Uniti, a New York, con un giro d’affari di 500mila euro. La lista però è lunga: Germania, Svizzera, Francia, Inghilterra e poi Tokyo, Osaka, Sidney e Singapore. Solo il 35 percento del lavoro rimane in Italia, e Bergamo e la Lombardia si trovano all’ultimo posto, perché nella bergamasca i prodotti caseari della tradizione giocano ancora un ruolo principe. Piccola nota sul prezzo: il costo medio del latte di bufala alla stalla è circa 1,30 euro contro lo 0,40 del latte di mucca e il prodotto trasformato è superiore a quello vaccino di circa il 30 percento. Ma a New York, per i formaggi del caseificio Quattro Portoni, pagano volentieri fino 100 euro al chilo. Per conoscere meglio la storia di questa eccellenza bergamasca e i loro pegiatissimi prodotti, come l’oramai famoso Blu di Bufala, leggete l’articolo che abbiamo dedicato ai fratelli Gritti.