Che ci faceva Calleri a Bergamo (c'entra qualcosa con l'Atalanta?)

La notizia è di quelle bomba: Jonathan Calleri, attaccante argentino in forza ai brasiliani del San Paolo, è stato avvistato a Bergamo. Il giocatore classe 1993 si è fermato in città per quattro giorni, è passato in Comune per i documenti che gli permetteranno a breve di avere la cittadinanza italiana ed è stato anche visto a mangiare al Ristorante Sole, nel cuore di Città Alta. È lui il grande obiettivo dell’Atalanta? Magari, verrebbe da dire. Purtroppo parliamo di un giocatore che, economicamente parlando, è molto lontano dai parametri orobici. Quindi inutile farsi illusioni. Nel calcio, tuttavia, mai dire mai e alcuni dettagli legati alla proprietà di Calleri lasciano spiragli aperti per un’operazione che resta quasi impossibile ma che dimostra come gli uomini mercato nerazzurri abbiano contatti importanti e siano sempre vigili e attenti.
Chi è Jonathan Calleri: l’uomo della “Rabona”. Attaccante argentino classe 1993 nipote del famoso ex difensore Nestor Fabbri, Calleri è uno dei ragazzi più interessanti del panorama sudamericano. Lo scorso gennaio, il suo arrivo in Italia sembrava ormai questione di dettagli, ma l’Inter non chiuse l’operazione sia per problemi legati allo status di extracomunitario sia per la proprietà del cartellino che è di un fondo inglese “travestito” da Deportivo Maldonado, squadra uruguaiana di seconda divisione.
Calleri è un ragazzo dotato di grande tecnica, su di lui ci sono gli occhi di tante squadre europee e anche solo pensarlo nella dimensione atalantina non può che far sognare i tifosi: il gol segnato contro il Quilmes quando era a Boca è sensazionale vista la perfetta esecuzione della “rabona”. Cresciuto nella formazione dell’All Boys, il grande calcio lo ha conosciuto con la maglia del Boca Juniors con cui ha giocato 2 stagioni. A Gennaio è passato al San Paolo ma in Sudamerica sono sicuri: alla scadenza del prestito di fine luglio, il ragazzo volerà in Europa.
La proprietà del suo cartellino è Stellar. Il futuro di Calleri è roseo ma chi vorrà accaparrarsi le sue prestazioni dovrà trattare con il fondo inglese Stellar. Lo scorso gennaio, infatti, Calleri è stato acquisto da un gruppo privato che lo ha pagato, si dice, circa 10 milioni di dollari al Boca Juniors. Questo fondo si chiama Stellar, è inglese e proprio a causa di alcuni rischi legati a questo tipo di operazioni (le cosiddette “terze parti”, cioè i fondi, sono state messe fuori legge dalla Fifa nel 2015 eppure continuano a lavorare) l’Inter ha deciso di non affondare il colpo. A onor del vero, bisogna sottolineare come l’acquisto di Calleri da parte del fondo è stato controllato e verificato dalla Fifa stessa che non ha riscontrato irregolarità.
A distanza di mesi, la situazione sembra decisamente più chiara: questi investitori stranieri che normalmente acquistano giocatori in Sudamerica (in passato è successo a molti altri giocatori poi arrivati in Europa, come ad esempio ad Estigarribia, che ha giocato anche nell’Atalanta) hanno come unico obiettivo il profitto, per essere in regola il giocatore figura come di proprietà della formazione uruguaiana del Deportivo Maldonado e quindi non ci sono grossi problemi. Dal punto di vista economico, chi vuole comprare Calleri deve però trattare con intermediari che hanno poco a che fare con il mondo del calcio ma che si appoggiano a procuratori di grande livello: tanto per capirci, gli interessi di Calleri sono curati dagli stessi agenti di Tevez e Cavani.
Cosa c’entra l’Atalanta con Calleri? Appena ricevuta la notizia che Jonathan Calleri è stato ben 4 giorni a Bergamo, la domanda è sorta spontanea: l’Atalanta ci pensa davvero? Sogni a parte, bisogna dire subito che un giocatore di questo livello la società nerazzurra non può né comprarlo interamente (l’Inter a gennaio era vicino ad un accordo per 25-28 milioni di euro) né aspettarlo fino ad agosto senza fare prima altri acquisti. Il San Paolo, squadra brasiliana in cui milita Calleri, è in semifinale di Coppa Libertadores (giocherà contro i colombiani dell’Atletico Nacional il 7 e il 14 luglio) e fino a fine luglio il giocatore è impegnato.
Dunque, è quasi certo che l’Atalanta continui senza intoppi il suo mercato tenendo sempre una porticina aperta e un orecchio teso alla situazione di Calleri. Se non ci fossero rapporti buoni con l’entourage del giocatore e con il fondo che ne detiene la proprietà, il ragazzo sarebbe arrivato in Italia per fare i documenti necessari al passaporto in qualsiasi altra città. Perché proprio a Bergamo? Magari a Zingonia stanno cercando di strappare un’opzione, quel che è certo è che il fondo che detiene il cartellino di Calleri vuole che il ragazzo giochi in Europa nella prossima stagione. E’ ovvio che se arrivassero la Fiorentina, l’Inter, il Betis Siviglia o il Tottenham con soldi freschi da investire non ci sarebbe partita per i nerazzurri, ma se ci fosse la possibilità di strappare un prestito oneroso (magari sui 2-3 milioni) con diritto di riscatto fissato ad una cifra decisamente più alta (un po’ come fece il Verona con Iturbe) perché l’Atalanta non dovrebbe provarci?