La Marsigliese? È italiana (forse)

La mano sul cuore e cantare Gli Europei attraverso gli inni

La mano sul cuore e cantare Gli Europei attraverso gli inni
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Inni nazionali. Anzi, inni d'Europeo. La maggior parte sono un riadattamento delle melodie popolari, altri sono composizioni di musicisti autodidatti come quello dell'Eire, di Patrick Heeney, che non sapeva nemmeno leggere la musica. Altre volte gli inni sono orchestrati da gente come Mozart, Haydn o Elgar. Ma che importa. Con tutti ci alziamo, la mano sul cuore. Qualcuno lo canta sottovoce, altri a perdifiato. Inni del cuore. La "Marsigliese", forse l'inno più famoso che c'è, disse di averlo composta Rouger de Lisle nel 1792. Ma qualche anno fa un musicologo Guido Rimonda esibì un manoscritto firmato da Giovan Battista Viotti e datato 1781: «Tema con variazioni in do maggiore per violino e orchestra». Beh, sembra la "Marsigliese". Perché all'epoca i plagi erano all'ordine del giorno. Quasi la stessa sorte dell'inno austriaco: tratto da un tema presente nel suo ultimo lavoro completo, la "Cantata massonica k623", l'inno austriaco è però attribuito a Johann Holzer, pianista e compositore di soli tre anni più anziano di Mozart, probabilmente vissuto solo più a lungo per raccontarla.

 

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Inni composti all'estero, come quello polacco, che è stato scritto nel 1797 a Reggio Emilia (allora repubblica Cisalpina) da Józef Wybicki (1747-1822), tenente dell'armata. O quello della Repubblica Ceca, "Kde domov můj?" ("Dov'è la mia casa?"), che i cechi sentono suonare dall'indipendenza del 1993. La musica fu scritta dal compositore František Škroup, traduttore delle opere di Wagner, fratello del più famoso compositore Jan Nepomuk. Altre volte ci si affida agli stranieri. È il caso dell'inno albanese, "Inno della bandiera", composto da un rumeno, Ciprian Porumbescu, cresciuto a Vienna come allievo di Anton Bruckner. L'inno gallese, invece, suonò per la prima volta in uno stadio, a una manifestazione sportiva. Era il 1905, quel giorno si giocava a rugby. La nazionale di Galles ospitò il tour della Nuova Zelanda. Ovviamente i neozelandesi eseguirono la spaventosa Haka. Ma il capitano del Galles, in tutta risposta, su suggerimento di alto funzionario della federazione gallese, cantò l'inno accompagnato da tutto lo stadio. E così succede ancora oggi.

 

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In Inghilterra, invece, viene suonato "God save the Queen", ma quello è l'inno dell'intero Regno Unito. E allora? L'alternativa c'è, si chiama "Jerusalem", composto sul testo del poeta William Blake, musicato da Hubert Parry e orchestrato da Edward Elgar. Che ha composto un terzo inno, "Land of Hope and Glory"", usato per le gare di Darts e Lacrosse femminile. "Jerusalem" viene usato invece per il cricket. Un vero caos. Al punto che un deputato laburista di recente ha riproposto la questione: serve un inno sancito per legge.

Inno di libertà, o "Canto di preghiera", come si intitola l'inno islandese, che si diffuse mese dopo mese, casa dopo casa, in tutta l'Islanda. Chiedevano ai dominatori danesi una maggiore autonomia, che arrivò nel 1915. Allora gli islandesi si munirono di una bandiera e adottarono "Lofsöngur" ("Canto di preghiera") come inno. Comunque sia, come ha scritto il giornalista Bruno Bartolozzi del CorSport-Stadio, «è quando ascoltiamo le note di un anni che ci rendiamo davvero conto di essere dentro a un grande avvenimento sportivo».

 

ALBANIA - "Himni i Flamunit" (Inno della bandiera) di Ciprian Porombescu

 

AUSTRIA - "Land de Berge" (La terra della montagna) di Mozart o Holzer

https://youtu.be/I9N06ZTT6sg

 

BELGIO - "La Brabançonne" (La canzone del Brabante) di François Van Campenhout

 

CROAZIA - "Lijepa naša domovino" (La nostra bella Patria) di Josip Runjanin

 

FRANCIA - "Marsigliese" di Claude Joseph Rouger de Lisle o Giovan Battista Viotti

 

GALLES - "Hen Wlad Fy Nhadau" (Terra dei padri) di Evan James

https://youtu.be/s07ku6zHFYg

 

GERMANIA - "Das Lied der Deutschen" (Il canto dei tedeschi) di Joseph Haydn

 

INGHILTERRA - "God save the Queen" autore sconosciuto

https://youtu.be/tN9EC3Gy6Nk

 

IRLANDA DEL NORD - "A Londonderry Air" di Rory Dall O'Cahan

https://youtu.be/bJEW19kS2_4

 

ISLANDA - "Lofsöngur" (Canto di preghiera) di Sveinbjörn Sveinbjörnson

 

ITALIA: "Il canto degli italiani" o "Inno di Mameli" di Michele Novaro

 

POLONIA - "Mazurek Dąbrowskiego" (Mazurka di Dąbrowski) canto popolare

 

PORTOGALLO - "A Portuguesa" di Alfredo Keil

 

REP. CECA - "Kde domov můj?" (Dov'è la mia casa?) di František Škroup

 

ROMANIA - "Deșteaptă-te, Române!" (Risvegliati, Romeno!) di Anton Pann

 

RUSSIA - "Inno della Federazione Russa" di Aleksandr Vasil'evič Aleksandrov

 

SLOVACCHIA - "Nad Tatrou sa blýska" (Un fulmine sui Tatra) canzone popolare

 

SPAGNA - "La Marcha Real" (Marcia Reale) autore sconosciuto

 

SVEZIA - "Du gamla, du fria" (Tu antico, tu libero) canto popolare

 

SVIZZERA - "Il Salmo Svizzero" di Alberich Zwyssig

 

TURCHIA - "İstiklâl Marşı" (Marcia di indipendenza) di Ali Rıfat Çağatay

 

UCRAINA - "Šče ne vmerla Ukraïny" (Non è ancora morta la gloria dell'Ucraina) di Mykhaylo Verbytsky

 

UNGHERIA: "Himnusz" (Inno) di Ferenc Erkel

 

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