A Milano c'è aria di sorpasso
I sondaggi girano nervosamente tra le mani dei sostenitori più vicini a Beppe Sala. Tutti danno per perdente Mr Expo nel ballottaggio di domenica per eleggere il sindaco di Milano. Cambiano solo per l'entità del distacco. Si oscilla da sette a tre punti. Comunque tutti sotto. La paura si fa strada perché se il voto andasse proprio in questa direzione sarebbe davvero una brutta batosta visto che Sala era dato per ultra favorito contro un candidato, Stefano Parisi, che due mesi fa era conosciuto a pochi. Aveva alle sue spalle l'esperienza comunque molto positiva di Expo, aveva il sostegno pieno di Matteo Renzi, aveva saputo superare anche le divisioni delle primarie. Ma forse sono state proprio le primarie a tradirlo. In quella competizione Sala aveva riversato tutte le energie, convinto che vinte quelle, la strada sarebbe stata in discesa. Così ha giocato tutte le cartucce nella competizione interna per scegliere il candidato sindaco della sinistra e si è ritrovato un po' svuotato ad affrontare la corsa vera, mentre sull'altro fronte Parisi dimostrava di saper sfoderare una grinta inaspettata. Anche il meteo gli ha giocato contro: la pioggia torrenziale che ha bombardato Milano in queste settimane ha dimostrato come Pisapia lasci la città con un problema grave irrisolto: quello del contenimento delle acque del Seveso, che periodicamente allagano la zona nord della città. Non a caso, con un po' di ironia, Parisi brindava ad ogni acquazzone.
Ma se Sala davvero dovesse uscire sconfitto domenica sera, dovrebbe anche chiedersi perché mai il Pd non ha saputo trattenere a Milano nella squadra quella Francesca Balzani che era stata la sua concorrente alle primarie. Lei rappresentava il vero elemento di continuità con la giunta Pisapia, assai più di Pierluigi Majorino, assessore al Welfare, e soprattutto assai più Maria Ada De Cesaris, sempre al suo fianco, che con Pisapia aveva clamorosamente rotto, e se ne era andata dalla giunta (era vice sindaco) sbattendo la porta. Invece la Balzani è sparita di scena ed è stranamente ricomparsa dopo il primo turno, ma in un'altra città. È infatti scesa in campo a Bologna per sostenere il sindaco Merola in corsa per la rielezione.
Al resto ci hanno pensato i Cinque Stelle, che a Milano hanno raccolto pochi voti, ma che intendono giocarli tutti contro Sala. Non gli perdonano di non aver reso note le vere cifre di Expo e per di più non vedono l'ora di tirare uno schiaffo a Renzi, silurando il suo candidato. In questa loro offensiva, poi, i grillini hanno trovato anche dei sostenitori inaspettati come Dario Fo, che ha sempre nutrito simpatie per loro, ma che pochi pensavano potesse fare un endorsement per Parisi.
Anche la campagna di Sala lascia un po' perplessi. La notte del primo turno ha mandato in avanscoperta una giovane rappresentante del Pd, Lia Quartapelle, che ha ingenuamente celebrato il distacco evidenziato dagli exit poll, poi smentiti brutalmente dai voti reali. Al contrario Parisi non ha temuto di uscire subito allo scoperto, occupando tutti gli spazi Tv, senza preoccuparsi degli exit poll. Intanto sapeva che la partita vera stava solo per cominciare...