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Due del mattino, la sveglia inizia a trillare
Nba, la lunga notte di Gara 7 Il romanzo di una partita storica
Due del mattino, la sveglia inizia a trillare. Un orario strano sì, ma c'è un motivo per alzarsi. Dall'altra parte dell'oceano, a Oakland, California (città nei pressi di San Francisco), si sta disputando la finale Nba. E non solo... a sfidarsi sono le due squadre che nella stagione regolare hanno realizzato il miglior record, rispettivamente a Est e a Ovest. Stiamo parlando dei Cleveland Cavaliers e dei Golden State Warriors. La partita non è una qualsiasi delle finals, è la sempre spettacolare Gara 7: una “bella” che si disputa solo se le due finaliste sfidandosi tra loro vincono tre partite a testa. Non è un avvenimento che ricorre spesso, questa è solo la quarta volta negli ultimi undici anni.
Chi sono gli attori di quest'ultimo spettacolare atto? Da una parte abbiamo i Golden State Warriors, squadra che nella stagione ha battuto il record di vittorie detenuto dal mito Michael Jordan (72 partite vinte, a fronte di 10 perse), riuscendo a vincerne 73 e a perderne 9. Attore protagonista oggi è Steph Curry, che per due anni di fila ha ottenuto il premio di miglior giocatore della stagione regolare, l'mvp, e può fare affidamento su una squadra molto solida, che già l'anno scorso aveva vinto il titolo proprio contro Cleveland.
La squadra dell'Ohio invece è in mano al Re, Lebron James, che nelle due partite precedenti a gara 7 ha totalizzato 82 punti. I Cavs non avranno il sistema perfettamente oliato degli Warriors, ma possono fare affidamento oltre che su Lebron, su Kyrie Irving e Kevin Love, entrambe stelle Nba. Lebron dalla sua parte ha addosso tutta la pressione di una città che da 52 anni non vince un titolo, in una qualsiasi lega professionistica Americana, e che ora lo pretende. Questo è anche il sesto anno consecutivo che James disputa una finale Nba, delle quali due vinte, con la maglia dei Miami Heat. La serie è stata sul 3 a 1 per Golden State che sono riusciti a farsi rimontare. Insomma è la resa dei conti tra i due più forti giocatori del pianeta.
La partita sta per iniziare, i giocatori in campo cercano di mostrarsi sereni, ma la tensione la si può sentire anche a casa sul divano. Quando si alza la palla a due, sono cominciati gli ultimi 48 minuti della stagione, ma pensandoci importa veramente poco. Adesso c'è solo Gara 7. Gli Warriors iniziano subendo per poi ribaltare il risultato, appoggiati dal pubblico di casa. La partita si fa tutta a sorpassi, pareggi, con un gioco a intensità mostruosa. Golden State non ha uno dei Curry più in forma e si appoggia a Draymond Green, che finisce i primi due quarti con 22 punti. I Cavs rischiano di sprofondare e vanno alla pausa lunga sotto di sette lunghezze.
Nel terzo quarto però si inizia a suonare un'altra musica: Lebron e compagni imprimono il loro ritmo alla partita, grazie soprattutto alle triple di J.R Smith e alle prodezze di Irving, che riescono a pareggiare. La fine del terzo quarto e praticamente tutto il quarto, sono dominate dalla parità. Le prodezze di Curry vengono spente dagli avversari e i giocatori ormai stremati mettono in campo le ultime forze che hanno, dopo la lunghissima stagione. Ed è così che a poco meno di un minuto dalla fine, con le due squadre in perfetta parità, Kyrie Irving decide di prendere in mano il suo destino, quello della sua squadra e quello di una città intera. In faccia a Curry spara un tiro da tre che viene accolto dalla retina.
Cleveland Cavaliers fans celebrate after the Cavaliers defeated the Golden State Warriors 93-89 in Game 7 of the NBA basketball Finals, Monday, June 20, 2016, in Cleveland. (ANSA/AP Photo/Tony Dejak) [CopyrightNotice: AP 2016]
Cleveland Cavaliers fans celebrate after the Cavaliers defeated the Golden State Warriors 93-89 in Game 7 of the NBA basketball Finals, Sunday, June 19, 2016, in Cleveland. (ANSA/AP Photo/Tony Dejak) [CopyrightNotice: AP 2016]
A woman holds up a poster of the Cleveland Cavaliers during a watch party for Game 7 of the NBA basketball Finals, Sunday, June 19, 2016, in Cleveland. (ANSA/AP Photo/Tony Dejak) [CopyrightNotice: AP 2016]
Cleveland Cavaliers forward LeBron James (23) hugs Kyrie Irving after Game 7 of basketball's NBA Finals against the Golden State Warriors in Oakland, Calif., Sunday, June 19, 2016. The Cavaliers won 93-89. (ANSA/AP Photo/Eric Risberg)
Cleveland Cavaliers forward LeBron James, center, celebrates with teammates after Game 7 of basketball's NBA Finals against the Golden State Warriors in Oakland, Calif., Sunday, June 19, 2016. The Cavaliers won 93-89. (ANSA/AP Photo/Marcio Jose Sanchez)
Cleveland Cavaliers forward LeBron James, center, celebrates with teammates after Game 7 of basketball's NBA Finals against the Golden State Warriors in Oakland, Calif., Sunday, June 19, 2016. The Cavaliers won 93-89. (ANSA/AP Photo/Marcio Jose Sanchez)
Cleveland Cavaliers' LeBron James sits down to answer questions with his daughter Zhuri during a post-game press conference after Game 7 of basketball's NBA Finals Sunday, June 19, 2016, in Oakland, Calif. Cleveland won 93-89. (ANSA/AP Photo/Eric Risberg)
Golden State Warriors guard Stephen Curry (30), forward LeBron James (23) and forward Andre Iguodala (9) stand on the court as Cleveland Cavaliers forward LeBron James, on ground, is tended to during the second half of Game 7 of basketball's NBA Finals in Oakland, Calif., Sunday, June 19, 2016. The Cavaliers won 93-89. (ANSA/AP Photo/Eric Risberg)
Sull'Oracle Arena cala il silenzio, ormai più nessuno alza le braccia per esultare. Le azioni successive di Golden State sono confusionarie e portano a poco, Cleveland riesce a riconquistare palla e già che ci siamo, c'è tempo anche per una botta riportata da Lebron James, con paura e speranza generale. Ma ormai mancano dieci secondi. Gli Warriors hanno l'ultimo possesso quando, sotto di quattro, sanno già di aver perso in casa loro, davanti al loro pubblico. La sirena suona.
Le immagini che seguono non sarebbero da commentare, basta guardarle per capire l'essenza dello sport. Lebron, premiato come mvp delle finali, e coach Lue sono in lacrime; Curry e compagni delusi, così come lo era Cleveland l'anno prima. Si tirano le fila di una stagione che per molti era conclusa già prima che iniziassero i playoff. E certamente quando nel futuro si racconterà alle nuove generazioni del record che gli Warriors avevano realizzato nel 2016 con 73 vittorie, battendo quello di Jordan, basterà citare quanto disse il vecchio Michael proprio nell'anno delle 72 vittorie: «72 vittorie non sono nulla, senza il titolo».
