E anche al collo...

Dolore agli occhi e stanchezza? Ecco i rimedi per la sindrome da pc

Dolore agli occhi e stanchezza? Ecco i rimedi per la sindrome da pc
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Sei commercialista, architetto, banchiere, ingegnere o controllore di volo? Oppure sei grafico, giornalista, accademico, o comunque nel numero di quelli che stanno sempre dietro una scrivania per lavorare o per studiare? Allora potresti essere a rischio della computer vision syndrome (CVS), una moderna problematica digitale che affligge chi sta troppo connesso a computer,  smartphone, tablet, Youtube e a ogni diavoleria social: insomma alla tecnologia in genere. Gli effetti collaterali del ‘linkaggio’ perenne al mondo, sono stati descritti in un interessante report da specialisti di Nigeria e Botswana, pubblicato su Medical Practice and Review, e che rivela che non è solo un problema di occhi, ma che la sindrome affligge anche ossa, testa e stati d’animo.

 

 

Troppa tecnologia è poco salutare. La schiera dei CVS, ovvero degli affetti da sindrome da pc, è vastissima: pari al 70-90 percento di coloro che usano gli strumenti elettronici. Non certo una tantum, ma costantemente, per gran parte del giorno per via della professione o dello studio, cui si aggiunge poi il tempo passato a chattare on-line con amici o a giocherellare con applicazioni varie. Costoro, forse un po’ inconsciamente, mettono a repentaglio il loro benessere: certamente la salute degli occhi, ma non solo. Perché già tre ore consecutive davanti a un pc, attaccati oltre che allo schermo anche alla sedia, possono influire sull’insorgenza di patologie muscoloscheletriche, come dolori alla schiena, al collo e alle spalle per via di una postura sbagliata, stabile e sedentaria, fino a uno stress psico-sociale che può manifestarsi inizialmente con un classico mal di testa. Lo ha attestato uno studio di esperti africani che ha preso in considerazione anche altre quattro ricerche sull’argomento, tutte concordi nelle conclusioni: il progresso tecnologico è necessario, ma il troppo - come ogni cosa - stroppia.

 

 

Più a rischio gli occhi. La sintomatologia è chiara: vista affaticata e offuscata, sdoppiamento delle immagini, palpebre pesanti, bruciore, prurito, secchezza e arrossamento. Non sono gli esiti di una notte insonne, sebbene non si esclude che potrebbe contribuire anche costei, ma del troppo attaccamento al lavoro. O meglio, ad uno schermo, piccolo o grande che sia, di portatili, computer fissi e tablet. Che emette, senza che ce ne accorgiamo, una luce dall’innaturale componente blu, stancante per la vista e - a lungo andare - anche per la concentrazione. Ma il problema sta anche nella parziale fissità dei movimenti oculari: ovvero in condizioni normali, quando cioè guarda l’ambiente circostante, l’occhio è abituato ad aprirsi e chiudersi all’incirca 17-20 volte al minuto; sbattimenti di palpebre che calano sensibilmente quando invece si lavora al pc, dove l’occhio è costretto a mantenere l’attenzione su un punto riducendo i suoi movimenti ad un massimo di 12-15 volte. Con un abbassamento della lacrimazione a danno del film lacrimale, più secco, che porta ad un affaticamento generale della vista. Inoltre l’occhio per riposarsi di norma tende a spaziare, a guardare un punto lontano, cosa che non è possibile fare davanti a un monitor di pc.

 

 

Come tenere lo schermo e altri consigli. Ma i rimedi ci sono, a partire dallo schermo. Meglio previlegiare quelli ad alta risoluzione, che hanno cioè dei buon pixel, che consentono di dettagliare in maniera più fine i contorni delle lettere, alleviando l’occhio nel suo lavoro di messa a fuoco. Poi, è bene posizionare lo schermo a una distanza di 50-70 centimetri dagli occhi, mantenendo il bordo superiore alla stessa altezza de bulbi in modo da costringere la testa ad essere lievemente inclinata verso il basso. In caso si tenda ad avvicinarsi allo schermo o ad accorciarne le distanze, meglio rivolgersi a uno specialista, perché potrebbe esserci un problema di miopia. Una prevenzione efficace anche per evitare che, incurvandosi in avanti, la schiena alla lunga si ingobbisca con tutte le implicazioni e i dolori del caso. Anche la luminosità dello schermo è importante e deve essere di poco superiore a quella dell’ambiente circostante, il quale non deve essere troppo chiaro e soprattutto dev'essere privo di riflessi che possono imporre alla vista sforzi maggiori per vedere al meglio.

 

 

Per chi porta gli occhiali. Nel caso si portino già gli occhiali per alcuni problemi in essere, è possibile scegliere delle lenti fatte apposta per guardare al pc, ovvero che consentono di scaldare di pochissimo, ma sufficientemente, i toni della normale luce fredda dello schermo, salvando la vista da un eccessivo stress. Oppure esistono anche delle specifiche applicazioni, scaricabili sia per i sistemi Android che iOS, in grado di rendere più gialla, cioè più calda anche in questo caso, la luce emessa dai vari dispositivi. Infine, sempre chi porta gli occhiali, può ricorrere ad alcune lenti con una correzione nella parte bassa. Non si tratta di lenti bifocali, tuttavia possono aiutare chi soffre di miopia a mettere a fuoco più facilmente le cose, specie quando si sposta lo sguardo da un punto ad un altro.

E per risolvere gli altri problemi, posturali e non? Ogni 20 minuti sarebbe utile sgranchirsi non solo le gambe, alzandosi un po’, ma anche il collo, facendo roteare la testa da sinistra a destra in avanti e indietro e provando a guardare a qualche metro di distanza per almeno 20 minuti, con un benefico sollievo anche per la vista. Inoltre per correggere la postura, quando si usano tablet e smartphone, meglio tenere le spalle e la testa all’indietro, avvicinando lo schermo alla faccia e non viceversa: questo semplice stratagemma comporta un piccolo sforzo in più per le braccia, a a vantaggio però di un generale benessere per l’organismo. E per lo stress? La prima cosa è imparare ad andare d’accordo con i colleghi e a non litigare con il capo e per i problemi della quotidianità ci si penserà giorno per giorno.

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