Avrà cinque diverse tipologie d'uso

Come sarà l'ex Monastero di Astino trasformato in una scuola di cucina

Come sarà l'ex Monastero di Astino trasformato in una scuola di cucina
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A inizio giugno è iniziata la seconda vita estiva dell'ex Monastero di Astino. Dopo l'esperienza dell'anno scorso, quando il bellissimo complesso ai piedi dei Colli bergamaschi fu scelto come una delle location di spicco per gli eventi del Fuori-Expo, anche quest'anno Bergamo ha voluto valorizzare questo bellissimo posto attraverso un programma ricco di eventi e momenti di svago. L'obiettivo dichiarato è la valorizzazione delle risorse del territorio, e dunque risulta più che azzeccata la scelta della triade Birrificio Indipendente Elav, Da Mimmo e La Marianna per la gestione dell’intero complesso fino a settembre. I due ristoranti, luoghi storici per eccellenza della città, da anni promuovono i prodotti locali e genuini, con una cura peculiare per quelli della tradizione. E il Birrificio è un'affermata realtà orobica d’eccellenza nella produzione brassicola artigianale.

 

Valle d'Astino 3

 

Il futuro di Astino. Sebbene il progetto risulti stuzzicante e certamente attraente per tanti visitatori e turisti, sempre di una breve parentesi si tratta. Il futuro "definitivo" di Astino, infatti, deve ancora diventare realtà. Stiamo parlando del progetto International Academy of Sciences Culinary School, una scuola di alta formazione comprensiva di spazi per l’attività didattica legata alla ristorazione e alla ricettività alberghiera che prenderà casa nella magnifica location dell'ex Monastero. Dopo mesi e mesi di parole, finalmente si stanno muovendo i primi passi verso il futuro. Come riporta in Donatella Tiraboshi in un'interessante articolo per il Corriere della Sera Bergamo, infatti, i tavoli tecnici sono appena partiti, ma le idee su cui lavorare sembrerebbero essere finalmente chiare. L’Accordo di Programma, ripartito la scorsa primavera dopo il primo varato nel 2006 e promosso dal Comune di Bergamo con la partecipazione di Regione Lombardia, Provincia, Parco dei Colli, Fondazione Mia e Società Valle d'Astino, presenta una versione aggiornata dell'Astino che verrà. Innanzitutto sono stati inseriti degli elementi di variazione rispetto alla disciplina urbanistica del Parco dei Colli, che sull’area in questione è preminente rispetto al Pgt del Comune di Bergamo. Ma soprattutto, il Corriere racconta, almeno per grandi linee, come sarà strutturata la nuova scuola di alta cucina all'interno dell'ex complesso monastico.

 

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Il progetto, secondo il CorriereAd Astino sono previste al primo piano 23 camere, mentre al piano terra si svilupperanno 5 aule per convegni da una cinquantina di posti l’una, una biblioteca, degli spazi di ricevimento con aree comuni e una sala ristorante. La novità, in questo caso, è l'eliminazione di un’aula magna che era inizialmente prevista sotto il bastione. Secondo il Corriere, l'ipotesi è stata scartata perché considerata «un po’ troppo futuribile». La Cascina Convento, invece, sarà destinata esclusivamente a funzioni di supporto all’attività didattica della scuola, con il recupero della struttura preesistente. La corte interna, invece, verrà chiusa con una struttura in vetro. Novità anche per il Castello dell’Allegrezza (circa 400 mq di superficie complessivi): qui si parla di una ricostruzione e di un restauro «filologico», cioè un intervento sul preesistente che tuteli l’autenticità dell'edificio, non proprio in ottime condizioni attualmente. Questo spazio, probabilmente, verrà usato per l'ospitalità degli studenti della scuola che potranno raggiungere il complesso con la via comunale da recuperare con un calibro di percorribilità minimo. Ultima novità è il parcheggio in progetto in via Ripa Pasqualina.

 

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Un luogo, diversi usi. Tutti questi sono i cambiamenti che dovranno essere recepiti anche dal Pgt del Comune in base all’Accordo di Programma che prevede sull’area ben cinque diverse tipologie d’uso: ci sarà il cosiddetto polo della spiritualità, ovvero la chiesa del Santo Sepolcro; il polo agricolo delle coltivazioni biologiche; il polo della naturalità, che ricomprenderà le riserve naturali di Astino, dell’Allegrezza, i sentieri storici nella rete ciclopedonale, la cascina ex Mulino e Allegrezza e la sezione dell’Orto botanico; il polo formativo, cioè la scuola di alta cucina; il polo dell’accoglienza, cioè l’area di parcheggio di via Ripa Pasqualina. Stando a quanto riferito dalla Mia, questo progetto si pone in «linea con l’aspettativa della fruizione collettiva» di Astino. Circa il numero di persone che il complesso potrà ospitare una volta aperta la scuola, si stima un flusso giornaliero feriale che varia dalle 300 alle 350 persone, con una previsione, in caso di totale occupazione delle 23 camere, di arrivare a un massimo di 400. Un parametro mantenuto stabile anche per i giorni festivi, quando Astino tornerà a vestire i panni con cui siamo oggi abituati a vederlo, ovvero meta di passeggiate domenicali e visite tra arte ed enogastronomia. Insomma, anche nella sua nuova identità, l'ex Monastero resterà una ricchezza per la città. Bella e visitabile.

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