Quanto ha guadagnato il Sebino grazie alla passerella di Christo
Sono passate poco più di due settimane da quando The Floating Piers, la maestosa passerella galleggiante sul lago d'Iseo ideata e realizzata da Christo, è sparita dal Sebino. Eppure, sulle rive del bacino lacustre meno noto (almeno fino a qualche tempo fa) della Lombardia i suoi effetti non si sono ancora esauriti. E la speranza di tutti è che l'effetto-passerella duri ancora a lungo. Anzi, perché no, che non scompaia mai. Dopo anni e anni passati all'ombra dei ben più noti "cugini" di Como e del Garda, il lago d'Iseo ha infatti scoperto che essere una rinomata meta turistica internazionale non è poi così male. Se poi il tuo biglietto da visita è un'opera di un artista conosciuto in tutto il mondo, allora la capacità di attrazione può essere veramente devastante.
Una passerella... d'oro. Se l'un milione e mezzo di visitatori accolti da Sulzano e dintorni per i 16 giorni di apertura di The Floating Piers potevano sembrare (ed effettivamente lo sono stati) un numero pazzesco, è solo perché non si era ancora in grado di tradurre questa massa di persone in... denaro. È quello che ha fatto la società emiliana Jfc, specializzata nel marketing turistico, la quale ha monitorato continuamente l’evento e ha realizzato la ricerca Arte e Turismo: quanto vale un evento – Christo al Lago d’Iseo la potete scaricare QUI), con la quale viene quantificato il valore economico diretto ed indiretto dell’evento, oltre al “value brand”. In altre parole, la Jfc ha prima valutato quanto abbia influito sugli incassi delle attività economiche del Sebino la passerella nei suoi giorni di apertura (dal 18 giugno al 3 luglio scorsi) e dopo, ovvero nelle due settimane successive alla sua chiusura. Per farlo ha intervistato e monitorato ristoratori, esercenti, albergatori, cantine di Franciacorta e società di gestione dei servizi di mobilità del Sebino e delle aree immediatamente adiacenti. Questa ricerca è stata poi confrontata con quella che la stessa società aveva realizzato prima dell'apertura di The Floating Piers, quando aveva stimato un indotto complessivo pari a 49 milioni di euro nelle due settimane di permanenza della passerella, con un'impennata del brand del lago fino a 5 miliardi di euro. In realtà i dati post-opera si sono rilevati ancora più enormi.
Stando alla Jfc, infatti, Christo e la sua passerella hanno garantito un giro d'affari di 4,2 milioni di euro al giorno per i 16 giorni di apertura. Complessivamente si parla di più di 88 milioni nei 16 giorni dell'evento, 67 milioni in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e poco meno del doppio rispetto alle stime che la stessa società aveva compiuto nelle settimane antecedenti l'inaugurazione. Del resto, allora, si stimava un pubblico complessivo di massimo 600mila persone nei 16 giorni, quota poi più che doppiata dalla realtà dei fatti. Ancor più stupefacente è però il valore che avrebbe acquisito il marchio del lago d’Iseo grazie a Christo. Il cosiddetto "value brand", infatti, sarebbe oggi di circa 7 miliardi di euro, ben superiore alle aspettative, ritenute già alte, quando era stato stimato in 5 miliardi.
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Manna dal cielo per commercio e turismo. La ricerca si è poi spinta anche in analisi più dirette, indagando settore per settore e cercando di capire quali commercianti hanno guadagnato di più dall'evento. Al primo posto c'è, senza ombra di dubbio, la ristorazione: più di 32 milioni di euro di fatturato, con un incremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno di oltre 26 milioni. Possono gioire anche gli imprenditori del settore ricettivo, che hanno riscontrato un indice di occupazione pari al 99,2 percento nelle strutture alberghiere nel raggio di 50 chilometri dall’installazione (percentuale che scende all'87,9 percento oltre questo raggio) e che hanno visto salire i propri i ricavi a poco più di 18 milioni di euro, ovvero più di 15 milioni in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con le camere che sono state vendute con un incremento medio del prezzo pari al 42,7 percento.
Non se l'è passata male neppure il settore dei trasporti e dei servizi pubblici: 13 milioni e 586mila euro fatturati, ovvero 10 milioni di euro in più sul 2015. Il commercio si deve invece "accontentare" di 11 milioni, con un più 8 milioni rispetto al fatturato dell'anno scorso. Le cantine della Franciacorta hanno fatturato complessivo di oltre 10 milioni di euro, ovvero 4 milioni in più, per i quali devono ringraziare proprio l’evento. In generale, tutti i dati che emergono dalla ricerca ci offrono un quadro roseo e dipingono un Sebino che ha acquisito una nuova notorietà e ha fatto tesoro della manna Chirsto. Non va dimenticato, infatti, che su un milione e mezzo di visitatori circa, oltre 800mila non avevano mai messo piede in quelle zone. The Floating Piers si è rivelata una vera e propria finestra aperta sul mondo: la Jfc ha rilevato che tra le persone recatesi sulla passerella c'erano almeno 31 diversi Paesi di provenienza. La Nazione più rappresentata è stata la Germania: oltre il 50 percento del totale di visitatori che hanno soggiornato in una struttura del territorio, infatti, erano tedeschi. Seguono gli italiani (16,7%) e gli americani (11%), i francesi (4,5%), gli inglesi (2,8%), gli olandesi (2,6%), gli austriaci (1,7%), gli australiani (1,2%), i finlandesi (1,1%) e i belgi (1%). Concentrandoci soltanto sugli italiani, la metà sono arrivati sul Sebino da Lombardia (21,2%), Toscana (10,8%), Emilia Romagna (9,7%) e Veneto (9%), seguiti da laziali, piemontesi, trentini, campani, calabresi e pugliesi. Il target di visitatori ha visto una prevalenza di coppie con un’età media di 48 anni (22,2%), ma anche famiglie con bambini (17,9%). Significativa la presenza di appassionati d’arte (7,7%) e collezionisti (4,6%). Se la passerella era giallo dalia, quel che di lei rimane oggi sul Sebino non può che essere colorato d'oro. Ed è una bella soddisfazione per tutti coloro che già conoscevano le bellezze di un territorio troppo spesso dimenticato. Ma oggi non più.