Perché tutti odiano Taylor Swift
Si sa, la fama delle star è spesso caduca, effimera come la luminosità di una meteora, come da titolo di un programma tv di ormai diversi anni fa. Ma di solito i divi e le dive entrano in una fase calante soprattutto perché iniziano a perdere visibilità, magari non riescono più a vendere molti dischi, oppure falliscono il salto di qualità nel mondo del cinema, dopo inizi promettenti (come è successo ad esempio a Mischa Barton, Macaulay Culkin e mille altri). Più raro è il caso nel quale i media iniziano a detestare una stella dello spettacolo quando è ancora alta e sfavillante nel cielo. Ma a quanto pare è quello che sta succedendo a Taylor Swift: se il 2014 è stato definito dal Times «l’anno di Taylor Swift», il biennio 2015-2016 rischia di segnare una forte inversione di tendenza per la giovane e ricchissima diva della musica pop. Ormai Taylor è detestata dai giornali, fatta eccezione per quelli più popolari. L’accusa che le si rivolge è quella di essere molto meno innocente di quanto faccia sembrare. Sì, è sempre la solita questione morale, come fu per Britney Spears e con modalità diverse per Miley Cyrus. Quelli di Vulture si sono chiesti i motivi di questa fortissima avversione e si sono dati tre risposte.
I
Can't
Get
No
Satisfaction @MickJagger #1989TourNashville pic.twitter.com/Ow1sCZkZdZ— Taylor Swift (@taylorswift13) 27 settembre 2015
Sovraesposizione. Ne abbiamo parlato spesso anche qui su Bergamo Post: la Swift è una maga di Instagram, alcune sue foto sono state tra le più apprezzate degli ultimi anni. Ma, come da saggio detto popolare, il troppo stroppia. Secondo Vulture, il problema è nato col 1989 World Tour: espediente centrale di quegli show era infatti la presenza a ogni data di un ospite diverso. Nomi che hanno spesso attirato l’attenzione dei media, per cui ad ogni tappa del tour la Swift e i suoi ospiti erano dappertutto su siti, social e giornali. Il tutto protratto per sei lunghi mesi di tour. Estenuante anche per i fan più accaniti.
Un femminismo furbo? Le star sono ormai portabandiera di principi e idee politiche: recentemente hanno fatto discutere le forti prese di posizione di Drake e Beyoncé circa la questione dei neri uccisi in America dalla polizia. Uno dei concetti chiave per le dive femminili è ovviamente il femminismo: ognuna ha la sua diversa sfumatura. C’è il femminismo di Tina Fey e quello di Beyoncé, eccetera; ma bisogna prestare molta attenzione, perché quando si toccano certi argomenti delicati si rischia di incorrere in forti critiche. È quello che è successo alla Swift, criticata aspramente su Gawker da Dayna Evans in una recensione di un concerto, intitolata Taylor Swift non è tua amica: «Taylor Swift non è qui per aiutare le donne, è qui per fare cassa. Il suo piano per diventare il più possibile ricca e famosa sta funzionando, sfruttando le altre donne come strumenti per la sua auto-promozione. Sta distillando femminismo per il suo stesso beneficio».
Queste critiche, rivolte a una cantante di tale successo, hanno assunto una dimensione politica: Taylor Swift è stata quindi identificata come esponente del femminismo bianco, cioè quella diramazione del fenomeno che mette al centro del suo immaginario solo ricche donne bianche, a discapito di tutte le altre. I critici si sono infatti resi conto che il gruppo di amiche della Swift era composto principalmente da attrici e supermodelle bianche; ben presto sono piovute le invettive. Una giornalista di Mic le ha paragonate al gruppetto di ragazzine «cool» che una volta da giovane l’avevano riempita di insulti a seguito di un fraintendimento. Insomma, le tipiche ragazze tanto belle quanto detestabili, che poco hanno da aggiungere alla questione, ben più difficile e drammatica per molte donne, del femminismo.
@NICKIMINAJ I've done nothing but love & support you. It's unlike you to pit women against each other. Maybe one of the men took your slot..
— Taylor Swift (@taylorswift13) 21 luglio 2015
Il litigio con Nicki Minaj. La situazione è ulteriormente peggiorata nel luglio 2015, a causa di un battibecco su Twitter con Nicki Minaj a proposito delle candidature agli VMA. La Minaj si lamentava del fatto che fossero favorite le donne magre e caucasiche; la Swift l’ha presa sul personale, rispondendole direttamente, tirando in causa il sessismo e, secondo alcuni giornalisti, facendo la vittima. Insomma, ancora una volta il femminismo di Taylor è apparso molto strumentale e individualista; le scuse arrivate in seguito non sono servite a molto, il danno era ormai fatto. In autunno sono partite nuove bordate: il video di Wildest Dreams è stato definito «nostalgico di un tempo in cui si poteva essere nostalgici della supremazia bianca»; poco dopo Bustle ha pubblicato un pezzo intitolato 5 importanti ragioni per cui non posso più amare Taylor Swift. Insomma, uno stillicidio.
That moment when Kanye West secretly records your phone call, then Kim posts it on the Internet. pic.twitter.com/4GJqdyykQu
— Taylor Swift (@taylorswift13) 18 luglio 2016
Il periodo nero non è finito. Nel tardo 2015 la diva sembrava aver capito l’aria che tirava quando ha annunciato al NME che si sarebbe presa una pausa; ma solo quattro mesi dopo Kanye West ha rilasciato il pezzo Famous, che ha spinto di nuovo i riflettori sulla Swift a causa di un insulto a lei rivolto presente nel testo e per il provocatorio video, in cui sono presenti molte star nude in un letto dopo un amplesso, tra le quali ovviamente non poteva mancare la Swift. Ne è scaturita una guerra di trincea molto lunga, che continua ancora oggi, con varie star che si sono schierate a turno per gli West-Kardashian o per Taylor Swift. Insomma, ormai l’immagine dell’angelica cantante è irrimediabilmente incastrata nei meccanismi più perversi dello star system selvaggio.
Take a digital stroll through the PDA and paparazzi-filled timeline of #Hiddleswift: https://t.co/CmPS1t6woZ pic.twitter.com/WPiAOMwYlv
— PopCrush (@PopCrush) 17 luglio 2016
Il novello amore con Tom Hiddleston sembrava giunto con la tempistica perfetta per rigenerare un po’ l’appeal mediatico della biondina, ma anche in questo caso c’è chi non gradisce. L’ex (da solo una settimana al momento dei primi baci con Tom) Calvin Harris su tutti, col quale è scoppiata una faida anche per i crediti di scrittura della canzone This Is What You Came For; ma anche gli organizzatori del Comic-Con di San Diego, che hanno chiesto all’attore di non portare la fidanzata all’evento perché si sarebbe creato troppo “circo” intorno alla coppia. Tutti questi litigi sono solo gli ultimi di una lunga serie: e anche le persone comuni se ne sono accorte, tanto da iniziare a tormentare la cantante in chat continuando a darle del serpente. Il concetto in sintesi è questo: «Taylor, sembri un angelo ma in realtà sei una serpe».