5 modi per conservare la tintarella
Ore e ore immobili sotto il sole, preparazione della pelle con scrub e olii vari, creme solari accuratamente selezionate: che fatica abbiam fatto per ottenerla, l’abbronzatura! Ma, una volta tornati al lavoro e ripreso il tran-tran quotidiano, il pallore pre-vacanziero è dietro l’angolo. Perché, se la melanina ha bisogno di tre giorni per fissarsi e regalarci quel sexy colore dorato, poi dura solo tre settimane, dato che – spiegano i dermatologi – il ciclo cellulare della pelle, che normalmente si assesta sui 28 giorni, con l’abbronzatura si accorcia a 21. Così, a poco a poco, le cellule cutanee, desquamandosi e non avendo più necessità di difendersi dai raggi UVB, ci riconsegnano il classico colorino smorto invernale. Che fare per rimandare il più possibile questo momento e conservare il più a lungo possibile la tintarella? Ecco qualche soluzione.
1) Bagno no, doccia (delicata) sì
I dermatologi consigliano di evitare il bagno, che provoca, dato il prolungato contatto con l’acqua calda, il distacco delle cellule superficiali della pelle, con il rischio di una cute a chiazze. Meglio la doccia, invece, tiepida e senza detergenti aggressivi, con bagnoschiuma dolci, che non aggrediscano il film idro-lipidico. Un’eccezione: il bagno è ok in acqua a temperatura moderata, se dentro si è versato abbondante tè nero, che ravviva il colorito. Una cosa importante: non sfregate mai la pelle con l’asciugamano, ma tamponatela solo delicatamente.
2) Idratare la pelle
Fondamentale è ricordarsi di nutrire la pelle, sia durante che dopo l’esposizione al sole. Il rischio di perdere la tintarella è direttamente proporzionale alla secchezza cutanea, provocata anche, tra le altre cause, dall’aria condizionata. Scegliere creme idratanti naturali, senza acidi (ad esempio l’acido glicolico, che rimuove i pigmenti dalla pelle), i burri e gli oli di karitè, agave e mandorle o, in casi estremi, cosmetici a base di urea, che contrasta la desquamazione. Un suggerimento: gli oli post doccia sono da applicare quando la pelle è ancora umida: vengono assorbiti meglio.
3) Scrub, il fedele alleato
Utile a preparare la pelle prima dell’esposizione, è perfetto anche dopo. Non toglie colore alla pelle, dato che la priva solo delle cellule morte, che si staccherebbero in ogni caso, con il vantaggio che le elimina in modo uniforme, evitando inestetismi vari ed eventuali. Bene anche un gommage delicato, magri con olio idratante integrato, che aiuta a tenere vivo il colorito, impedendo che diventi grigio.
4) L’alimentazione salva tintarella
Per garantire l’idratazione cutanea, amica della tintarella, è bene assumere alimenti ricchi d’acqua (frutta e verdura) e bere molto. Esistono poi alimenti che contengono, ad esempio, il betacarotene e gli omega 3, acidi grassi essenziali che favoriscono l'idratazione: salmone, sesamo, avocado, pomodori, spinaci, carotenoidi, pesche, angurie, albicocche, meloni, peperoni e affini. Di queste sostanze se ne dovrebbero assumere 700 grammi al giorno (circa 30 grammi di salmone), in condizioni normali. Ma dopo l’estate e l’esposizione al sole, le dosi consigliate diventano più alte.
5) 20 minuti al sole ogni giorno
E poi, ovviamente, è utile prendere un po’ dell’ultimo sole estivo appena possibile. In pausa pranzo, all’uscita da lavoro, nel tempo libero, durante una passeggiata al parco. L’Istituto Europeo per la Salute delle Donne assicura che bastano 20 minuti al giorno di esposizione per mantenere attiva la melanina, e quindi prolungare l’abbronzatura.