Le belle facce che ho incontrato tra i tavoli dell'Amatriciana Solidale
Quello nella foto qui sopra non sono io. È il mio amico Claudio, che ieri, insieme ai due Luca, Davide e Simone, è venuto con me all'Amatriciana Solidale organizzata dal Comune di Bergamo lungo il Sentierone. Io non sono molto fotogenico, lui sì (nel caso foste interessate/i a conoscerlo potete contattarmi in privato). Per questo ho scelto di usare il suo volto sorridente come spot dell'evento. Anche se, in realtà, basta farsi un giro sui social, in particolare su Instagram, per trovarne tante di belle facce sorridenti davanti a un piatto di amatriciana. Perché è stata veramente una bella serata.
Ammetto che, quando ho visto il numero di partecipanti salire manco fosse un concerto di Vasco Rossi in data unica, ho temuto il peggio. Il peggio, in questi casi, significa ore e ore di coda, gente ammassata, posti mancanti, disorganizzazione e pessimo cibo. Invece no. Avevamo prenotato, io e miei amici, per le 20.30. Per sicurezza ci siamo presentati in piazza Vittorio Veneto, davanti alle casse, alle 20.15. La quantità di persone in coda era veramente abnorme, come testimoniano le foto. Davanti a noi c'era una simpatica comitiva proveniente da Madone, ben presto diventata protagonista della serata grazie al loro cartello identificato issato verso il cielo, tipo quelli che usano le guide cinesi per portare in giro per le città il loro fotografante gruppo. A dispetto dell'apparenza, i volontari alle casse facevano muovere velocissimamente le loro mani e nel giro di un quarto d'ora ci trovavamo con i nostri ticket da consegnare alle cucine in mano.
Ecco, i volontari. Il sindaco Giorgio Gori, in alcune interviste, ha sottolineato con grande piacere la partecipazione dei bergamaschi, non soltanto nel mangiare ma anche nel fare in modo che la serata filasse via liscia. Erano più di 500 i volontari, moltissimi giovani. Sorridevano, erano puntigliosi e precisi nel dare informazioni, lestissimi a ripulire i tavoli quando si liberavano. Insomma, belli e bravi. Chapeau. E vogliamo poi parlare dei membri della sezione orobica della Federazione Italiana Cuochi? Tra canti, applausi e risate, han preparato quintalate e quintalate di amatriciana, sempre pronti a soddisfare anche la più particolare richiesta gastronomica dei partecipanti.
Ma torniamo a noi. Ticket in mano, dicevamo, e via verso le cucine. Ne abbiamo scelta una innanzi al Donizetti, anche perché le code erano presenti più o meno a tutti gli stand posizionati sotto gli alberi del Sentierone. Sì, qui ci è toccato aspettare un po'. Ma il clima era veramente piacevole. In compagnia, in una bella serata d'estate e insieme a tante persone riunite per fare del bene, ma anche soltanto per fare qualcosa di nuovo, di diverso dal solito. Il discorso del sindaco, pur nella sua semplicità, ha coinvolto tutti i presenti in un lungo applauso, a cui è seguita l'intonazione collettiva (o quasi) dell'inno di Mameli. L'unica nota un po' stonata, se me lo consentite, sono stati i continui interventi di Cristiana Barca, della segreteria del sindaco. Bene tenere informati i presenti sulla cifra raccolta passo passo durante la serata, bene anche cercare di intrattenere i presenti (ma per quello ci sono gli animatori, no?), ma i continui richiami al «grande cuore di noi bergamaschi» (al che un signore alle mie spalle ha posto seri dubbi sulla nazionalità della "anchor" dato il suo accento non proprio orobico. E infatti ho scoperto che è romana), alla «bontà unica della nostra amatriciana» o alla «bellezza di fare del bene», alla lunga sono risultati un po' stucchevoli. E fastidiosi all'udito. Ma forse soltanto a me, che a volte so essere proprio un rompi palle.
Fatto sta che dopo circa una quarantina di minuti di coda, ci siamo potuti gustare il nostro piatto fumante di pasta. Grazie all'egregio lavoro dei volontari trovare un tavolo per sei persone non solo è stato semplice, ma anche veloce. Tra una chiacchiera, una foto, un brindisi e tanti sorrisi, ci siamo alzati per lasciare posto ad altri, soddisfatti nel cuore e nel palato. Non erano neppure le 22, per noi. Per tanti altri in coda, invece, erano già le 22. Punti di vista. Per tutti, però, sono certo che sia stato un po' un orgoglio leggere le cifre della serata a cui abbiamo preso parte: più di 21mila presenze, oltre 172mila euro raccolti e pronti ad essere integralmente donati alle popolazioni colpite dal terribile terremoto in Centro Italia. Il tutto anche grazie alla perfetta organizzazione dell'evento e all'aiuto dei numerosissimi sponsor, che hanno messo a disposizione degli organizzatori ogni bene fosse necessario. Un obiettivo raggiunto incredibile, frutto di lavoro ma soprattutto di tantissima passione. Il risultato, oltre a un grande aiuto a chi sta soffrendo, è la foto in apertura: la faccia sorridente di Claudio, così come quella di altri migliaia di presenti che potete vedere nelle foto tratte dai social qui sotto. Perché il successo di un evento di questo tipo non si misura soltanto in numeri, ma anche in emozioni. E sorrisi. E amatriciane, chiaro.
Una foto pubblicata da Anita Beretta (@curiositykilledthecat_b_) in data:
#BergamoxAmatrice #amatricianasolidale #noicisiamo
Una foto pubblicata da Silvia Belotti (@silvia_belotti) in data:
Bergamo per amatrice 31082016 #amatricianasolidale #bergamoperamatrice #bergamoxamatrice #bergamo
Una foto pubblicata da Luca Oberti (@obi85) in data:
Una foto pubblicata da @creative_fashion_room in data:
Non ci smentiamo mai??#bergamoxamatrice
Una foto pubblicata da Camilla? (@camifelini) in data:
Una foto pubblicata da Pozzi Viviana (@toursafarikenya) in data:
#bergamoxamatrice #semagna #senzacoda ???
Una foto pubblicata da Michela Amatulli (@mictulli) in data:
#bergamoxamatrice #amatriciana #bergamo #streetfood #gnam
Una foto pubblicata da linda plebani (@lindiple) in data:
Noi siamo pronte! Vi aspettiamo! #bergamoxamatrice #amatricianasolidale #bergamo #ready
Una foto pubblicata da Giú Lì Aa (@giu_li_aaa) in data: