Riaperto il "cuore" di Crespi d'Adda È rinata la centrale idroelettrica
Quello di venerdì 16 non è stato un giorno qualunque per Crespi. Infatti, è tornata a vivere una parte essenziale, quasi il cuore pulsante del Villaggio Operaio voluto dalla famiglia Crespi: la Centrale idroelettrica. L’impianto, costruito nel 1909 per coprire il fabbisogno della fabbrica, era fermo da vent’anni e a farlo risorgere ci ha pensato Adda Energi che alla fine di un iter durato diversi anni ha potuto far ripartire, già da qualche tempo, le turbine dello storico edificio.
Sì, perché la ristrutturazione della Centrale idroelettrica ha perseguito un duplice obiettivo: quello di produrre energia pulita e quella di restituire, grazie a un accurato restauro conservativo, un gioiello dell’architettura industriale dei primi del ‘900 alla cittadinanza.
«Abbiamo acquistato la struttura nel 2010 e nel 2011 abbiamo avuto la concessione -, ha spiegato il presidente di Adda Energi Luca Gnali - Nel 2015 abbiamo ottenuto tutte le autorizzazioni e dopo nove mesi di lavoro la centrale era pronta». Tra le opere realizzate c’è anche un ponte che permette di superare il canale e accedere alla struttura. L’accesso dei visitatori, che saranno accolti nella ex casa del custode dove sarà realizzato un info point, sarà limitato e su prenotazione perché non bisogna dimenticare che l’impianto è operativo e non è solo una struttura affascinante da visitare per le enormi turbine, il pavimento in parquet e le decorazioni. Venerdì pomeriggio, durante il taglio del nastro della centrale, era presente anche l’assessore regionale Cristina Cappellini. Un segno tangibile che il recupero della centrale non interessa solo Crespi o Capriate, ma ha decisamente una valenza di livello provinciale e regionale.
Il sindaco: «Un bel segnale ma la fabbrica è un’altra partita». Un’altra tessera che si aggiunge al complesso mosaico di Crespi. E che tessera. E’ soddisfatta il sindaco di Capriate Valeria Radaelli che può toccare con mano uno sviluppo concreto per il Villaggio.
«Prima Crespi era tutta “en plein air” - ha osservato il primo cittadino - Ora però non è più così e la centrale è il primo luogo “chiuso” restituito ai cittadini da vent’anni». Radaelli ha spiegato anche la scelta del giorno per l’inaugurazione dell’impianto industriale recuperato. «Le turbine è un po’ che sono in funzione - ha commentato - Ma siamo arrivati un po’ lunghi e allora, piuttosto che fare un’inaugurazione nel periodo estivo abbiamo deciso di legare il taglio del nastro ai Crespi Days in modo da avere anche tutta una serie di eventi collegati, come il momento musicale proposto dal quartetto di clarinetti del Conservatorio Donizetti di Bergamo».
Il sindaco ha spiegato come la Centrale rappresenterà anche un’opportunità per avvicinare i giovani al sito Unesco. «Abbiamo organizzato corsi di formazioni per coloro che illustreranno la centrale ai visitatori - ha commentato - E spero che anche questo serva per riavvicinare i giovani al sito Unesco». Per Radaelli la riapertura della centrale al pubblico può essere di buon auspicio anche per una soluzione per la fabbrica. «Quella però è un’altra partita», ha concluso.