Bergamasca classe '89

Clio, la personal trainer startupper a cui il fitness ha cambiato la vita

Clio, la personal trainer startupper a cui il fitness ha cambiato la vita
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Photocredit Roberta Ungaro.

 

A fronte di un aumento per nulla trascurabile del tasso di obesità e di sedentarietà nei Paesi maggiormente industrializzati del mondo, soprattutto in tempi recenti, diviene sempre più fondamentale parlare di prevenzione e di come combattere i rischi che, spesso, possono anche portare a gravi conseguenze. Se da un lato è imprescindibile ad esempio controllare la dieta (che non vuol dire ridursi alla fame, ma mangiare correttamente), evitare vizi quale il fumo e l'alcool, dall'altro ci sono professionisti che possono aiutarci a imboccare la strada di uno stile di vita sano, capace di stravolgere le carte in tavola e di farci - perché no? - appassionare a determinate discipline. A tal proposito abbiamo avuto il piacere di parlare con l'imprenditrice del fitness Clio Pedrini, lanciatasi nel 2014 in un'avventura che l'ha portata a sviluppare un notevole progetto web, atto a unire il progresso tecnologico alle esigenze e alla cura della persona in ambito di allenamento e nutrizione.

 

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Classe 1989, bergamasca, piena d'interessi e con una grande forza di volontà, Clio era partita per Roma subito dopo il liceo per studiare regia cinetelevisiva a Cinecittà, ma, una volta completati gli studi, a causa dell'impossibilità di trovare una soluzione lavorativa, aveva fatto retromarcia per tornare in Lombardia. Dopo un anno sabbatico e un corso in graphic design alla Bauer di Milano inconcluso, sentiva crescere il bisogno di indipendenza. «Lavoravo come freelance nel campo del videomaking e della grafica e in parallelo avevo un part-time in un negozio Apple - ci racconta -, un lavoro per me molto frustrante, alienante e senza sbocchi. Lo stress e l'insoddisfazione per questo lavoro mi hanno spinta al salto nel vuoto, insieme all'incertezza del primo, in cui i pagamenti tardavano ad arrivare e le agenzie proponevano quasi solo lavori non retribuiti».

L'interesse per il mondo del fitness si era già palesato in seguito a un difficile periodo in cui Clio aveva sofferto di bulimia. «Provai a iscrivermi in palestra. Fu amore. Il resto è storia». Tra i vari enti che potessero rilasciare il certificato da personal trainer, la giovane si è rivolta alla Federazione Italiana Pesistica (FIPE), «qualità e serietà garantiti, insieme alla possibilità un domani di diventare allenatore federale o giudice di pesistica, che è una mia grande passione, oltre a bodybuilding e fitness».

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Tra incidenti di percorso causati da maestri che stavano rischiando di compromettere la sua salute (specialmente per diete sbagliate) e persone che le erano vicine ma che non appoggiavano le sue scelte di vita, Clio è divenuta finalmente personal trainer, mossa da un amore incondizionato verso la sua disciplina. «Il mio lavoro è aiutare le persone ad amare se stesse e a scoprire le potenzialità insite nel loro corpo. Nella nostra epoca siamo così mentali che abbiamo totalmente perso il contatto con il nostro corpo, con il nostro sangue, con i nostri muscoli. Svegliare questa macchina stupenda e conoscerne la fisiologia, le necessità, ammirarne i cambiamenti, dipendenti solo dalla tua dedizione e dalla tua volontà di trasforma la vita, e non solo esteticamente, è meraviglioso».

Da tale passione è nata l'idea, nel 2014, di partecipare quasi per gioco a un bando europeo chiamato Smart e start, finalizzato a destinare un ingente budget a fondo perduto alle migliori idee imprenditoriali di contenuto didattico digitale. «Ho presentato così una proposta di portale web comprensivo di blog e di area corsi, in cui i miei utenti registrati potessero acquistare pacchetti di training personalizzato o allenamenti predefiniti, che includessero video tutorial per l'esecuzione, schede di consigli alimentari e dritte bio meccaniche per i vari esercizi». E non finisce qui: «Collegata a questo sito c'è un'applicazione scaricabile da App Store e Google play Android, che permette ai clienti di visionare in tempo reale la propria scheda di allenamento e i video esercizi mentre si stanno allenando, rendendo più semplice ed immediata la fruizione del programma». L'inventiva di Clio è stata premiata e non poco, così l'anno scorso, con alle spalle un investimento di 243mila euro, lo Stato italiano le ha riconosciuto il 75 percento a fondo perduto per poter realizzare il suo sogno. Ad oggi il progetto sta ingranando con una media di 300 visite giornaliere al blog, ottime premesse per il futuro di questo praticamente neonato portale, a cui potete dare un'occhiata qui.

 

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Gli allenamenti proposti da Clio sul suo sito.

 

Per approcciarsi al fitness o al bodybuilding, però, bisogna prima capirne la netta differenza: «Il bodybuilding è una scienza, il fitness un'arte. Nel primo caso gli errori possono costare caro. Nel secondo se si sta attenti e si prende un personal trainer certificato e con ottime referenze, i rischi sono prossimi a zero». E a livello di impegno? «Il bodybuilding mi ha insegnato ad alimentarmi correttamente e il rispetto e amore per il mio corpo, la fame per la realizzazione personale e la continua tensione verso un miglioramento, un andare oltre. Non lo consiglio a tutti perché è una disciplina di élite e in primis conta la genetica. Contrariamente, consiglio a tutti, e caldamente, il fitness!».

E per le donne che si tengono strette le attività cardio e i corsi di aerobica, con la paura che allenarsi con i pesi possa trasformarle in Big Jim? «Per fare cambiare idea alle mie clienti spiego loro come funziona la ricomposizione corporea, la differenza tra il dimagrimento e la perdita di peso e mostro loro il mio corpo ed esempi fotografici di altre mie clienti». Se in Italia infatti si ha ancora tanta diffidenza nei confronti del fitness e del bodybuilding, negli Stati Uniti si tratta di sport nazionali, con grandi giri di sponsor e con atlete molto rispettate, se non addirittura venerate. «In Italia il trend forse sta un po' cambiando, ma ci vorrà tanto tempo», ci racconta Clio.

 

 

Infine, una riflessione sul mondo dell'imprenditoria e del lavoro tra i giovani: «In Italia sono considerata un'imprenditrice baby, mentre all'estero sono già una senior», sottolinea la professionista. «Vorrei far capire ai miei coetanei, miei conterranei, che è ora di muoversi. Uscite di casa, trovate i lavori più disparati ma fate sempre esperienza. Non ve ne pentierete mai». Adesso, dunque, non abbiamo più scuse: salute e divertimento, portati avanti come una sfida con se stessi per migliorarsi in palestra, tra le mura domestiche o all'esterno, sono ufficialmente alla portata di smartphone. E, ovviamente, di tutti.

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