Papu in azzurro, giochi chiusi? No, lo dimostra il caso Paletta

Papu in azzurro, giochi chiusi? No, lo dimostra il caso Paletta
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La partita per la convocazione in azzurro del Papu Gomez non è affatto chiusa. Nonostante alle 19 di un tranquillo venerdì novembrino l’edizione online de L’Eco di Bergamo abbia rilanciato un’indiscrezione Ansa (e de Il Messaggero di Roma) che sembrava chiudere definitivamente la questione, la verità è un po' diversa. Non ci sono prese di posizioni ufficiali né conferme negative dalla FIGC o dalla FIFA, bisogna ancora aspettare. E abbiamo scovato un precedente che potrebbe essere decisivo.

 

 

L’indiscrezione. «Per Papu sfuma il sogno azzurro. La Fifa, Gomez è inconvocabile»: con questo titolo l’edizione online del quotidiano cittadino ha rilanciato la notizia secondo la quale sarebbe ormai tramontata la possibilità di vedere il numero 10 nerazzurro con la Nazionale del ct Giampiero Ventura. La stessa notizia è stata poi ripresa anche da altri autorevoli portali come Gazzetta.it, Sportmediaset.it e Sky. All’interno del pezzo si spiega come, secondo alcune indiscrezioni raccolte dall’Ansa in ambienti vicini alla FIGC, sarebbe stato scovato un articolo (il numero 8 del regolamento FIFA) che chiude ogni discorso. Ulteriori approfondimenti hanno permesso di capire che in realtà la voce è stata rilanciata in mattinata da Il Messaggero di Roma, ma anche in questo caso non si trovano conferme ufficiali. La FIGC sta infatti cercando da settimane di interpretare nel modo più corretto le norme e dalla federazione italiana non sono arrivate comunicazioni anche e soprattutto perché dalla stessa FIFA non sono arrivati riscontri definitivi.

 

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I due dubbi del regolamento. Papu Gomez ha ottenuto il passaporto italiano il 12 maggio di quest’anno e non ha mai fatto mistero di puntare alla maglia azzurra. Nel regolamento internazionale ci sono due norme che sembrano sbarrare la strada al ragazzo nato a Buenos Aires. Secondo i documenti, un calciatore deve vivere nel nostro Paese per cinque anni consecutivi: Gomez ai tempi di Catania aveva la residenza in Sicilia e l’ha mantenuta anche durante la sua breve esperienza in Ucraina con il Metalist. L’interpretazione che deve essere verificata è semplice: vale la residenza oppure il luogo di lavoro? Il calciatore era residente a Catania ma lavorava in Ucraina. Il secondo tema, emerso dalle indiscrezioni raccolte da Il Messaggero, riguarda le esperienze con le giovanili. Secondo l’articolo 8 dello statuto FIFA, se un calciatore disputa delle partite con la nazione d’origine è necessario che al momento della prima convocazione abbia già il doppio passaporto. Descritta così, la regola sembra perentoria: Gomez ha giocato con l’Argentina il Mondiale Under 20 del 2007 e ha pure vinto la medaglia d’oro. Il passaporto italiano è arrivato nel 2016, quindi non dovrebbero esserci storie. Eppure...

 

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Il precedente di Gabriel Paletta. Eppure la partita è ancora aperta. Abbiamo infatti scovato un precedente che per Gomez potrebbe essere molto importante. Il difensore del Milan Gabriel Paletta, classe 1986, ha giocato e vinto con la Nazionale Under 20 Argentina i Mondiali di categoria disputati nei Paesi Bassi nel 2005. Il calciatore rossonero, che è poi stato convocato anche dalla nostra Nazionale, ha però ottenuto il passaporto italiano soltanto 6 mesi dopo la disputa di quella manifestazione (come ci ha confermato il giocatore stesso) e questo documento gli permise di approdare in Inghilterra al Liverpool senza occupare il posto da extracomunitario. Dunque, Paletta non aveva il doppio passaporto quando ha giocato il Sub20 con l’Argentina. Proprio come Gomez. Eppure il difensore è successivamente sceso in campo con l’Italia e ha giocato pure un Mondiale. L’unica differenza tra Gomez e Paletta è che la cittadinanza del Papu è arrivata per matrimonio mentre quella di Paletta per un bisnonno calabrese. Forse è questo il dettaglio decisivo? Non è ancora chiaro, la Federazione ci sta lavorando.

 

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Come si sta muovendo la FIGC. In tutto questo caos legislativo, ci sono alcune importanti certezze. Ventura, ct della Nazionale, sta spingendo molto per trovare una risposta definitiva perché vuole chiamare il giocatore atalantino per i prossimi impegni. La sua presenza a Bergamo in occasione di Atalanta-Genoa e le sue continue parole di apprezzamento vanno in questa direzione. L’ufficio legale della FIGC sta lavorando a fondo per cercare risposte chiare dalla FIFA ma di certezze, fino a oggi, non ne sono arrivate. Il calciatore si allena a Zingonia e aspetta novità. È consapevole della considerazione di Ventura e non vede l’ora di avere risposte definitive. Bergamo, insieme a lui, aspetta buone nuove: rivedere un atalantino in Nazionale sarebbe davvero una grande soddisfazione.

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