«Conti lascerà l'Atalanta» Ecco l'offensiva degli agenti

L’Atalanta vive un momento magico ma, come sempre accade in queste situazioni, c’è qualcuno che vuole rovinarle la festa. Lo sconcerto arriva da alcune dichiarazioni che l’agente di Andrea Conti, terzino atalantino cresciuto nel vivaio, ha reso all’emittente radiofonica RadioMarte. Le parole di Mario Giuffredi sono state riportate da diversi media e suonano come una sentenza: il numero 24 di Lecco, a fine stagione, lascerà l’Atalanta. In dettaglio, l’agente ha detto: «Al termine di questa stagione Conti andrà in una grande squadra sicuramente, nel mercato estivo potrà avere un valore doppio di quello che avrà a gennaio. Fossi un grande club lo prenderei a gennaio e lo parcheggerei all’Atalanta fino a giugno». Partendo dal presupposto che nessuno può sapere cosa accadrà, è sconcertante sentir parlare in questi termini di una situazione blindata da contratto e che, almeno per rispetto, dovrebbe prima passare dalla dirigenza nerazzurra.

La situazione dei giovani gioielli atalantini. Il nocciolo della questione è molto semplice: i calciatori sono pagati per andare in campo e hanno dei contratti con la società. Questi contratti sono stati firmati in accordo con i procuratori e la scadenza è conosciuta a tutti, depositata in Lega e legalmente inattaccabile senza un accordo fra entrambe le parti. In particolare, l'Atalanta, in un passato più o meno recente, ha provveduto ad allungare e adeguare gli accordi dei più giovani con il chiaro obiettivo di farli crescere senza pressioni, dimostrando grande fiducia in loro. Considerando solo i ragazzi nati dal 1992 in avanti, la situazione è questa: Spinazzola (1993) ha un contratto fino al 2018, Freuler (1992) fino al 2019, Sportiello (1992), Petagna (1995) e Suagher (1992) fino al 2020, mentre i più lontani dalla chiusura del contratto sono Kessie (1996), Cabezas (1997), Conti (1994), Caldara (1994) e Gagliardini (1994), in scadenza nel 2021. L’agente Mario Giuffredi ha parlato della partenza di Conti a giugno 2017, quando il contratto liberamente firmato dal suo assistito scadrà invece il 30 giugno 2021.

Non è questione di morale, si chiama rispetto. Le legge del mercato orobico la conosciamo tutti: quando c’è un’offerta, soprattutto se importante, l’Atalanta la prende in considerazione. I dirigenti ascoltano, valutano, condividono e successivamente decidono. Non c’è morale, non ci sono ragionamenti filosofici da fare né zuccherini da distribuire ai tifosi per far digerire un boccone amaro. È la legge del mercato e siccome il “player trading” (la compravendita di giocatori) è una delle voci più importanti del bilancio nerazzurro, ad ogni sessione di mercato tutto può succedere. Tuttavia, per una questione di correttezza, alcune trattative andrebbero gestite in modo molto diverso, almeno a nostro parere. Se un giovane sta facendo benissimo (grazie all’Atalanta), il suo procuratore ascolta le offerte e poi le recapita alla società. I giornalisti cercano informazioni e fanno il loro mestiere, ma non è accettabile che ad ogni soffio di vento (leggasi “buona prestazione”) ci sia qualcuno pronto a smuovere acque che sono normalmente tenute calme da contratti lunghi e ben retribuiti.

Chi controlla i giovani della Dea? Tutti i ragazzi che si affacciano alla prima squadra sono seguiti da procuratori e ci sono tre o quattro agenti che hanno in mano una vera miniera d’oro. Il più fortunato è sicuramente Giuseppe Riso, 33enne agente milanese che, da alcune stagioni, controlla i ragazzi più interessanti del panorama italiano e non solo. Nella “scuderia” di Riso ci sono Sportiello, Petagna, Caldara e Gagliardini, e pare che anche l’operazione Cabezas sia passata dalla sua mediazione. E ancora: Spinazzola è assistito dall’agenzia di Davide Lippi, Freuler dall’agenzia Esha, Suagher da Giovanni Bia, Kessie da Atananga e Conti da Giuffredi.

Nessun dubbio: decide l’Atalanta. Nei prossimi mesi saranno tantissime le voci che circoleranno in rete e sui giornali: Conti al Napoli, Kessie vola in Inghilterra e Gagliardini già della Juve, per dirne alcune. Così ci saranno pseudo certezze, soffiate, smentite e chi più ne ha più ne metta. I tifosi, però, devono sempre e soltanto ricordare un dettaglio: decide l’Atalanta. Se a Zingonia i dirigenti pensano che quella di Conti sia una cessione da tenere in considerazione, sarà valutata. Viceversa, tutte le certezze dei procuratori e i mal di pancia (veri o finti) dei giocatori andranno a sbattere contro contratti firmati liberamente e con piena soddisfazione da ambo le parti.