Si analizzano i documenti

Non solo c'è a chi proprio non piace Ora la Domus è pure sotto indagine

Non solo c'è a chi proprio non piace Ora la Domus è pure sotto indagine
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Con la fine di Expo sarebbe dovuta sparire anche lei. Invece, a oltre un anno di distanza, è ancora lì, in piazza Dante. La Domus, con il suo carico di eventi e iniziative, continua a dividere. C'è chi la critica e chi la elogia, chi la ritiene un nuovo punto di aggregazione e chi, invece, l'accusa di aver reso quella zona tranquilla del Quadriportico un ritrovo per sbandati e malintenzionati. Ora, a gettare ulteriore benzina sul fuoco, ci ha pensato la procura di Bergamo: il sostituto procuratore Giancarlo Mancusi, infatti, ha aperto un fascicolo d'indagine con ipotesi di reato di abuso d'ufficio, abuso edilizio e violazione delle normative in materia paesaggistica visto che che piazza Dante è sottoposta a vincolo. Per il momento non ci sono indagati, il fascicolo è a carico d'ignoti, ma l'obiettivo, come riporta L'Eco di Bergamo, è verificare la regolarità delle autorizzazioni e della gestione della Domus.

 

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La notizia è emersa in questi giorni, ma la vicenda ha avuto inizio alcune settimane fa, quando la polizia giudiziaria si è presentata in Comune su disposizione di Mancusi per richiedere tutta la documentazione relativa alla struttura. Gli inquirenti si sono poi recati alla sede dell'associazione culturale Signum, che ha realizzato la Domus e l'ha poi donata a Palazzo Frizzoni. Tra le carte prelevate e sotto studio della procura c'è anche la convenzione tra l'associazione e il Comune, quella che dopo la fine di Expo fu rinnovata fino al 31 dicembre 2017 con l'obiettivo di «sviluppare e consolidare l'immagine di Bergamo quale "Città del Gusto"». In realtà, però, maggior attenzione sarà data a ben altri documenti. Come la delibera del Consiglio comunale con cui la Domus è entrata a far parte del patrimonio comunale, gli atti di occupazione del suolo pubblico, l'agibilità dei locali, tutti i documenti contabili della Signum e delle società con cui la Domus viene gestita, ovvero la Alta Qualità Srl e la Alta Qualità & Partners Srl. Sotto la lente della procura è finita anche la Antilia Srl, cioè la società che gestisce la iSchool, scuola di via Ghislandi che da diversi mesi gestisce un ristorante/laboratorio gastronomico alla Domus (il Taste) attraverso gli studenti dell'istituto alberghiero.

 

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L'Eco di Bergamo ha raccolto le reazioni dei soggetti interessati, vale a dire il sindaco Giorgio Gori, il presidente di Signum Raoul Tiraboschi e la titolare della iSchool Valentina Fibbi. «Non so quali accertamenti stia svolgendo la procura - ha riferito al quotidiano orobico il primo cittadino -, ma da parte nostra c'è sempre stata e c'è la massima collaborazione con gli inquirenti». Tiraboschi pare invece un po' più sorpreso, ma non meno sereno: «Certo, c'è un po' di sorpresa, ma anche massima fiducia. Siamo tranquilli». Tranquilli si definiscono anche i membri della iSchool, come riferito da Valentina Fibbi: «La nostra esperienza alla Domus non è altro che un laboratorio esperienziale per i nostri studenti. Abbiamo anche avuto, nell'arco di questi mesi, numerosi controlli da parte di Ats, Ispettorato del lavoro, carabinieri, e tutto si è dimostrato in perfetta regola». Difficile capire oggi come si evolverà la situazione. Certo è che la Domus, ancora una volta, rischia di dividere.

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