Il cliente previdente (e indeciso)

Pensieri segreti di una commessa Quei regali di Natale a fine ottobre

Pensieri segreti di una commessa Quei regali di Natale a fine ottobre
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Le belle tradizioni del Natale. Vi ricordate quando da piccoli aspettavate l’8 dicembre per andare in soffitta e tirare fuori il presepio e gli addobbi natalizi? A casa mia era un rito, e in generale anche per tutto il resto del mondo. Nella prima settimana di dicembre il Natale si risvegliava timidamente e tutto iniziava ad accendersi di lucine. Beh, scordatevi la timidezza e soprattutto la tempistica giusta. Il Natale quando arriva, arriva.

Peccato che ormai arrivi attorno al 30 ottobre. Con la stessa atmosfera magica di un pullman di americani che vedono per la prima volta un gelato. Andando al centro commerciale ho incontrato un Babbo Natale in piena crisi d’identità. Non sapeva se mettersi il cappello rosso o il cappello da strega e aveva delle renne zombie in coma diabetico da dolcetto o scherzetto. Nelle corsie dei centri commerciali le zucche di Halloween coprono a malapena banchi di pandori camuffatisi da fantasmi con lo zucchero a velo. Insomma, per paura che i clienti non spendano, le feste si sovrappongono e si mescolano. Il prossimo passo saranno le uova di Pasqua con le creme solari in omaggio per la prova costume.

 

 

Già da metà ottobre. Voi forse non ve ne siete accorti, ma addobbi natalizi aleggiano nell’aere già da metà ottobre. La commessa che purtroppo allestisce le vetrine, lo sa. A lei toccano già da settimane prima circolari informative su promozioni- omaggi-carteregalo-informazioni- letterine-cappellini e soprattutto una barba natalizia spontanea lunga fino ai piedi. E ovviamente, se tutto il circo di Natale è in anticipo, anche la psicosi arriva prima. Perché l’ansia del Natale quando arriva, arriva.

Il cliente previdente. Il giorno dopo Ognissanti, il cliente previdente (e con i fantasmi dei Natali passati sul groppone) arriva con l’angoscia del regalo. Questo tipo di cliente è il primo di una lunga e variegata fauna che caratterizza il mese di dicembre. Lui (sì, è lo stesso uomo che fa le partenze intelligenti per il mare) sa che deve fare un regalo, ma non sa “quale” regalo deve fare. Ma questa volta è partito per tempo, questa volta non si ridurrà all’ultimo. È furbo, è scaltro, la vita nella giungla dei pranzi di Natale gli ha insegnato molto. Perciò si avvicina a te in cerca di una dritta, e pensando di essere sgamato ti chiede: «Vorrei fare un regalo di Natale, so che è presto ma così mi tolgo il pensiero», ammiccando come se ti stesse svelando il quarto mistero di Fatima. Tu lo guardi inespressiva e ti volti verso la parete di oggettistica che hai giusto finito di allestire quella mattina dicendo solo: «Scelga e mi faccia sapere che pacchetto vuole». Vedo il suo choc dalle pupille a spillo. Ovviamente non ha la minima idea di cosa scegliere. La parete lo sovrasta psichedelica come neanche Lynch saprebbe immaginare. Se il suo stato catatonico dura più di dieci minuti, è altamente probabile che non sappia nemmeno a chi deve comprare un dono.

 

 

Lui se ne sta lì a fissare. Di solito questo tipo di cliente non dà fastidio, la commessa mediamente indaffarata lo ignora, consapevole che lui se ne starà lì, a fissare gli scaffali o a girovagare tra un cestino di creme e un set di calzini antiscivolo. Abbiate solo cura di non mettergli troppi ostacoli mentre deambula o inizierà a travolgere i vostri arredi. Quando poi si deciderà per una qualsiasi delle cianfrusaglie festive che appaiono nel mese di dicembre, l’addetta ai lavori potrà agire nei due seguenti modi.

Modo numero uno. Lo si liquida abbastanza velocemente, confezionandogli un bel pacchetto dal contenuto riconoscibile per evitargli imbarazzanti scambi di doni. Nell’auguragli buone feste, rassicuratelo sull’ottima scelta strategica che ha fatto acquistando cose inutili con largo anticipo, altrimenti ve lo ritroverete in negozio il 24 dicembre con tutti i regali da cambiare senza scontrino.

 

 

Modo numero due. La commessa infame e con del tempo libero, infierirà su di lui. Se ha comprato un profumo, gli si mostrerà tutta la nuova gamma di fragranze. Se ha scelto delle ciabatte, gli si insinuerà il dubbio che un calzino antiscivolo è meglio. Se ha scelto una sciarpa, gli si dirà che ormai l’inverno è finito e sarebbe meglio un prendisole.

Tre ore e mezza di indecisione. Raccoglierete il suo cervello tra gli scaffali, ma la sua esasperazione lo porterà, dopo tre ore e mezza di indecisione, a comprare tutto ciò che voi gli piazzerete tra le mani con un bel fiocchetto dorato. L’importante è che abbia i regali, che non ci debba più pensare e che ogni parente imprevisto sia adeguatamente coperto da un presente. Ho visto colleghe svuotare scaffali e scaffali di orrendi soprammobili invenduti sfruttando la confusione festiva maschile. Ma questo è solo l’inizio. Dicembre è appena iniziato, e alle porte del centro commerciale sta già premendo un’orda di mogli, fidanzate e madri. E loro sì, che sono armate.

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