Dalla nebbia di San Siro sbuca una splendida Atalanta da combattimento che fa impazzire il Milan nel primo tempo; salda il conto con la fortuna, in sospeso dalla traversa di Kurtic con l’Udinese, quando Antonelli colpisce il palo; soffre per alcuni tratti nella ripresa, ma si batte con esemplare gagliardia e porta a casa un punto che ne vale tre.
A Milano abbiamo scoperto un’altra faccia della Banda Gasp: non solo sa esprimere un gioco d’alto livello, ma quando serve, come stasera, lotta, corre, ribatte colpo su colpo e inchioda la terza in classifica sul pari in casa sua. Dopo le due sconfitte con la Juve e l’Udinese (ma, se rigiocasse cento volte con i friulani come ha giocato sei giorni fa, cento volte la Dea vincerebbe), i nerazzurri hanno rialzato la testa, cogliendo un risultato di assoluto prestigio e di prezioso valore.
L’Atalanta c’è, anche quando si tratta di usare la clava riponendo Il fioretto; l’Atalanta merita di stare fra le grandi del campionato perché, dopo partite come questa, dimostra di essere grande nella mentalità, nello spirito, nella volontà. I ragazzi di Zingonia crescono. Strepitose le prove di Caldara e Kessie; indomabile Gagliardini; orgoglioso Conti, gran combattente l’ex milanista Petagna che, con il suo amico Romagnoli, ha ingaggiato un duello durissimo, ma leale. Gasperini ha molti buoni motivi per essere soddisfatto.
Sarà un grande Natale per questa Atalanta che non ha più paura di nessuno. Nemmeno del Diavolo.