«Non si usano i pass dei parenti» Biglietto sull'auto di Martina Caironi
Di furbetti del parcheggio c'è piena l'Italia. Furbetti dal senso etico davvero fragile, se pensano che un parcheggio per disabili libero sia un'occasione per lasciare l'auto senza pensarci tanto su. C'è chi lo fa rischiando la multa e chi, che è forse anche peggio, usa il pass dei parenti - una nonna o un genitore dalla deambulazione faticosa, magari trasportato con quell'auto una volta al mese e non di più - sistematicamente. Togliendo un'occasione a chi di quel posto ne ha bisogno davvero. Quando il truffato si vede tolto quel diritto fa bene a lamentarsi. Anche le persone con uno spiccato senso civico tendono a segnalare l'imbroglio, magari con un biglietto lasciato tra il tergicristallo e parabrezza, a mo' di multa. Capita di sbagliarsi, per eccesso di zelo.
È quanto è accaduto alla campionessa paralimpica Martina Caironi, bergamasca, oro nei 100 metri a Londra 2012 e a Rio 2016 (ha anche conquistato un argento nel salto in lungo,sempre negli ultimi giochi brasiliani). Le hanno lasciato un biglietto sull'auto, ovviamente parcheggiata regolarmente nel posto riservato ai disabili, con regolare permesso esposto sul cruscotto. C'era scritto: «Qui nessuno è straniero (il riferimento è a un altro adesivo incollato sull’auto, ndr), ma qualcuno è disabile sul serio, invece di usare il pass di qualche parente per rubare il parcheggio a chi ne ha bisogno davvero». Chi ha scritto il biglietto non l'ha riconosciuta, evidentemente, e si è fatto ingannare da una deambulazione più sicura di quanto si aspettava di vedere. Ma non è tutto così facile come sembra, al mondo.
La Caironi, nota per un buonumore incrollabile, non ha perso il sorriso. Ha postato il biglietto su Facebook (foto in alto) con il commento: «Mo’ sono pure una falsa invalida». Chapeau.