Dea, un secondo tempo da grande non basta

Dea, un secondo tempo da grande non basta

Secondo tempo

La ripresa parte con un doppio cambio, uno per parte: nella Juve fuori Marchisio e dentro Sturaro, nell’Atalanta invece Konko prende il posto di Kurtic. D’Alessandro gioca ora lungo l’out di destra, mentre è Freuler ad essere stato avanzato dietro Petagna. Dopo circa 5′ dall’inizio del secondo tempo, però, è ancora la Juve a rendersi pericolosa, con la difesa nerazzurra che riesce a liberare la propria area con un po’ di confusione. La Dea prova finalmente a mettere fuori la testa dalla propria metà campo, ma fatica a costruire occasioni pericolose. Gasperini prova allora a dare un po’ di vivacità offensiva inserendo il giovanissimo Latte Lath (classe ’99) al posto di Grassi. Allegri risponde inserendo Pjaca, rientrante da un infortunio, al posto di Dybala, vera spina nel fianco per la retroguardia ospite. Al 64′ Rincon prende una traversa: tiro dal limite, Berisha devia quel tanto che basta per mandare il pallone sul legno, ma l’arbitro non ha visto la deviazione dell’estremo difensore albanese e assegna la rimessa dal fondo. L’Atalanta finalmente è in gioco e al 72′ Konko, con un gran destro, accorcia le distanze. Purtroppo neppure il tempo di esultare che la Juve segna di nuovo: D’Alessandro abbatte in area Lichsteiner e Pjanic, dal dischetto, trasforma il netto rigore. Nonostante il 3-1, la Dea spinge e sui piedi di Konko capita l’immediata occasione del 3-2, che però calcia a lato di poco da posizione ottima. Ora però la Juve pare alle corde e l’Atalanta spinge al massimo. E fa bene: al minuto 81′, infatti, Latte Lath si avventa sul cross rasoterra di Conti e supera Neto. Gasp ci crede e inserisce il Papu al posto di D’Alessandro. Petagna impegna il portiere juventino con un bel sinistro dal limite all’83’, ma non basta. Il finale è un vero e proprio assalto, ma nei minuti finali (e con soli tre minuti di recupero) la Juve addormenta la partita e porta a casa una sudatissima qualificazione ai quarti di finale di Coppa Italia. Noi, però, siamo orgogliosi della Dea vista nella ripresa: vero cuore bergamasco.

Primo tempo

Dopo un avvio di studio ma abbastanza convincente da parte nerazzurra, nel gelo di Torino è la Juve a scaldare l’ambiente inanellando una serie di occasioni che portano al vantaggio. Dopo vari tentativi di sfondamento per vie centrali, la Juve prende un palo con Mandzukic che appoggia di petto un cross dalla destra di Lichsteiner su cui Caldara non riesce a intervenire per uno scivolone e successivamente Marchisio ci prova da fuori con la palla fuori di poco. Al 22′ i bianconeri passano in vantaggio granzie a un gol pazzesco di Dybala: Asamoah crossa, Mandzukic spizza il pallone di testa e, appena fuori dall’area, il fuoriclasse argentino arriva in corsa e lascia partire un sinistro di controbalzo che si infila nell’angolino basso alla sinistra di Berisha. Applausi. La reazione dell’Atalanta che ci si aspetta, però, non arriva e la Juve continua a spingere, finché non trova anche il raddoppio: Dybala allarga a sinistra verso Mandzukic, Toloi non ci arriva e cade e il numero 17 bianconero, dentro l’area, controlla e calcia col destro battendo Berisha. I nerazzurri si sono abbassati troppo e i padroni di casa arrivano al limite dell’area troppo facilmente. Mandzukic, infatti, si mangia in ben due occasioni il gol del raddopio, in modo clamoroso al 44′, quando a pochi metri dallo specchio mette fuori un assist al bacio di Pjanic. La squadra Gasperini appare molto sfiduciata.

Prepartita

Certo, c’è il mercato. Ma intanto, non ve ne foste accorti, si gioca. L’Atalanta è di scena allo Juventus Stadium per gli ottavi di finale di Coppa Italia. Sfida delicatissima per i ragazzi di Gasperini, che dopo lo spettacolo offerto domenica sul campo del Chievo, ora sono chiamati alla sfida impossibile nella tana della squadra in testa al campionato. Si pensava che il tecnico di Grugliasco potesse optare per le cosiddette seconde linee, ma in realtà l’Atalanta che scenderà in campo a Torino sarà quella titolare per dieci undicesimi. L’unico a non partire dall’inizio, però, è uno degli uomini fondamentali: il Papu Gomez, che sarà sostituito da D’Alessandro. Straordinari richiesti anche a Petagna dato che Paloschi è rimasto a Bergamo a causa di un attacco influenzale.

La Juventus, dal canto suo, opta per una formazione che è un mix tra titolari e seconde linee. Ma gli uomini a disposizione di Allegri sono così forti che la differenza è minima. Per un Higuain che finisce in panchina, infatti, c’è un Madzukic titolare e l’Atalanta sa bene quanto il croato possa essere fastidioso: nella sfida di campionato di dicembre, il giocatore ex Atletico sfoderò una prestazione pazzesca. Alle spalle dell’attaccante si muoveranno Dybala e Pjanic, mentre a centrocampo, insieme a Marchisio, giocheranno il neoacquisto Rincon e il redivivo Hernanes. Dietro, davanti al portiere Neto, ci saranno Lichsteiner, Barzagli, Rugani e Asamoah.

 

Formazioni ufficiali:

Atalanta (3-4-1-2): Berisha; Toloi, Caldara, Masiello; Conti, Grassi, Freuler, Spinazzola; Kurtić; Petagna, D’Alessandro.

Juventus (4-3-2-1): Neto; Lichtsteiner, Barzagli, Rugani, Asamoah; Rincon, Hernanes, Marchisio; Pjanic, Mandzukic, Dybala.