Tutto quello che cambia (in meglio) nella sanità con il nuovo decreto
Un «passaggio storico per la sanità italiana». Così ha twittato la sera del 12 gennaio il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, commentando la firma da parte del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni del decreto ministeriale sui nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea) e i nomenclatori dell'assistenza ambulatoriale e protesistica. E "storico" è veramente la parola corretta per definire provvedimenti il cui ultimo aggiornamento risale rispettivamente al 29 novembre 2001 (per i Lea), 22 luglio 1996 (per il nomenclatore ambulatoriale) e al 27 agosto 1999 (per quello protesistico). Ma facciamo un passo indietro.
I Lea definiscono quali prestazioni rientrino nei compiti del Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) e quindi debbano essere erogate gratuitamente o mediante pagamento del ticket, indipendentemente dal reddito o dal luogo di residenza del singolo cittadino. Sono parametri basati su 31 indicatori, racchiusi nella cosiddetta “Griglia Lea”, che consente di individuare, Regione per Regione, le aree di criticità e i punti di forza dei servizi di assistenza erogati. Inoltre sono suddivisi in tre macro-aree: assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e lavoro (cure, vaccinazione, prevenzione, certificazioni), assistenza distrettuale (cioè gli Asst, ex Asl, e i Distretti sanitari) e assistenza ospedaliera. Il nomenclatore, invece, stabilisce la tipologia e le modalità di fornitura di protesi e ausili a carico dello stesso Ssn. Calcolando la totale staticità da quasi vent'anni di queste normative, non c'è da meravigliarsi se, per esempio, una patologia così comune come la celiachia fosse ancora considerata malattia rara, o che i comunicatori oculari, strumenti fondamentali per permettere a disabili con gravi paralisi di comunicare, non fossero garantiti dal Ssn.
Il premier ha firmato i nuovi #Lea e il Nomenclatore delle protesi: passaggio storico per la #sanità italiana
— Beatrice Lorenzin (@BeaLorenzin) 12 gennaio 2017
Dagli errori si può sempre imparare. Prima di vedere nello specifico le novità portate da questo provvedimento, è bene soffermarci su una questione. Come già sottolineato, infatti, la falla che in questi anni d'attesa si è sempre più allargata riguarda il mancato aggiornamento costante delle norme con i progressi scientifici. La stessa problematica a cui questo nuovo emendamento sembra rispondere (vedremo col tempo con quale efficacia). Infatti, nel decreto appena firmato è presente una sezione che riguarda la creazione di una Commissione Nazionale per l'aggiornamento dei Lea. Il suo compito sarà quello di «monitorare costantemente il contenuto dei Lea, escludendo prestazioni, servizi o attività che divengano obsolete e, analogamente, valutando di erogare a carico del Servizio sanitario nazionale trattamenti che, nel tempo, si dimostrino innovativi o efficaci per la cura dei paziente». Questa Commissione contribuirà quindi a rendere i Lea dei provvedimenti al passo non solo delle scoperte scientifiche, ma anche dell'evoluzione delle patologie.
Medicalexpo
Le principali novità. Dal punto di vista ambulatoriale, vengono ridefiniti molti dettagli che erano imprecisi. In particolare viene riscritto l'elenco delle prestazioni di genetica e ogni servizio è stato collegato ad una patologia che richiede l'esame di un numero specifico di geni. Inoltre introduce la consulenza genetica di un esperto che segua il paziente e la famiglia nelle varie fasi della malattia. Altri cambiamenti riguardano le "prestazioni di procreazione medicalmente assistita" (omologa ed eterologa) che saranno a carico del Servizio Sanitario Nazionale (cosa che prima avveniva solo in regime di ricovero). Saranno inoltre disponibili anche esami ad alto contenuto tecnologico come l'adroterapia (una tipologia specifica di radioterapia) o l'enteroscopia attraverso telecamere ingeribili. Per quanto riguarda l'ambito protesistico, verrà ampliata l'utenza ad alcune malattie rare e ai malati che godono già di assistenza domiciliare integrata, fissando inoltre criteri di qualità a standard ben precisi. Il nuovo nomenclatore, inoltre, contiene un numero considerevole di nuove strumentazioni prescrivibili: da ausili informatici come puntatori oculari, sistemi di riconoscimento vocale e tastiere specifiche per disabilità gravi, ad apparecchi acustici digitali. Ma anche barelle adattate per la doccia, scooter a quattro ruote, carrozzine con sistema di verticalizzazione, carrozzine per grandi e complesse disabilità, sollevatori fissi e per vasca da bagno, sistemi di sostegno nell’ambiente bagno (maniglioni e braccioli), carrelli servoscala per interni fino ad arrivare a suppellettili e posateria per disabili.
Un ampliamento considerevole è avvenuto anche nell'ambito delle patologie che godranno della copertura sanitaria, mantenendo però i codici di esenzione già in uso per non recare disagi ai pazienti. In particolare sono state aggiunte ben 110 voci tra singole malattie rare e gruppi di malattie. Anche dal punto di vista delle malattie croniche sono state inserite sei patologie: sindrome da talidomide, osteomielite cronica, patologie renali croniche, rene policistico autosomico dominante, endometriosi negli stadi clinici “moderato” e “grave", e broncopneumopatia cronico ostruttiva negli stadi clinici “moderato”, “grave” e “molto grave”. Unite a quelle prima considerate come rare e ora spostate in questo gruppo come celiachia, sindrome di Down, sindrome di Klinefelter e connettiviti indifferenziate. Per la maggior parte di queste malattie sono state previste una serie di prestazioni fruibili in esenzione, mentre per altre «non sono individuate in quanto le necessità assistenziali dei pazienti sono estese e variabili». In questi casi spetterà al medico individuarne le necessità volta per volta. Anche il range dei vaccini gratuiti non solo verrà ampliato (aggiungendo per esempio quelli per Papillomavirus, Pneumococco e Meningococco), ma anche esteso ad un'utenza più ampia (ad esempio, per il Papillomavirus il vaccino verrà erogato anche agli adolescenti maschi). Per le donne in dolce attesa sarà invece coperto lo screening neonatale per la sordità congenita, la cataratta congenita e verrà esteso quello per le malattie metaboliche ereditarie. A beneficiare di questo decreto saranno anche i cittadini che ogni giorno si vedono costretti a convivere con le malattie dello spettro autistico per cui sono stati pensati alcuni interventi ad hoc. Tra questi, la promozione del reinserimento sociale mediante il raccordo fra sanità e scuola, un aggiornamento dei metodi e delle strumentazioni per diagnosi, cura e trattamenti e corsi di formazione e orientamento per coinvolgere attivamente la famiglia nel percorso terapeutico.
Firmato da @PaoloGentiloni oggi il dpcm sui #LEA, Livelli Essenziali Assistenza #SSN @MinisteroSalute @Palazzo_Chigi pic.twitter.com/TflBrKbHJK
— nomfup (@nomfup) 12 gennaio 2017
Quanto verrà a costare? Uno dei punti più controversi del decreto, come ci si poteva aspettare, è il calcolo del costo di tutta l'operazione. Il Governo ha stanziato attraverso la legge di stabilità circa 800 milioni di euro che saranno suddivisi in: circa 600 milioni per l’assistenza distrettuale (ulteriormente suddivisi in specialistica 380 milioni e protesi 153 milioni) e 220 milioni di euro per la prevenzione sanitaria (vaccini). Ma nonostante il ministro già da mesi si dimostri fiduciosa di questi calcoli, dalle Regioni arrivano i primi dubbi. Secondo gli Enti locali infatti per garantire questo nuovo pacchetto di servizi servirebbero almeno 1,6 miliardi di euro. A onor del vero bisogna aggiungere che sono state però le stesse Regioni a dare la fiducia alla proposta di decreto e quindi anche alle stime sul costo.