L’Atalanta batte la Sampdoria e conquista il sesto posto in classifica superando il Milan. Al Comunale i nerazzurri si sono resi protagonisti di una buona prova contro una squadra messa bene in campo e velocissima nei contropiede. Il gol è arrivato nel secondo tempo per merito di Petagna – altra prova molto positiva la sua – atterrato in area. Ci ha pensato Gomez a trasformare il rigore. Ottima la partita di numerosi giocatori della Dea, Spinazzola e Masiello su tutti. Ma la sorpresa della giornata è arrivata all’inizio con l’esordio dei due classe ’99 Bastoni, difensore centrale, e Melegoni a centrocampo. Nel giorno del vice Gritti in panchina, Gasperini non ha finito di stupire.
FORMAZIONI UFFICIALI
ATALANTA (3-4-1-2): Berisha; Masiello, Bastoni, Caldara; Conti, Melegoni, Freuler, Spinazzola; Kurtic; Petagna, Gomez. All.: Gritti (Gasperini squalificato)
SAMPDORIA (4-3-1-2): Puggioni; Pereira, Silvestre, Skriniar, Pavlovic; Praet, Torreira, Linetty; Bruno Fernandes; Schick, Quagliarella.
È una vigilia particolare quella di Zingonia: al posto di Gian Piero Gasperini, in conferenza stampa si è presentato il suo vice Tullio Gritti. Una scelta di società e mister, anche per rispondere alle due giornate di squalifica inflitte al tecnico di Grugliasco da parte del giudice sportivo. «La prima volta che sono stato in panchina con l’Atalanta – racconta Gritti – ci sono stati il terremoto e il primo gol di Caldara (a Pescara contro i delfini, ndr), oltre ad un acquazzone fortissimo: ad un certo punto mi sono reso conto che l’unico sotto il diluvio ero io, se ne erano andati tutti».

La partita di domani. «Speriamo di vincere, magari con un bel sole. La Sampdoria è una buona squadra, ha un allenatore che fa sempre giocare a calcio. Quando incontri questo tipo di avversari non è mai facile. Magari con l’Empoli non han fatto la loro miglior partita, ma con il Napoli hanno dominato per più di un’ora: non ha i punti che merita, perché ha giocatori molto forti come Muriel e Quagliarella. Sarà difficile affrontarli, penso siano superiori ad Empoli e Udinese. Magari pagano un po’ la fisicità, ma giocano a calcio».
Servirà pazienza. «Come sempre bisognerà avere pazienza, ma questo non significa subire e farli giocare. Noi vogliamo imporre la nostra mentalità, quindi sarà una partita tra due squadre aggressive e che sanno come si gioca. Dovremo essere bravi ad uscire con il palleggio. Avendo una qualità di gioco importante vorranno farci male, ma se riusciremo a tenerli e reggere bene potremo trovare più spazi. Purtroppo in Serie A non ci sono partite più facili o più difficili».
Le due sconfitte consecutive. «Vogliamo tornare a vincere, è importante. Ma io in Coppa Italia e con la Lazio ho visto molte cose positive. Con la Juve ci sta perdere, ma abbiamo avuto la qualità e il cuore per tenere aperta la qualificazione fino al 93′, non abbiamo mai mollato nonostante i due gol di svantaggio. Domenica invece abbiamo affrontato una buona squadra, formata da giocatori molto forti che possono crearti dei problemi. A volte abbiamo faticato ad uscire, ma siamo comunque riusciti a metterli in difficoltà. Se poi avessimo fatto gol ad inizio secondo tempo non so come sarebbe finita, ma d’altronde con i “se” non si vincono le partite. Detto questo, vogliamo tornare alla vittoria per continuare a fare questo tipo di campionato, le due sconfitte non ci hanno ridimensionato».

Giocare dopo Milan e Lazio. «Può darti qualcosa in più dal punto di vista mentale, ma da parte nostra l’intensità non mancherà mai, in ogni caso. Poi sapere che quelle davanti a te hanno avuto una battuta d’arresto, be’, sì, ti può dare una motivazione in più».
Il Papu. «Ieri si è allenato, sta bene. Ha avuto un po’ di giorni in cui ha lavorato a parte, ma ieri dopo l’allenamento non aveva problemi. Credo proprio che sarà della partita».
Il rapporto con Gasperini. «Ogni giorno imparo qualcosa di nuovo, perché il mister è un grande allenatore e non sono l’unico a dirlo. Tanti grandi giocatori hanno parlato bene di lui, vedi Milito o Perotti. Le prime cinque partite? Sono momenti che ci sono già capitati, bisogna essere bravi a credere fermamente in ciò che si fa e avere la fortuna di trovae una società alle spalle dalla tua parte. Così è più facile uscire da quei momenti».
Gasperini in tribuna. «Quando vai a giocare una partita sai come giocherai e cosa faranno gli avversari, ci si lavora in settimana. Poi, durante il match, ci sono i cambi in corsa. Come li si decide? Come sempre quando l’allenatore è squalificato: con il piccione viaggiatore (ride, ndr)».

Il carisma. «Di solito due persone che stanno insieme si completano, siamo un po’ l’opposto io e Gasperini. Io ho anche delle responsabilità inferiori, per quello sono più tranquillo in panchina, lui è sempre davanti e deve decidere in fretta. A volte dà l’impressione di essere “cattivo”, ma io che lo conosco posso assicurarvi che è una persona splendida».
Altri indisponibili. «Konko non è riuscito a recuperare, penso che non sarà della partita».
Kessié. «Se non vince la prossima torna a casa, anche con un pareggio. Quindi stiamo tutti tifando per il Marocco».
In difesa. «In quattro hanno dimostrato di poter giocare in quel ruolo, la scelta verrà fatta sicuramente domani. Tutti hanno avuto un’ottima crescita, Caldara, Masiello, Toloi e Zukanovic, poi qualche volta si può sbagliare. La scelta non è per demerito di qualcuno, ma perché in quel momento si pensa che un altro possa dare di più».
Il calendario nel girone di ritorno. «È sempre più difficile. All’inizio tutti giocano con più libertà, poi con il ritorno le squadre si rinforzano sul mercato e iniziano ad aver bisogno di punti per raggiungere gli obiettivi. Incontrare le grandi in casa o fuori avrà molto meno peso».