Il mercato nerazzurro è da 7 (tra rincalzi e permanenze)

Il mercato nerazzurro è da 7 (tra rincalzi e permanenze)
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Da qualsiasi prospettiva lo si guardi, il mercato di gennaio chiuso dall’Atalanta resta soddisfacente. Si poteva fare qualcosa in più e il rischio di perdere pezzi importanti era dietro l'angolo, ma il nostro voto alla campagna di riparazione dell’Atalanta è positivo: la società si merita un sette pieno. La valutazione va fatta considerando la rosa della squadra, gli innesti per l’immediato, quelli per giugno e le cessioni effettuate. Visto il rendimento dei ragazzi di Gasperini, anche la permanenza di grossi nomi come Gomez e Kessie va annoverata come una specie di vittoria. Allargando il ragionamento alle concorrenti per un posto in Europa, la sentenza è semplice: Atalanta, Milan, Lazio, Inter e Fiorentina si giocheranno i tre posti a disposizione.

 

[foto di Atalanta.it]

 

Gli acquisti: manca solo un vice Petagna. In entrata la società nerazzurra ha risolto brillantemente la grana portiere ingaggiando Pierluigi Gollini (classe 1995) in prestito fino al 30 giugno 2018 dagli inglesi dell’Aston Villa. Per quanto riguarda il reparto arretrato è stato scelto di portare subito a Bergamo il difensore olandese Hans Hateboer (classe 1994), così da mettere a disposizione di Gasperini un’alternativa di gamba e di prospettiva rispetto a Conti, favorendo così il suo ambientamento in Italia. A centrocampo, bloccato Grassi, la società avrà in prestito fino a giugno (con opzione per un’altra stagione sempre in prestito) il giovane del Benfica Bryan Cristante (classe 1995), nella speranza che Gasperini possa ripetere con lui il lavoro fatto con Gagliardini. Nel reparto avanzato, sfumato per ora l’arrivo di Rigoni (Independiente), la società ha virato con forza nella giornata di lunedì sul francese Antony Mounier (classe 1987) che arriva in prestito con diritto di riscatto dal Bologna (essendo subentrata la Dea al Saint-Etienne) e rappresenta un’alternativa pronta subito a Gomez.

 

[Gianluca Mancini]

 

Tutte le varianti, per gennaio e per luglio. L’unico ruolo per cui non sono stati fatti nuovi acquisti, nonostante si pensasse potesse esserci qualche cambiamento, è quello del centravanti. A Bergamo restano sia Paloschi che Pesic (poteva andare a Crotone) per una squadra che presenta praticamente due alternative per ogni ruolo: Berisha e Gollini in porta, Caldara, Toloi, Masiello, Zukanovic, Bastoni e Konko in difesa, Conti, Hateboer, Spinazzola e Dramè sulle corsie esterne e ancora Freuler, Kessie, Grassi e Cristante più il baby Bastoni a centrocampo. In avanti, per i tre ruoli d’attacco, Gasperini può contare su Gomez, Mounier, Kurtic, D’Alessandro, Petagna, Paloschi e Pesic oltre al giovane Latte, all’oggetto misterioso Cabezas e ai jolly Raimondi e Migliaccio. Per il mese di luglio, la società orobica ha già acquistato il difensore del Perugia Mancini (classe '96), il centrocampista brasiliano Schmidt del San Paolo (classe 1993) e l’altro centrocampista del Crotone Fazzi, che rimarrà in prestito al Perugia. A questi nomi vanno aggiunti altri ragazzi molto più giovani (Euteleri, Forte, Valente, Santopadre, Carnesecchi e Fiorese) che si inseriscono in una tattica di mercato mai come questa volta rivolta ad anticipare e programmare il futuro con largo anticipo.

 

 

Le cessioni: Carmona rescinde, per il resto capolavori. L’ultimo giocatore in partenza, ormai fuori dai progetti del Gasp, è Carmona che ha rescisso il contratto e andrà in Cile all’Universidad. Nei giorni scorsi erano già andati via Pinilla (Genoa) e Stendardo (Pescara) oltre al portiere Sportiello che, in prestito fino a giugno 2018 alla Fiorentina, ha risolto una volta per tutte lo spinoso dualismo con Berisha e la convivenza con il mister che, dopo la scorsa estate, era diventata decisamente difficile da portare avanti. I due capolavori, tuttavia, sono le cessioni di Caldara e Gagliardini. Dei soldi incassati abbiamo già ampiamente parlato, con i bonus si arriva a circa cinquanta milioni di euro che nei prossimi due bilanci saranno ossigeno puro anche in prospettiva stadio. Ciò che va sottolineato invece è che, se Gagliardini è andato subito via, Caldara è rimasto a Bergamo e per un altro anno e mezzo darà una mano decisiva alla squadra in cui è cresciuto. Parliamo di due giovani del 1994 alla prima esperienza in Serie A. Nessuno, in questa sessione di mercato, è riuscito ad avvicinarsi alle cifre incassate dall’Atalanta.

 

 

Chi non è partito: Kessie e Gomez per sognare. La squadra orobica sta disputando un campionato incredibile e i titolari non sono minimamente in discussione. A Gasperini mancavano alternative di gamba, pronte per il campionato e sono arrivate, ma soprattutto si ritrova ancora in rosa, fino a fine campionato, due pezzi da novanta come Kessie e Gomez. Quello che succederà nei prossimi quattro mesi nessuno può saperlo, sicuramente la Dea ha il coltello dalla parte del manico e ha tutti i migliori (tranne Gagliardini, ma c’è Freuler) in rosa. Gomez non è mai stato in discussione, nonostante molti colleghi lo hanno mandato un giorno a Roma, un altro al Milan e un altro ancora in Cina, ma il vero colpo di mercato è la permanenza di Kessie. Noi di BergamoPost, fin da domenica sera, abbiamo scritto e ribadito che il calciatore ivoriano non sarebbe passato alla Roma e così è andata. Nelle ultime ore sembrava tutto stravolto e invece la Roma e l’Atalanta non hanno messo nero su bianco nessun tipo di contratto per Kessie. Racconteranno di opzioni morali, di accordi sulla parola, di problemi con l’agente e di operazione già apparecchiata per luglio. I fatti sono sotto gli occhi di tutti: il leone africano numero 19 è tutto atalantino e fino a fine maggio rincorrerà l’Europa. Con tutti noi.

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