L'abbraccio dei tifosi al Papu «Petagna? Un fratellino...»

L'abbraccio dei tifosi al Papu «Petagna? Un fratellino...»
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L’Atalanta punta dritta all’Europa. A meno di 24 ore dalla fine del mercato, ci pensa il Papu Gomez a sgombrare il campo dai dubbi sul vero obiettivo dei nerazzurri. Prima di incontrare le centinaia di tifosi presenti all’Atalanta Store di via Tiraboschi (i primi sono arrivati alle 16, la folla si snodava fino a via Paglia), il capitano numero 10 ha parlato alla stampa e non ha usato mezze misure: con questa classifica, giusto provarci fino alla fine.

 

 

Papu, c’è tantissima gente qui per lei.

«Bellissimo, davvero. Per noi è motivo di grande soddisfazione il calore e l’affetto della gente. Il mercato è finito, adesso pensiamo solo al campo e la nostra volontà è quella di restare nella parte sinistra della classifica. Ormai gli obiettivi sono cambiati, speriamo di lottare fino alla fine per restare tra il quinto e l’ottavo posto. Ormai siamo lì, la squadra gioca bene, non abbiamo nulla da invidiare alle altre squadre in lotta con noi».

Dopo il mercato, l’Atalanta è più forte?

«Non saprei, sono arrivati giocatori nuovi e qualcuno dobbiamo conoscerlo, ma sicuramente chi è rimasto ha l’obiettivo di continuare così. Sono rimasti giocatori importanti, vediamo l’inserimento dei nuovi: la rosa è corta e molto giovane e non sarà facile restare in alto ma noi ci proveremo fino alla fine. Il campionato si Serie A è molto difficile, guardate il Palermo a Napoli che sorpresa ha fatto. Magari ci aspettiamo gare alla portata con Cagliari, Palermo e Crotone e invece diventano molto dure e complicate perché si chiudono e devi stare attento alla ripartenza».

Via Gagliardini, via Caldara (anche se rimarrà fino al 2018) e Kessie molto chiacchierato. Unico intoccabile? Papu Gomez.

«Io sono sempre stato chiaro. Qui a Bergamo sto da Dio e solo in caso di offerta irrinunciabile per me e per la società potevo pensare all'addio. Adesso voglio pensare solo alla conquista dell’Europa, non succede da tanto tempo e tutto il gruppo è unito e compatto per cercare di raggiungere questo risultato che significherebbe scrivere un pezzo di storia della società».

 

 

Ma il tanto interesse la lusinga?

«Ormai ho 29 anni e sono abituato a certe voci. Il calcio è così, non ci bado troppo e vado avanti. Offerte dalla Cina? Sono sincero, qualcuno mi ha chiamato ma non posso dire di più. Adesso comunque guardo avanti e penso solo al nostro campionato».

Usciamo dal campo, sui social sei uno spasso.

«Sono un tipo creativo, ma tante cose le copio da altri utenti Instagram del mio Paese e mi diverto tantissimo. Mi piace postare video di quello che cucino e il pollo di ieri sera era davvero buono ma anche le immagini che riguardano me e Petagna. Pensate, non siamo noi a realizzarle ma i tifosi: ci arrivano centinaia di queste vignette ed è pazzesco».

Ma il rapporto con Petagna? Sembrate molto affiatati.

«Lo considero come un mio fratello, ho 9 anni in più e posso chiamarlo fratellino. Cerco di aiutarlo in tutto, abbiamo un grande rapporto e anche il fatto di fare coppia in attacco ci aiuta: parliamo sempre di calcio, è un ragazzo a posto e quindi ci troviamo davvero a meraviglia. In campo e fuori. In generale sono in mezzo ai giovani, io o Masiello o lo steso Toloi sembriamo addirittura dei vecchietti. Scherzi a parte, è normale e credo che sia anche una cosa positiva per il calcio italiano perché ci sono tanti giovanotti che crescono e che saranno il futuro».

Come va la gamba dopo l’infortunio?

«Fortunatamente da martedì ho iniziato subito a lavorare con la squadra, erano 15 giorni che non riuscivo ad allenarmi completamente insieme al gruppo e giocare con solo due allenamenti nelle gambe diventa molto complicato. Sono contento di poter fare tutto senza intoppi».

 

 

Un giudizio su Mounier?

«È un giocatore importante, mancino, e questa caratteristica nel gruppo mancava pensando ai nostri attaccanti. Gli piace cercare il dribbling e la giocata, è un giocatore che mi piace molto e credo che possa darci una grossa mano».

Domenica arriva il Cagliari.

«L’attacco dei sardi è importante e fanno spesso gol, creano molti pericoli anche se dietro qualcosa concedono. In casa dobbiamo fare il nostro gioco, le squadre rivali ci conoscono e cercheranno di spezzare la nostra manovra con il pressing. Non ci pensiamo, proviamo come sempre a fare il nostro gioco con velocità, possesso palla e tanta voglia di vincere».

In questi giorni ci sono le aste di riparazione al Fantacalcio. Che cosa bisogna fare con Gomez?

«Fidatevi, tenetemi in rosa. Andiamo a vincere».

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