Paloschi non è certo un brocco Ha bisogno di fiducia (e di gol)

Paloschi non è certo un brocco Ha bisogno di fiducia (e di gol)
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Da Cagliari al Cagliari, è cambiato tutto per Alberto Paloschi. La sfida contro i sardi, in programma domenica al Comunale di Bergamo, può significare tanto per la Dea. Un girone fa, Gasperini vide all’opera l’Atalanta più brutta della sua gestione e quel giorno Alberto Paloschi fallì anche un calcio di rigore. Tanti mesi, tanti punti e tante soddisfazioni dopo, il mondo atalantino si è capovolto ma lui, il puntero numero 43 di Cividate, è ancora fermo a quota zero. Nessun gol segnato.

 

 

I numeri di Paloschi. Alberto Paloschi è arrivato in estate dallo Swansea per una cifra di circa sei milioni di euro più bonus, con uno stipendio di oltre 1,2 milioni. Economicamente parlando, è l’acquisto più costoso della storia nerazzurra. In ritiro, il lavoro specifico con Gasperini sembrava propedeutico ad una stagione da protagonista. Contro la Lazio, alla prima giornata, il ragazzo ha anche colpito una traversa, ma con il passare delle partite il suo impatto sulla squadra si è rivelato poco proficuo. Il rigore scippatogli da Kessie con il Torino e quello fallito a Cagliari (unico dei cinque stagionali dell’Atalanta che è stato fallito, poteva valere il momentaneo 1-1) restano due momenti estremamente negativi che hanno segnato il suo campionato. I numeri stagionali del ragazzo di Cividate sono impietosi: otto presenze in campionato, quattro da titolare con una sostituzione e un bottino complessivo di 422 minuti con zero gol all’attivo. Nelle gare in cui è stato impegnato, Paloschi ha calciato tre volte nello specchio della porta e una volta fuori e, complessivamente, ha avuto due occasioni limpide da gol. A completare la statistica ci sono due cross, sette falli fatti, sei subiti, tre palle recuperate e tredici perse. Praticamente un disastro se pensiamo che, a lui, l’Atalanta chiedeva gol e incisività offensiva.

 

 

L’esplosione di Petagna. Il graduale accantonamento di Paloschi è da mettere in relazione anche all’esplosione di Petagna. Il centravanti triestino ha caratteristiche diverse rispetto al compagno e per il gioco che Gasperini ha cucito addosso all’Atalanta è perfetto. Paloschi ha doti di finalizzatore e di uomo d’area, probabilmente la sintesi dei due produrrebbe l’attaccante modello per qualsiasi squadra ma, visti i risultati che la Dea sta ottenendo, è normale vedere il numero 43 in panchina e il compagno in campo. Dalla partita a Pescara col Crotone in avanti, l’Atalanta ha sempre fatto affidamento sul ragazzo mancino e nel momento in cui Gasperini ha dato respiro al titolare, ha spesso scelto Pesic (sei presenze da subentrante, 106 minuti complessivi). I numeri danno ovviamente ragione all’allenatore visto che Petagna ha segnato cinque gol con venti tiri in porta e venticinque occasioni da gol. Ma, soprattutto, il gioco da regista offensivo è determinante per una squadra che non ha un bomber ma tanti giocatori che vanno in rete. Tra difesa, centrocampo e attacco sono ben dieci i diversi marcatori dei nerazzurri.

 

 

Cosa può dare Paloschi all’Atalanta. Nel mercato di gennaio, secondo parecchi rumors, il giocatore era in partenza nonostante molti raccontassero di un ragazzo comunque positivo in allenamento. Anche a noi di BergamoPost dichiarò che non aveva intenzione di lasciare Bergamo. Il morale, però, non era certo dei migliori. L’ultima apparizione è arrivata a Roma con la Lazio, una ventina di minuti nel finale di gara senza grandi squilli. Da adesso a fine stagione, tuttavia, i gol e le prestazioni di Paloschi saranno fondamentali. Gasperini ha dimostrato con i fatti di preferire giocatori con caratteristiche diverse ma, soprattutto in casa o comunque quando ci sono spazi chiusi, le doti da cecchino dell'ex Chievo possono tornare molto utili. Il ragazzo non può essere diventato brocco d’un colpo, probabilmente ha bisogno di un pizzico di fiducia e di qualche gol, ma è il primo ad essere consapevole che deve fare di più per essere protagonista con la Dea. I tifosi lo hanno sempre sostenuto, i compagni non fanno che parlarne bene e anche se le rotazioni degli ultimi tempi lo hanno visto spesso tra i rincalzi, adesso che il mercato è finito è bene per tutti che Paloschi torni a spingere al massimo. L'ideale sarebbe trovare un po’ di minutaggio per cercare di dare un senso ad una stagione che, finora, è stata anonima ma che non può essere del tutto fallimentare.

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