Petagna contro Borriello Sfida tra veri bomber

Petagna contro Borriello Sfida tra veri bomber
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Atalanta-Cagliari è anche la sfida tra Andrea Petagna e Marco Borriello. Due filosofie di calcio differenti, due generazioni differenti e due ragazzi completamente differenti. Uno, il triestino, rappresenta il presente e il futuro dell’Atalanta. L’altro, il napoletano, a Bergamo è stato protagonista per pochi mesi ma quando è andato via sono stati molti i tifosi che lo avrebbero voluto confermare in rosa.

 

 

Bello e dannato, Borriello bomber vero. Marco Borriello è nato a Napoli il 18 giugno 1982. In carriera ha vestito tante maglie (Milan, Genoa e Roma le più importanti) e ha messo in bacheca ben tre scudetti, due coppe del Campioni e una coppa Uefa collezionando oltre 400 partite e 120 gol tra i professionisti in Italia e in Inghilterra. La sua carriera è ormai agli sgoccioli ma nonostante vada per i 35 anni, con la maglia del Cagliari il ragazzo partenopeo ha già collezionato 14 gol in 22 presenze stagionali. Nel calcio da una vita, Borriello ha sempre fatto parlare anche quando fuori dal campo. Scapolo d’oro come ce ne sono pochi in circolazione, l’attaccante del Cagliari ha spesso animato il gossip con flirt più o meno importanti. Già fidanzato di Belen Rodriguez, il numero 22 del Cagliari non si dimentica mai di aggiornare i suoi profili Instagram e Twitter con le immagini della sua vita quotidiana: la scorsa estate, mentre aspettava una chiamata in A al termine della stagione con l’Atalanta, si è allenato a Formentera tra una serata in discoteca e l’altra, meritandosi anche la scommessa dell’amico Bobo Vieri: «Se arrivi a 15 gol in campionato – ha promesso l’ex attaccante – ti pago le vacanze».

La storia calcistica di Borriello, dopo la passata stagione in cui ha vestito le maglie di Carpi e Atalanta, sembrava ormai chiusa. In Emilia non ha inciso come avrebbe voluto e dopo la partenza di Denis a gennaio 2016 la società orobica lo ha tesserato. Per un bel po’ di tempo Reja lo ha utilizzato con il contagocce. Nella partita interna con la Roma finita sul 3-3, Borriello ha realizzato una doppietta e in quella settimana (comprese le gare contro Palermo in trasferta e Chievo in casa) le sue quattro marcature portarono in dote la bellezza di cinque punti.

 

 

Dalla panchina alle luci della ribalta, la storia di Petagna. In estate, con Paloschi nuovo acquisto e Pinilla ancora in rosa, l’Atalanta ha deciso di puntare sul giovane Andrea Petagna e non sulla conferma di Marco Borriello. Tra i due ci sono ben 13 anni di differenza (il ragazzo triestino è del 1995) ma va sottolineato come esperienza, gol segnati e tenuta fisica facessero complessivamente pensare che fosse meglio un Borriello oggi (a luglio) che un Petagna (forse) domani. La tesi, secondo i più informati, era anche sostenuta dal fatto che mister Gasperini aveva già allenato il centravanti napoletano al Genoa e quindi il cerchio sembrava chiudersi al meglio. L’Atalanta però ha fatto una scelta diversa: dirigenti e mister hanno puntato sul ragazzone triestino che in Serie A aveva già esordito ma che non aveva mai lasciato il segno. Crederci oggi, in Andrea Petagna, è fin troppo facile e il grande merito di Gasperini, dello staff e della Dea tutta è stato quello di puntare sul numero 29 quando non aveva ancora dimostrato di essere il miglior regista offensivo di tutto il campionato italiano. Segna poco forse, eppure i suoi numeri dicono che va in gol una volta ogni cinque occasioni da rete. Mica male se pensate che gioca praticamente sempre.

Il futuro a medio e lungo termine è sicuramente nelle mani dell’atalantino, però fa specie vedere Borriello che ha segnato il doppio dei gol di Petagna. Fisicamente il cagliaritano è tirato a lucido, da qui a fine stagione sarà curioso vedere se l’atalantino arriverà in doppia cifra e se l’avversario di domenica a Bergamo riuscirà o meno a farsi pagare la vacanza dal bomber dei bomber Bobo Vieri. Sicuramente, se l’Atalanta a luglio non avesse avuto in rosa Pinilla avrebbe potuto puntare ancora su Borriello come alternativa di lusso, ma è difficile pensare che il campionato di entrambi sarebbe andato nello stesso modo. E allora avanti così, godiamoci la sfida senza troppi rimpianti e speriamo che il giovane abbia la meglio sulla vecchia volpe.

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