Con la risposta del questore

L'odissea del passaporto a Bergamo Le novità non han risolto il problema

L'odissea del passaporto a Bergamo Le novità non han risolto il problema
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Si dice che la parte più bella di un viaggio sia l'attesa, ma quando questa inizia la mattina presto, al freddo, con una lunga coda sul marciapiede di via Noli, ci permettiamo umilmente di dissentire. Da diversi giorni, moltissime persone lamentano le enormi difficoltà che stanno riscontrando ad ottenere il rilascio del passaporto. Tutto perché online è praticamente impossibile riuscire a strappare un appuntamento. E così tanti si trovano costretti a ripiegare su quella che, ufficialmente, viene definita «istanza di urgenza»: chi riesce a presentare una documentazione comprovante la «partenza entro quindici giorni dalla data della richiesta o la necessità di essere in possesso del passaporto con anticipo rispetto alla data della partenza (ad esempio nel caso di acquisizione di visti particolarmente complessi)», allora può presentarsi direttamente in loco senza prenotazione. Attenzione però, la Questura precisa che vengono ammessi soltanto trenta, massimo cinquanta casi del genere al giorno, non di più.

La risposta del Questore, ma nessuna soluzione utile. Interpellato sulla questione, il questore Girolamo Fabiano ci aveva annunciato alcune importanti novità, in vigore a partire da questa settimana e tese a migliorare il sistema: dall’aggiornamento quotidiano dell’agenda di prenotazione online fino a un nuovo sistema semplificato di gestione delle cosiddette “urgenze”. Novità positive, tese ad andare incontro alle richieste della cittadinanza, che ha accolto però con legittima diffidenza le parole del questore. Purtroppo questa diffidenza s’è trasformata in sconsolata rassegnazione: la situazione non è affatto migliorata. Anzi, attraverso i social network molta gente ha sottolineato come il sistema online sia diventato ancora più lento di prima, con nuovi appuntamenti che misteriosamente compaiono e poi scompaiono nel giro di pochi istanti. Molti scrivono di sentirsi «presi in giro», altri invitano tutti a «contattare il sindaco Gori per fare presente l’insostenibile e vergognosa situazione».

 

Il questore di Bergamo Girolamo Fabiano.

 

Dopo aver raccolto le lamentele, ci siamo nuovamente rivolti al questore per avere una spiegazione. «Purtroppo le persone hanno ragione - ammette Fabiano -: stiamo avendo dei problemi con il software e la cosa si ripercuote sui cittadini. Non dipende da noi, è un problema generalizzato e non soltanto di Bergamo. La speranza è che i tecnici a Roma risolvano il malfunzionamento entro la prossima settimana». E intanto cosa deve fare chi necessita di un passaporto? «Invito chi non riesce a prenotare a recarsi nei nostri uffici, assicuro che faremo di tutto per aiutarlo. Il mio obiettivo è accontentare tutti». Date le difficoltà, il questore andrà oltre anche al limite imposto dei quindici giorni: «Non siamo qui a pesare tutto con il bilancino. Se una persona dimostra di aver necessità di partire, anche tra un mese, e di non riuscire a prenotare online, noi ci adoperiamo. Certo, purtroppo toccherà avere un po’ di pazienza». Fabiano, infine, aggiunge: «Venire alle sei fuori dalla Questura non serve, ve lo assicuro. I nostri uffici sono aperti dalle 9 alle 13 quattro giorni a settimana. In questa fascia oraria siamo a disposizione di tutti».

Per cercare di venire incontro alle richieste della gente, la Questura, venerdì 10 febbraio, ha annunciato ulteriori novità in vigore a partire da lunedì 13 febbraio: le disponibilità giornaliere dell’agenda online saranno visualizzate alle ore 8 di ogni giorno. Con decorrenza 13 febbraio, dunque, sarà possibile prenotare le nuove disponibilità giornaliere di lunedì 10 aprile, alle 8 di martedì 14 febbraio quelle di martedì 11 aprile, e via di seguito.

Le pratiche in via Noli. Complessivamente, in via Noli vengono espletate circa novanta procedure per il rilascio di passaporti ogni giorno di apertura, ovvero il lunedì, il martedì, il giovedì e il venerdì dalle 9 alle 13; il giovedì si aggiunge anche una finestra pomeridiana di due ore, dalle 14 alle 16, in cui vengono sbrigate un'altra trentina di pratiche. Molte, certo. Ma c'è chi non ne è così convinto: «Una settimana fa sono andato in via Noli intorno alle 11.30 – spiega un signore che preferisce restare anonimo –. Non c'era nessuno, sono entrato e ho chiesto di poter procedere al rilascio del passaporto. Mi hanno risposto che non era possibile perché avevano già raggiunto le soglie giornaliere. Ho provato a insistere facendo notare che non c'era nessuno, ma non c'è stato nulla da fare. E così mi è toccato tornare».

 

La coda mattutina al freddo in via Noli per i passaporti d'urgenza.

 

In coda al freddo in via Noli. Mentre racconta l'accaduto, il signore si trova in coda insieme ad altre quaranta persone circa fuori dal cancello della Questura. Sono le otto. La questione si ripresenta ogni mattina: lunghe file di persone che attendono al freddo. «Io e lei – dice la prima della fila indicando la sua vicina – siamo qui dalle sei». Il termometro segna meno due. Dalla vetrata si vedono alcuni dipendenti prendere un caffè caldo. «È la terza mattina che vengo, spero di riuscirci oggi», dichiara un'altra signora. Quando finalmente aprono i cancelli, un tecnico inizia a spiegare come funzionerà la procedura: prima entra chi ha una prenotazione online e chi deve sbrigare pratiche diverse dal passaporto, soltanto dopo le persone in fila senza appuntamento (la maggior parte). Un signore non più giovanissimo, dopo aver questionato, si allontana evidentemente arrabbiato. «Non è possibile far funzionare così un ufficio – racconta a chi gli chiede spiegazioni –. Ero venuto la scorsa settimana spiegando che non riuscivo a prendere appuntamento online e mi avevano detto di venire qua una mattina. Adesso mi dicono che se non ho documenti che provino l'urgenza della mia richiesta non possono fare nulla. Ma intanto online è ancora impossibile prendere appuntamento. È vergognoso, vergognoso».

 

La polemica sui social, sollevata da Maurizio Semeraro.

 

La polemica sui social. Su Facebook la questione è molto dibattuta. Nel gruppo “Sei di Bergamo se...” era stato Maurizio Semeraro a sollevare la questione e scatenare il dibattito. Tutti sottolineavano l'impossibilità di prendere appuntamento online, essendo l'agenda «sempre, costantemente, completamente piena fino all'ultima data disponibile». Maurizio 43 anni, spiegava: «Mia moglie è straniera e siccome andiamo spesso a trovare i suoi parenti all'estero, mi sono mosso per il passaporto. E mi sono accorto di questa follia». Nei commenti al suo post c'era anche chi aveva scritto di aver contattato il sindaco Giorgio Gori per avere una spiegazione. Il primo cittadino aveva risposto che si sarebbe informato. «Il problema è la prenotazione online – continuava Maurizio –. Si può andare avanti solo fino a un certo punto, poi scatta un blocco. La settimana successiva viene resa visibile soltanto alle 24 del venerdì. Se si entra nel sistema la mattina presto del sabato, i posti sono già tutti andati». Il 43enne ha invitato gli utenti a segnalare la cosa anche a Striscia la Notizia e Le Iene: «Non ci si può rassegnare alle inefficienze dello Stato. Io, da buon cittadino, pago le tasse, eppure mi vedo privato di un mio diritto». E la procedura alternativa? «Certo, mettersi in coda la mattina alle 6 al freddo e sperare di essere tra i primi. Prima, però, devo dimostrare di non poter più aspettare. Mi assumo il rischio di comprare dei biglietti aerei senza sapere se riuscirò ad avere il passaporto per tempo».

Le difficoltà del sistema. Il fatto è anche che il sistema fatica a supportare il numero di richieste e la Questura fa il possibile per stare al passo. Le testimonianze di molta gente sui social hanno scatenato l'allarmismo e hanno portato a credere che ci sia veramente il rischio di non riuscire ad avere il passaporto per tempo. Così tutti cercano di averlo il prima possibile, creando disagi acuiti dal fatto che le procedure di rilascio sono diventate molto più lunghe e complesse rispetto a qualche tempo fa. E se nemmeno le ultime novità appena introdotte funzionano, tocca (ancora e soltanto) aspettare.

 

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