Visitare l'Europa senza spendere? Tutte le opportunità per i giovani
Migliaia di giovani europei ogni anno decidono di partire per un’esperienza di scambio internazionale, dipingendo un’Europa attiva e piena di opportunità. Accanto al conosciuto Erasmus, che permette agli studenti delle università europee di vivere un periodo di studio all’estero, esistono programmi che non prevedono particolari requisiti, accessibili a tutti e praticamente gratuiti.
Gli Scambi Europei. Finanziati dal programma Erasmus sono, ad esempio, gli Scambi Europei. Periodi all’estero di breve durata, dai sei ai dodici giorni, con temi specifici: sociale, ambientale, sportivo, artistico, religioso. Gli scambi sono occasioni di confronto tra nazioni: da ogni Paese partecipante vengono inviati cinque volontari di età compresa tra i 18 e i 30 anni, per un totale di trenta ragazzi, cui si aggiunge lo staff, di solito composto da persone provenienti anche da fuori Europa. La condivisione sta alla base di tutto: si vive in un’unica struttura, ci si gestisce tra momenti insoliti e quotidiani. Vitto e alloggio sono garantiti, con tanto di serate interculturali, feste e momenti di assicurato divertimento. Lo scambio ha di solito uno scopo preciso: la realizzazione di un progetto, l’acquisizione di specifiche capacità e sicuramente il miglioramento dell’inglese, lingua comune.
I Servizi Volontari Europei. Altra opportunità finanziata dalla Commissione Europea è quella degli EVS, “Servizi Volontari Europei”, esperienze di volontariato di durata medio lunga (dai due ai dodici mesi) in contesti diversi: dall’educazione non formale all’accoglienza dei migranti, dal volontariato ambientale ad esperienze nel campo della comunicazione. Al volontario vengono garantiti gratuitamente vitto e alloggio, pocket money, assicurazione, corso di lingua e corsi di formazione sia prima che durante l’esperienza.
Il viaggio gratis e come iscriversi. Il viaggio, sia per l’EVS sia per gli Scambi internazionali, viene rimborsato: le esperienze sono praticamente gratuite, ad eccezione di una quota variabile (con un massimale di cento euro) richiesta dall’associazione che organizza lo scambio. In Italia ce ne sono diverse, tra cui, ad esempio, Joint, con sede a Milano, e Peco, con sede a Genova.
Per accedere alle due esperienze è sufficiente compilare un modulo sugli appositi siti (qui, qui o qui); si viene poi contattati dai responsabili per un colloquio, di solito via Skype, e, in caso di selezione, si riceve un infopack con tutte le informazioni relative al progetto scelto.
Alberto, ovvero perché partire. Alberto, un ventenne di Bergamo che la scorsa estate ha partecipato a uno Scambio a Marsiglia, spiega perché è importante partire: «Ho scoperto storie che a casa non avrei mai trovato. È un’ottima occasione per aprirsi al mondo: conoscere persone e culture diverse ti permette di ridimensionare la tua realtà e di acquisire nuovi metri di misura. Sicuramente la breve durata e la gratuità hanno reso tutto più semplice». A Marsiglia il tema era l’ambiente: «Abbiamo contribuito alla pulizia di un parco naturale e abbiamo creato giardini da terrazzo». Alberto si è portato a casa «qualche nozione su piante e vegetazione, qualche abilità artigianale in più; ma le vere conquiste sono state la maggiore capacità di autogestione e relazione, il miglioramento della lingua e l’abbattimento di ogni pregiudizio».