L'incredibile viaggio di Peta e Spina Dalla Serie B al debutto in Nazionale
[Foto in apertura di Atalanta Bergamasca Calcio]
Questa possiamo chiamarla davvero “AtalantItalia”. Nell’amichevole giocata dagli azzurri di Ventura martedì sera ad Amsterdam, sono arrivati gli esordi di Spinazzola, Petagna e Gagliardini. Anche se il centrocampista non gioca più con la Dea, la soddisfazione è comunque enorme visto che il merito di questo triplo debutto è tutto del tecnico Gasperini. Ricordando che anche Zappacosta è ormai stabilmente nel giro azzurro e che i due Under 21 Caldara e Conti sono sempre tenuti in grande considerazione da Ventura, ci siamo fatti una domanda: esattamente un anno fa, che facevano questi tre gioielli? Dove giocavano? Con quali risultati?
Spinazzola: da Lanciano ad Amsterdam. Il primo degli atalantini ad entrare in campo ad Amsterdam è stato Leonardo Spinazzola. L’esterno di Foligno si è posizionato sulla fascia destra di centrocampo al posto di Zappacosta, la duttilità del prodotto del vivaio juventino è stata dunque confermata e l’esordio in Nazionale certifica il grande salto di qualità che nel giro di dodici mesi ha compiuto: dal Perugia alla Nazionale, passando per l’Atalanta. Poco più di un anno fa, era il 26 marzo del 2016, con la maglia del Grifone Spinazzola scese in campo a Lanciano nella sfida ai padroni di casa rossoneri. Quel giorno il Perugia vinse 1-0, il ragazzo classe 1993 restò in campo per 90 minuti e lo fece dopo tre giornate in cui il tecnico Bisoli non lo convocò. La nuova vita da esterno a tutta fascia di Spinazzola iniziò proprio grazie a questo allenatore e anche ad Amsterdam si sono viste propulsione, gamba potente e una costante voglia di attaccare lo spazio: nel finale di Olanda-Italia, grazie ad un destro in corsa, Spinazzola ha pure sfiorato il gol del 3-1.
Petagna: sconfitta in casa con il Vicenza. Il più giovane, Donnarumma a parte, degli esordienti di Amsterdam è il centravanti triestino dell’Atalanta. La sua crescita è stata esponenziale, i cinque gol ma soprattutto le grandi prestazioni in campionato con l’Atalanta hanno fatto breccia nel cuore di Ventura, che lo ha convocato e lo ha proposto come vice Eder al fianco di Belotti nel finale della partita giocata nel fantastico catino olandese. Anche per lui, tuttavia, il salto in avanti compiuto in dodici mesi è incredibile. Come Spinazzola, anche Petagna un anno fa giocava in Serie B. Allo stadio Del Duca di Ascoli, davanti a 7.219 spettatori, il centravanti classe 1995 uscì sconfitto per 2-1 dalla sfida al Vicenza e nonostante i 90 minuti in campo, quel giorno ci furono pochissimi sorrisi per lui, che aveva anche già sparato tutte le cartucce in zona gol: i sette gol con cui ha chiuso la stagione sono infatti precedenti alla sfida con il Vicenza e nel finale di stagione Petagna saltò qualche gara anche per colpa di un’espulsione.
Gagliardini: guardava la Dea in tv. La storia più incredibile è quella di Gagliardini. L’ex atalantino passato da un paio di mesi all’Inter è stato il primo ad entrare in campo contro l’Olanda per sostituire De Rossi nel primo tempo e un paio di giocate hanno certificato che la stoffa è quella del campione. Con la maglia della formazione meneghina ha recentemente trovato anche la via del gol (a Cagliari e in casa contro l’Atalanta) ma ciò che sorprende è che Gagliardini, un anno fa, era praticamente sconosciuto al calcio italiano di Serie A. Dopo l’inizio di campionato a Vicenza, il ragazzo di Dalmine ha fatto ritorno a Bergamo a gennaio 2016, ma fino all’ultima giornata non trovò mai spazio nella squadra di Reja. Negli stessi giorni, il centrocampista classe 1994 si allenava duramente sul campo di Zingonia ma per lui non c’era spazio nemmeno in panchina. Domenica 20 marzo l’Atalanta chiudeva la serie di 14 gare senza successi battendo il Bologna a Bergamo per 2-0, la domenica successiva (3 aprile) allo stadio di Bergamo toccò la stessa sorte al Milan (2-1), ma Gagliardini vide tutto in tv.
Pochi precedenti con due atalantini in campo. L’ultima riflessione che nasce dalla serata di Amsterdam è numerica. Due giocatori che militano nell’Atalanta contemporaneamente in campo in una gara della Nazionale non si vedevano dal lontano 2002. Prima contro la Slovenia e poi contro la Jugoslavia, Trapattoni schierò assieme (una volta nel finale, l’altra dall’inizio) Zauri e Doni, i più attenti ricordano anche un’accoppiata Titta Rota-Giancarlo Cadè alle Olimpiadi di Helsinki del 1952, ma in generale questi dati confermano quanto sia storico quello che è avvenuto ad Amsterdam. E la prospettiva, pensando a Russia 2018 e agli altri giovani in rampa di lancio, è di una Nazionale ancora più nerazzurra.