Sigarette abbandonate per terra Insetticida naturale dai mozziconi
Un insetticida naturale ricavato dal recupero dei mozziconi di sigaretta abbandonati per strada. E il merito di questa idea è tutto trevigliese. Infatti chi sta lavorando al progetto è la classe Quarta A del liceo economico sociale dell’Istituto Oberdan della città. Il tutto è iniziato come un progetto previsto nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro, anche se ad oggi il tutto ha assunto i tratti di una vera e propria start-up. L’iniziativa ha preso forma all’interno del progetto Green Jobs della fondazione Cariplo con la collaborazione di JA Italia, una fondazione no profit per le scuole che punta a sviluppare l’auto-imprenditorialità dei ragazzi nel settore della green economy. E gli studenti dell’Oberdan hanno risposto bene agli stimoli lanciati.
Come è nata l'idea. A novembre del 2016 era stato chiesto ai ragazzi di pensare ad un metodo per recuperare i mozziconi di sigaretta abbandonati per strada. Grazie a una ricerca sul web, gli studenti hanno trovato un possibile riutilizzo interessante. Far macerare i mozziconi in acqua per ricavare la nicotina. Da qui il passaggio successivo, utilizzare la nicotina estratta dai mozziconi come potente insetticida volto a combattere gli afidi, ossia gli insetti che durante la stagione calda intaccano la vegetazione. L’idea innovativa dell’Oberdan, oltre ad aver accolto l’entusiasmo dei professori, ha ottenuto anche l’appoggio dell’Amministrazione Imeri. Il sindaco Juri Imeri è stato informato del progetto a metà marzo ed è andato personalmente a incontrare la Quarta A, promettendo che si sarebbe impegnato per sostenere l’iniziativa. E così ha fatto. «L’assessorato all’ambiente continua a sostenere i progetti delle scuole – ha detto il primo cittadino – alle varie convenzioni sottoscritte negli anni, se ne è aggiunta una nuova. La Giunta ha concesso infatti il patrocinio e 250 euro per il progetto presentato dall’Oberdan. Oltre a questa concessione, il Comune si impegna a raccogliere i mozziconi provenienti da 18 cestini con posacenere installato per il successivo riciclaggio e trasformazione del prodotto. Inoltre sarà garantito l’eventuale supporto tecnico relativo alla gestione temporanea (due mesi circa ndr) di un’aiuola o un piccolo spazio verde al fine di testare il prodotto anti-afido, per poi commercializzarlo durante alcuni eventi organizzati nella città». Grazie al supporto del dream coach di JA Italia Luciano Chenet è stato steso un piano economico e sono stati affrontati tutti i passaggi, come se si trattasse di una vera azienda. Da una semplice idea si è arrivati ad una start-up a tutti gli effetti.